Metro, ecco la svolta a Napoli: «Nel 2023 al centro direzionale, due le stazioni da inaugurare»

Metro, ecco la svolta a Napoli: «Nel 2023 al centro direzionale, due le stazioni da inaugurare»
di Gennaro Di Biase
Lunedì 3 Ottobre 2022, 23:45 - Ultimo agg. 4 Ottobre, 18:03
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Richiama la Sydney Opera House la stazione della metro Centro Direzionale. E arricchirà presto il già variegato skyline della City, che alterna grattacieli e palazzi bassi. Ma, architetture artistiche a parte, nell’ottica della rinascita dell’area fanno testo le parole del sindaco, presente ieri a un sopralluogo al cantiere dell’isola F10 assieme all’assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza: «Entro la fine del 2023 - ha detto Manfredi - da qui passeranno i treni di linea 1 in arrivo da Garibaldi, e sarà una grande occasione di rilancio per tutto il Centro direzionale, che potrà finalmente ospitare anche eventi legati alle attività della vita serale. Quando arriverà la metro, cambierà la prospettiva di frequenza e, di conseguenza, anche quella degli imprenditori. Faremo una grande festa». Sono due, però, le fermate della linea 1 in zona City: l’altra, Tribunale, è quasi ultimata e dovrebbe essere pronta addirittura prima. E non è tutto, perché «l’anello della linea 1 - rilancia Manfredi - potrebbe essere completo nel 2025, con l’interscambio tra aeroporto e la fermata Eav Di Vittorio a Secondigliano». Due anni e mezzo, insomma, se tutto filerà liscio, e la metro di Napoli chiuderà il cerchio. Letteralmente. Questo, che si configura come uno dei principali obiettivi dell’amministrazione Manfredi, disegnerebbe la tanto attesa svolta per la mobilità e per la qualità della vita di tutta la metropoli. 

La data di fine opera segnalata sul cartello del cantiere, qui all’isola F10, racconta del «31.12.2022» come data di «ultimazione dei lavori», per un importo di «12.759.274 euro». Lo scavo, affidato alla Scarl solo a metà del 2021, è però aperto da circa 7 anni. L’accelerazione c’è stata, insomma, ma i tempi di consegna sono comunque lievemente slittati. La stazione Centro Direzionale della linea 1, il cui progetto è dell’architetto Benedetta Miralles Tagliabue, sarà munita anche di interscambio con la Circum e sarà caratterizzata – come accennato – dalla grande copertura di legno lamellare: un enorme tetto, in grado di creare una zona d’ombra che mitigherà la temperatura e si aggiungerà a una nuova nota green nel cuore della City. In banchina, invece, pannelli giallorossi, a tinte calde, che richiamano i colori esterni. «Speriamo per la primavera prossima di ultimare i lavori - spiega Vincenzo Ottaiano, responsabile del cantiere - Noi siamo subentrati l’anno scorso, lo scavo fu aperto col vecchio appaltatore tra 2014 e 2015». Sono due, come detto, le stazioni della City. La fermata Tribunale, importo di «48.371 milioni» (nessuna data segnalata per la consegna nel cartello del cantiere), è stata progettata dall’architetto Mario Botta (in travertino, vetro, e acciaio corten). Prevede padiglioni lenticolari. La facciata principale poggerà su un grande porticato. 

 

Fine dei lavori e apertura al pubblico, ovviamente, non coincidono.

Il sindaco fissa entro la fine anno prossimo il passaggio dei treni nella City. L’assessore Cosenza, però, proverà ad accorciare ulteriormente i tempi: «Stanno già installando i cavi – dice – chiederemo di finire il prima possibile la parte tecnologica e di aprire accessi provvisori, come avviene a Duomo: serve un cronoprogramma ridotto per avere subito l’essenziale». Altro tema decisivo per il trasporto su ferro partenopeo è la tanto attesa messa in circolazione del primo dei treni spagnoli della Caf, in città da oltre 2 anni. «Speriamo di avere l’ultimo ok da Ansfisa prima dell’entrata in carica del prossimo governo», conclude Cosenza.

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«Entro la fine del 2023 - aggiunge Manfredi - avremo 10 treni in più per la metropolitana cittadina. Allo stato attuale delle cose, 9 treni della Caf sono già arrivati. Altri 9 sono ancora in Spagna e altri due sono in costruzione». «Bisogna assolutamente accelerare con le aperture al pubblico delle stazioni nella City anche se le opere non saranno del tutto terminate - conclude il consigliere comunale Nino Simeone, presidente della Commissione Mobilità in via Verdi - Non ci servono solo stazioni dell’arte, ma stazioni funzionanti, perché il rilancio del Centro direzionale è essenziale per tutta la città». Il mese prossimo, Cosenza effettuerà un nuovo sopralluogo al cantiere per sprintare al massimo sull’arrivo in banchina dei treni della linea 1. 

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