Che bella piazza Masullo, ma ora vogliamo anche Bellavista

di Federico Vacalebre
Giovedì 28 Maggio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 07:00
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Il sorriso si stende sul volto di chi scende le scale che dalla casa che fu di Roberto Murolo, e prima ancora di papà Ernesto, portano a piazza Fuga, sapendo che, appena sarà finito il necessario iter burocratico, quello slargo porterà il nome di piazzetta Aldo Masullo. Vomerese adottivo, napoletano ad honorem, il professore era di casa nel quartiere e così amato da aver spinto ad una levata di scudi per intitolargli «subito» lo spazio, senza aspettare, come di norma, i dieci anni dalla sua scomparsa. 

Una buona notizia, cosa buona e giusta, che rimarca però come ancora nessun luogo porti il nome di un filosofo più pop, Luciano De Crescenzo, scomparso il 18 luglio 2019: anche per lui si erano mobilitati in tanti, nomi celebri e persone semplici, ancorate al ricordo di “Così parlò Bellavista”, di libri letti senza sentirsi intellettuali, di film visti e rivisti senza sentirsi cinefili, ma sempre sentendosi napoletani veraci. 

Di fronte a quel sentimento popolare, Nino Daniele, allora ancora assessore, propose di intitolare a De Crescenzo vico Belledonne: «Penso che troveremo la disponibilità di tutte le istituzioni che sono preposte a questo», disse. Le istituzioni sembrarono più che disponibili, ma dell’iniziativa si è persa traccia, forse perché, come ha raccontato la figlia di Luciano, Paola, «alcuni abitanti della strada si sono lamentati all’idea che il loro toponimo cambiasse. Non hanno capito: mio padre avrebbe voluto che il nome vecchio rimanesse vicino al suo, perché, diceva, “io voglio continuare a stare vicino alla belle donne anche da morto”». Chiamatelo scemo, l’ingegnere. E dateci presto vico Belledonne-De Crescenzo, o un’altra toponomastica che alzando gli occhi alla targa ci stenda il volto in un sorriso, come succederà appena apporrano quella di piazzetta Masullo.

 
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