Centro direzionale di Napoli, il sindaco Manfredi: ​«Presto altri investimenti»

Centro direzionale di Napoli, il sindaco Manfredi: «Presto altri investimenti»
di Valerio Esca
Domenica 2 Ottobre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 3 Ottobre, 16:04
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«Il Centro direzionale sarà una delle aree di rilancio della città». Ne è convinto il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi, che è tornato ad affrontare l’argomento relativo allo sviluppo dell’area. Lo ha fatto ieri durante il premio Matilde Serao 2022, a Palazzo Reale, rispondendo ad una domanda del direttore de Il Mattino Francesco de Core, nel corso dell’intervista con il caporedattore Vittorio Del Tufo. Manfredi ha chiarito: «Dobbiamo essere oggettivi: il Centro direzionale è una grande risorsa della città, ma è una risorsa sprecata. È una struttura moderna, che ovviamente ha dei problemi di manutenzione che sono risolvibili, oltre che un luogo strategico. È vicino alla stazione, non distante dall’aeroporto ed è una cintura di collegamento con Napoli est, la zona che oggi si sta sviluppando con maggiore velocità. Del resto ci sono investimenti importanti già fatti, altri che si stanno realizzando, e ci sono molti investimenti privati».

Mentre al Comune di Napoli si discute dell’aumento degli indici di fabbricabilità e di revisioni del Piano regolatore generale, senza i quali il progetto delle Ferrovie dello Stato, Porta est, che include anche il nuovo headquarter della Regione, resterebbe al palo, il sindaco guarda al bicchiere mezzo pieno.

Crede e punta sul Centro direzionale. «Sono uno sperimentatore e credo nel metodo galileiano - sottolinea Manfredi - Appena abbiamo manifestato una volontà ferma dal punto di vista politico di reinvestire sul Centro direzionale immediatamente le torri Enel, che erano state abbandonate da tempo, hanno trovato nel giro di qualche mese degli investitori. Questo ci testimonia che se noi lavoriamo in una maniera moderna sul Centro direzionale, tornerà ad essere una grande risorsa per la città». Poi evidenzia: «Dobbiamo però avere la consapevolezza che il Centro direzionale di oggi e di domani non è quello di 20 o 30 anni fa. Perché quel modello economico e urbanistico ormai non esiste più in nessuna parte del mondo».  

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L’obiettivo del primo cittadino Manfredi è aperto sul prossimo futuro: «Adesso ci stiamo confrontando con le migliori esperienze internazionali su realtà simili alla nostra, su quello che è stato fatto - aggiunge - Abbiamo le idee abbastanza chiare e nei prossimi mesi opereremo, ma sono molto fiducioso che quell’area sarà una delle aree di rilancio della città». L’obiettivo del Comune è che il Centro direzionale non resti monofunzionale. Sì a progetti come gli eventi per il Natale a Napoli, nell’immediato, ma poi guardare la luna e non il dito. Nel quartiere disegnato da Kenzo Tange bisognerà ripartire dal decoro, dalla cura del verde, da standard di urbanizzazione necessari, incluse nuove residenze, centri commerciali, attrezzature sportive e alberghi. Intanto, mentre prosegue il pressing di Palazzo Santa Lucia, che spinge affinché si realizzi il progetto del governatore Vincenzo De Luca, ovvero portare gli uffici della Regione a 200 metri di distanza dal Centro direzionale, il vicesindaco e assessore all’Urbanistica Laura Lieto ha portato in giunta la delibera per la costituzione di «un gruppo di lavoro» formato da tecnici del Comune e docenti delle Università napoletane che dovranno occuparsi di revisionare il Prg. Nella sostanza, studiare la possibilità di creare la Variante all’area orientale dentro la quale sono calati Porta est, il Centro direzionale e il suo rilancio, il progetto De Luca e la riqualificazione di quartieri come Gianturco e il Rione Luzzatti. Tutte questioni spinose che arriveranno martedì nella commissione Urbanistica del Consiglio comunale. Nella riunione che si terrà a via Verdi si prospetta un braccio di ferro: sui temi riguardanti l’aumento degli indici di fabbricabilità ed eventuali modifiche al Prg, parte del Consiglio ha già fatto sapere di essere contraria. 

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