Napoli: sfregio a San Martino, panorama deturpato con scritte e oscenità

Napoli: sfregio a San Martino, panorama deturpato con scritte e oscenità
di Paolo Barbuto
Domenica 5 Giugno 2022, 00:00 - Ultimo agg. 6 Giugno, 09:30
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L’effetto è strabiliante: ogni turista che arriva al belvedere di San Martino si ferma almeno tre minuti, estasiato, senza proferire una sola parola, davanti al panorama meraviglioso della città. Napoli è capace di stregare chi viene a scoprirla: restare un’ora a osservare gli sguardi di stupore dei visitatori è un’emozione impagabile. Il momento più intenso lo regala una coppia di turisti italiani, accento lombardo, modi affabili, hanno una certa età. Lei scende dal taxi e corre davanti al panorama, poi pesca dalla borsa lo smartphone e cerca disperatamente qualcosa, pigia sullo schermo e sgorgano le note di “Napule è”, finalmente sorride: «Ecco, è questo che volevo fare. Guardare Napoli e sentire questa canzone proprio qui, davanti alla città...». Il marito con dolcezza la riprende per un video da mandare a famiglia e amici, lassù in Lombardia, che conterrà tutto l’amore di quella donna per la città. 

Tutti i turisti sono inebriati, poi, però, dopo essersi ripresi dall’impatto con la spropositata bellezza della città, inesorabilmente abbassano lo sguardo e si scontrano con l’ineluttabile imbecillità dei teppisti col pennarello che hanno devastato ogni centimetro del marmo del belvedere; e subito dopo si guardano attorno e scoprono che c’è un muro di Castel Sant’Elmo che sta per crollare ed è sostenuto da una sgangherata foresta di pali di legno; poi incappano in un contenitore dell’immondizia stracolmo già alle 9.30 del mattino, dal quale sgorgano sacchetti e una montagna di scarpe sfondate.

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Sappiamo per certo che l’ultima pulizia dei marmi del belvedere di San Martino è stata effettuata più di trent’anni fa. Un cretino di nome Davide ha lasciato la sua firma con la data “11/6/90”, sabato prossimo si celebrerà il trentaduesimo anniversario da quell’evento: significa, sicuramente, che da quel giorno il belvedere è rimasto senza pulizia né manutenzione, ma probabilmente nella storia di questo luogo un intervento di ripristino del decoro non è mai stato previsto in tutta la storia di Napoli. Ecco perché ogni nuovo idiota col pennarello che s’affaccia quassù, ritiene “normale” continuare a imbrattare, sporcare, umiliare.
Un bambino biondo-biondo si ferma, scatta una foto e inizia a ridere forte davanti a una colonnina del belvedere, la mamma si avvicina, guarda e poi esplode in un rimbrotto, incomprensibile, in una lingua dell’Est.

Il bimbo straniero ha appena fotografato il grosso disegno di un organo maschile che si staglia esattamente sulla porzione del panorama che guarda Spaccanapoli.

 


I marmi praticamente non si vedono più, ricoperti da scritte e disegni di ogni genere. Prevalgono gli idioti innamorati che scrivono nomi e cuoricini, ci sono tanti appassionati di calcio che inneggiano al Napoli, si contano innumerevoli gite scolastiche a giudicare da scritte tipo «La IV C è stata qui», che si susseguono ovunque. Nella serata appena trascorsa è stato festeggiato un addio al nubilato, lo si capisce dal tappeto di coriandoli rosa di forma fallica sui quali si muovono i turisti. Due ragazzi s’incamminano in discesa lungo la pedamentina sporcata dagli spray, una famiglia tedesca arriva e scansa a fatica l’immondizia vomitata da un cassonetto, due ragazze mano nella mano si avventurano proprio sotto al muro che sta per crollare. Appena vedono il panorama restano anche loro senza fiato, alle loro spalle troneggiano degrado e abbandono.

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