Metro Roma, incidenti sulle scale mobili: i documenti truccati con il bianchetto

Metropolitana di Roma, con il bianchetto per taroccare le carte scandalo
Metropolitana di Roma, con il bianchetto per taroccare le carte scandalo
di Giuseppe Scarpa
Sabato 14 Settembre 2019, 00:57 - Ultimo agg. 08:55
4 Minuti di Lettura

Operai di Metroroma che non sono in grado di fare determinati lavori di manutenzione. Documenti che certificano lavori mai avvenuti, con dati opportunamente cancellati e modificati con l’utilizzo del bianchetto. Guasti alle scale mobili della metro che non suscitano alcuna preoccupazione, se non quella di essere scoperti. Catene arrugginite che rischiano di far saltare il funzionamento della macchine e soprattutto mettere in pericolo gli utenti che le utilizzano. 

Roma, metro al buio, Termini evacuata: i passeggeri camminano in galleria
Roma, scandalo scale mobili. Sabotaggi concordati in chat: «Cambiate i codici di quegli allarmi»
 



Dall’inchiesta della procura emerge il marciume dentro la municipalizzata del trasporto pubblico romano, i pm hanno fatto chiarezza sui cronici disservizi agli accessi delle stazioni della metropolitana Repubblica, inagibile per otto mesi, Spagna, chiusa per 40 giorni, e Barberini fuori servizio dal 23 marzo. L’indagine, che ad oggi conta 15 persone, è per concorso aggravato in frode nelle pubbliche forniture e lesioni, ai danni dei tifosi del Cska Mosca dopo l’incidente alla fermata Repubblica del  23 ottobre 2018. Giovedì il gip ha emesso quattro misure interdittive: un anno di sospensione dai pubblici uffici, nei confronti di Renato D’Amico (il cui avvocato Fabio Diglione ha fatto sapere di ricorrere al Riesame), Alessandro Galeotti ed Ettore Bucci, tutti di Atac. Per Giuseppe Ottuso, legale rappresentante della Metroroma, il gip Massimo Di Lauro ha stabilito il divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriali.

IL CORRETTORE
Alberto Lanzone (dirigente Atac non indagato) si lamenta con Ottuso, di Metroroma. Dei suoi dipendenti non sono capaci di taroccare i documenti sulle manutenzioni in modo professionale, lo fanno con il bianchetto. Scrive così il gip nell’ordinanza: Lanzone «in un colloquio telefonico del 17 aprile 2019 riferisce ad Ottuso: “che non sono buoni a fare gli impicci, gli ha ridato i fogli delle manutenzioni che avevano impicci e problemi e glieli hanno riconsegnati con il bianchetto”». In pratica avrebbero cancellato la casella no in relazione a un lavoro non realizzato e messo una x sulla casella sì.

RUGGINE
La catena della scala mobile è arrugginita. Da Metroroma, però, si preoccupano solo di insabbiare la vicenda. Ecco cosa emerge dall’ordinanza: «Tra il tecnico della Metroroma ed Ottuso sì discute di una scala alla quale si sono rotti i gradini in quanto, a dire del tecnico: “Erano diversi mesi che non facevano manutenzioni ed era arrugginita, teneva le catene tutte arrugginite”». Ottuso domanda “già è successo su altre scale?” e il tecnico: “si su altre scale però non hanno fatto uscì mai niente”. Ottuso replica: “perfetto”». Il magistrato commenta in questo modo l’episodio, «a riprova di come la priorità sia quella di non far trapelare nulla all’esterno».

“NON LO SO FARE”
Gli investigatori intercettano, sempre nella scorsa primavera, una conversazione tra Ottuso e un operaio di Metroroma. Quest’ultimo ammette candidamente, sottolineando al suo principale di averglielo già comunicato in passato, di non saper fare tutta una serie di lavori di manutenzione. «“Perché, io tipo gli impianti Schindler di Cinecitta’ dove veramente non so cosa fare e gia’ te l’avevo detto”. E Ottuso, senza scomporsi, risponde: “e ho capito quello che dici”».

MODIFICHE 
Le relazione sullo stato dei lavori vengono modificate senza porsi grossi problemi. Nessuno ricorda il nome del tecnico che aveva eseguito le verifiche sulle manutenzioni. Il problema viene risolto così: «Bucci Ettore (responsabile appalto Atac, ndr) - si legge nell’ordinanza - chiama Ottuso e gli riferisce che deve rifare la lettera riguardante Barberini, deve sostituire il nome di Galeotti con il sostituto. Ottuso chiede il nome che deve inserire e Bucci risponde basta mettere “sostituto” in quanto non sa chi sia”».Questa la considerazione del giudice: «Si tratta di una relazione e modificarla significa falslficarla».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA