Concorso Asia a Napoli, ricorsi bocciati dal giudice: ​«La graduatoria non si tocca»

Gli aspiranti spazzini contestavano la mancata considerazione dell'esperienza pregressa nel settore

Il concorso Asia
Il concorso Asia
di Valerio Esca
Domenica 26 Marzo 2023, 00:00 - Ultimo agg. 27 Marzo, 07:27
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«Graduatoria del concorso Asìa da rifare». Questa la richiesta di sette concorrenti che la scorsa estate hanno risposto all’avviso pubblico dell’azienda di igiene urbana del Comune di Napoli, finalizzato all’assunzione a tempo indeterminato di 500 spazzini. Il giudice del lavoro, Gabriella Gagliardi, ha rigettato l’istanza dando ragione ad Asìa. «Il provvedimento adottato dal Tribunale conferma la correttezza dell’operato aziendale e della Commissione giudicante – spiega l’avvocato dell’azienda Gianlivio Fasciano -. La decisione rappresenta in modo equilibrato e puntuale la realtà. Infatti, è stato garantito a ciascuno il pieno accesso all’avviso». I ricorrenti hanno chiesto il riconoscimento del loro diritto ad una migliore collocazione all’interno della graduatoria già pubblicata dalla società, utile all’avviamento all’assunzione a tempo indeterminato. 

In particolare, sei lavoratori hanno lamentato «la mancata considerazione della esperienza lavorativa pregressa nel settore dell’igiene urbana, atteso che all’epoca di presentazione della domanda, erano assunti a tempo determinato dalla Win time agenzia per il lavoro, proprio presso Asìa. Potevano perciò vantare un periodo di lavoro superiore a 15 giorni da valutarsi con il punteggio minimo di due punti». Hanno poi rimarcato «il pregiudizio derivante dal fatto che, in qualità di lavoratori a tempo determinato, non avrebbero mai potuto raggiungere il punteggio massimo di cinque punti, previsto solo in caso di esperienza lavorativa superiore ai 24 mesi, risultando penalizzati” corrispondente alla attribuzione di ulteriori cinque punti». Tutti e sette i ricorrenti hanno poi evidenziato la presunta «illegittimità» della scelta di attribuire fino a cinque punti aggiuntivi ai candidati in possesso di patente C o Cqc, laddove per il profilo professionale oggetto della selezione sarebbe sufficiente la patente categoria A. 

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Asìa ha provveduto a riesaminare in autotutela la posizione dei ricorrenti, giungendo a rettificare la graduatoria precedentemente pubblicata, mediante il riconoscimento, in favore di tre di essi del punteggio aggiuntivo spettante in ragione della esperienza pregressa nel settore. Ma al netto delle modifiche «appare evidente – scrive il giudice nel decreto di rigetto - che, pur all’esito della simulazione della graduatoria ideale invocata dai ricorrenti, rettificata virtualmente con accreditamento a coloro che possono vantare anzianità di comparto del massimo punteggio conseguibile e la sottrazione di cinque punti a tutti gli aspiranti che si trovino in possesso della patente C per come richiesto, nessuno di essi riesce a raggiungere una posizione utile alla assunzione». Infatti, sei ricorrenti su sette raggiungono punteggio inferiore a quello minimo, ovvero 40, ma anche il settimo, in possesso di 40, risulterebbe scavalcato dai candidati in possesso di punteggio conseguito solo all’esito della prova d’esame. Intanto nei giorni scorsi il sindacato Usb ha manifestato davanti al Consiglio comunale per un’altra questione legata ad Asìa.

La mobilitazione punta ad accendere i riflettori sul caso degli autisti in graduatoria, ma dei quali l’azienda non ha tenuto conto prima di avviare una selezione specifica per quel profilo. 

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