Maxi furto da 63mila euro all’ospedale San Paolo, a Napoli, bersagliato dai ladri che hanno fatto razzia di medicinali biologici. Un colpo mirato e messo a punto da mani “esperte” che hanno saputo scegliere i farmaci più costosi, tralasciando i composti terapeutici comuni ed economici. Ma non si tratta semplicemente di un bottino da migliaia di euro, perché stavolta i ladri hanno rubato un diritto, quello degli ammalati che quotidianamente usufruiscono di cure gratuite e, soprattutto, vitali per fronteggiare patologie gravi e oncologiche. Dunque, più del danno economico ingente che grava sull’ospedale e l’azienda Asl Napoli 1, il colpo è stato inferto ai ricoverati e ai cittadini che usufruiscono dei farmaci ospedalieri, reperibili solo nei presidi pubblici, attraverso una ricetta specifica.
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Il blitz è avvenuto nella notte tra il 17 e il 18 giugno ma è stato scoperto e denunciato dal personale ospedaliero il mattino successivo. I locali per la fornitura dei medicinali hanno orari simili agli ambulatori, per cui sono aperti al mattino e nel turno pomeridiano ma, chiaramente, la notte sono chiusi. Per questo l’allarme è stato lanciato dai responsabili della farmacia quando ad apertura della stanza, chiusa a chiave, poco prima delle 8 del mattino, si sono immediatamente resi conto che mancavano i medicinali biologici nella cella frigo. La farmacia depredata si trova al piano terra dell’edificio e affaccia su un cortile interno, attraverso delle finestre e proprio una di queste è stata ritrovata forzata. Non solo. Il piccolo cortile in questione è collegato ad un’area all’aperto che circonda l’ospedale fino ai cancelli esterni, percorrendola si arriva facilmente al cortile dove affaccia la farmacia.
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Chi ha rubato sapeva esattamente come accaparrarsi il bottino più costoso, senza mettere a soqquadro la farmacia. All’interno del frigorifero depredato, infatti, sono stati sottratti solamente i farmaci biologici più costosi e principalmente indirizzati alla cura di patologie tumorali e dell’artrite. Un altro dettaglio che potrebbe rafforzare la pista per cui l’autore o gli autori del raid abbiano comunque una certa familiarità con gli ambienti ospedalieri è la mancanza di vere e proprie violazioni. Non sono stati rilevati segni particolari di effrazione, salvo una finestra leggermente forzata mentre la porta dei locali è rimasta chiusa a chiave. Nonostante la gravità del danno economico, il blitz, fortunatamente, non ha rallentato le terapie e neanche l’erogazione dei farmaci che vengono dispensati su ricetta medica perché, negli ultimi anni, proprio a causa dei furti in ambito ospedaliero le scorte sono razionate. Per questi motivi non c’è stato bisogno di richiedere aiuto ad altri ospedali o strutture e l’ospedale San Paolo ha già attivato le riforniture dei farmaci.
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Gli agenti della Polizia di Stato che indagano sulla vicenda hanno effettuato diversi sopralluoghi all’interno dell’ospedale, setacciando in maniera certosina l’area della farmacia e del cortile interno. Come rilevato dagli investigatori, la struttura è dotata di un sistema di videosorveglianza ma l’area corrispondente alla finestra forzata non è inquadrata dagli occhi elettronici. Inoltre i locali adibiti a farmacia, durante i turni di notte, non sono presidiati dalla vigilanza privata in forza al presidio che si concentra nell’area del pronto soccorso e dei reparti. Una delle piste al vaglio delle forze dell’ordine non esclude la complicità di figure vicine al personale sanitario fino a ipotesi più complesse legate al mercato nero dei farmaci salva-vita. Nei prossimi giorni i locali della farmacia saranno dotati di finestre con cancellate, nuovi infissi e ci sarà un’implementazione del numero di telecamere.