Anm, non c’è l’accordo per Pasqua: stop a funicolari e metrò dopo pranzo

Anm, non c’è l’accordo per Pasqua: stop a funicolari e metrò dopo pranzo
di Pierluigi Frattasi
Venerdì 23 Marzo 2018, 23:02
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Saltano le corse straordinarie di funicolari e metro Anm per Pasqua. Il tavolo con i sindacati si chiude con una fumata nera. Non convince i lavoratori l’offerta dell’azienda, che ha rilanciato l’accordo dell’anno scorso: 20 euro di incentivo in più all’ora, per rinunciare al pranzo di Pasqua e mantenere aperte la Linea 1 e due funicolari (Centrale e Chiaia) dalle 13,30 alle 16,30, 12 euro in più, invece, per il turno successivo, dalle 16,30 fino a chiusura. Senza l’accordo, le linee su ferro, si fermeranno ad ora di pranzo e riprenderanno direttamente il lunedì in Albis con l’orario festivo. Si ripete quanto già visto a Natale e Capodanno. Nell’incontro tecnico di ieri, al quale ha partecipato anche il nuovo amministratore unico Nicola Pascale, i sindacati hanno obiettato che le condizioni rispetto a 3 mesi fa non sono cambiate. Restano ancora nel limbo i premi di risultato 2016, che l’Anm e il Comune si erano impegnati a pagare a gennaio di quest’anno, così come alcune indennità del 2017. Mentre proprio giovedì l’azienda ha messo in aspettativa 6 inidonei temporanei (sugli 8 totali rimasti dopo la riorganizzazione Maglione). «Come mai – si chiedono i sindacati – non si trovano i soldi per gli stipendi degli inidonei e per i premi, ma ci sono quelli per le corse straordinarie?». L’incontro si è chiuso negativamente, ma l’Anm, nel pomeriggio, è tornata alla carica, riconvocando i sindacati per martedì. Anche in caso di una svolta in extremis, con la firma di tutte o di una parte delle sigle, l’accordo dovrà essere sottoposto comunque ai commissari del Tribunale Fallimentare, dato che l’Anm è in concordato preventivo, chiamati ad esprimere il parere in tempi record. Non solo. L’ultima parola spetterà ai lavoratori, che dovranno dare la propria adesione volontaria, per nulla scontata, considerando il precedente della Notte di San Silvestro, dove anche l’invito del Prefetto ad effettuare il servizio è rimasto inascoltato. Diverso il caso delle linee su gomma, per il quale, invece, vale un accordo separato che risale al 2009, già operativo e che l’azienda intende far rispettare. Il documento esclude, ad ogni modo, la fascia oraria 13,30-16,30. In questo range di tempo, quindi, in strada a Napoli non ci saranno mezzi di nessun tipo: né bus né metro né funicolari. L’accordo per i pullman, invece, riguarda solo il secondo turno che va dalle 16,30 alle 22. In questo caso, i lavoratori necessari a far circolare i bus, non dovranno essere volontari, ma l’azienda potrà sceglierli autonomamente. Per loro è previsto un incentivo una tantum di 110 euro. Ma anche in questo caso, le corse straordinarie dei bus dovranno essere autorizzate dal Tribunale. Resta un clima teso in azienda, acuito dalla bacchettata del Tribunale Fallimentare di Roma sul caso Atac, l’azienda dei trasporti della Capitale, che si trova come Anm in concordato preventivo. I giudici romani hanno avanzato forti critiche sul piano di risanamento. A rasserenare gli animi in Anm, ieri, è intervenuta però la notizia che gli stipendi saranno erogati puntualmente il 27 marzo. «Per le stesse motivazioni che fecero saltare i prolungamenti dei servizi di Natale – spiega Franco Falco (Faisa Cisal) – anche la riunione per Pasqua ha dato esito negativo. Oggi le condizioni dei servizi ferro-gomma di Anm, rispetto a dicembre, sono addirittura peggiorate. Inoltre, i lavoratori vantano, nonostante gli impegni di azienda e proprietà, crediti di premi di produttività non corrisposti dal 2016». «Non siamo contrari a prescindere ai prolungamenti di Pasqua – chiarisce Fabio Cuomo (Orsa) – Ma siamo perplessi, visto che fino alla settimana scorsa si parlava di un’azienda sull’orlo del fallimento e oggi si parla di servizi straordinari e indennità aggiuntive». «Dalla direzione aziendale – attacca Fulvio Fasano (Ugl) – scelte altalenanti preoccupanti».
Intanto, aprile sa annuncia un mese nero per i trasporti. Dopo lo scipero di 4 ore di mercoledì della Faisa Confail che ha tenuto in scacco le linee Eav, il sindacato ha annunciato un secondo blocco di 24 ore il 6 aprile che rigurarderà Circumvesuviana, Cumana e Circumflegrea, Metrocampania Nordest ed Eavbus. Tra i motivi del contendere: piano industriale, accordo per la manutenzione e le infrastrutture, sicurezza dei lavoratori. Critico il presidente Eav Umberto De Gregorio: «Oggi anche solo 50 persone bloccano una ferrovia e lasciano a piedi migliaia di persone. Si vuole fare il bis dopo pochi giorni? È questa la priorità del trasporto pubblico in Campania? Sono sereno e pronto a discutere, ma le emergenze sono ben altre». «Il legittimo diritto allo sciopero – chiosa Enzo Ciniglio, comitato Pendolari Circumvesuviana - non deve diventare uno strumento per tenere in ostaggio migliaia di pendolari. Azienda e sindacati trovino un accordo». 
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