Napoli, riaprono nidi e materne: bagni rotti e verde incolto

Napoli, riaprono nidi e materne: bagni rotti e verde incolto
di Valerio Esca
Mercoledì 23 Settembre 2020, 23:30 - Ultimo agg. 24 Settembre, 11:29
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Mancano i responsabili Covid, le modalità organizzative in caso di infezioni, idonea segnaletica dei comportamenti utili a prevenire il contagio, gli addetti ai termoscanner e alla registrazione degli accessi. I bagni non funzionano e, in alcuni istituti, non c’è addirittura il sapone per le mani.
A rischio il primo giorno di scuola per 120 strutture e un totale di 5500 bambini degli asili nido e della materna che fanno capo al Comune di Napoli. Annibale De Bisogno, segretario regionale Uil Fpl, e Francesca Pinto, segretario provinciale, annunciano la protesta di maestre, educatrici e Ata oggi e domani davanti a Palazzo San Giacomo: «Non è stato fatto nulla per mettere in sicurezza le scuole e tutto il personale in termini di prevenzione». Gli asili nido «non sono stati forniti nemmeno dei guanti che servono per poter cambiare i pannolini. Servirebbe inoltre, sempre per evitare la diffusione del contagio, un bidello in ogni classe: ce n’è uno ogni 5». Non bastasse, una quindicina su 130 istituti, tra asili e materne, resta chiuse perché seggio elettorale. E due sigle sindacali, Csa e Uil, hanno indetto per oggi e domani l’assemblea. Altra protesta per le condizioni precarie: dalla Declory alla Mario Ruta, la Vanvitelli, la Pascoli, la scuola Verne, il nido Lezzi: tutte presentano problematiche legate a tubazioni rotte, bagni fuori uso, spazi esterni inutilizzabili o quasi.

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LA FOTOGRAFIA 
Nella terza Municipalità, la Decroly ha due bagni funzionanti su otto ed è attesa la pulizia straordinaria, così come una sanificazione. «Il cortile è inagibile», segnalano le maestre. Nella scuola dell’infanzia Mario Ruta e nel nido don Peppino Diana, nonostante i lavori siano terminati da giorni, ancora non si è provveduto alla pulizia straordinaria e alla sanificazione. Il nido Filangieri in uno dei tre padiglioni presenta il bagno delle maestre non funzionante, nel secondo non sono funzionanti il bagno delle maestre e quello dei bambini e nel terzo non è funzionante il bagno delle maestre. A Napoli Nord sia per il nido Mary Poppins che per la scuola Scaglione niente pulizie straordinarie e sanificazione, il diserbamento è avvenuto parzialmente (10 giorni fa). Al Vomero, nella scuola Vanvitelli, l’erba è stata tagliata ma non rimossa.
L’elenco è infinito: al nido Lezzi i bagni ko, il solaio è caduto, gli alberi da tagliare, infiltrazioni d’acqua sulle pareti di tutte le aule. La Quintiliano ha il giardino pieno di erbacce; alla Agazzi, della prima Municipalità, il giardino è da ripulire e mettere in sicurezza. Bagni rotti all’asilo nido Altavilla, nella decima Municipalità, così come nella scuola Verne; nella Pascoli il giardino è da pulire. All’asilo nido Marcellino, seconda Municipalità, una maestra segnala che «il giardino è stato ripulito dalle erbacce da un gruppo di volontari, ma resta un pino pericolante (segnalato), l’asfalto dissestato (praticamente inagibile per i bambini). E poi, ci sono una colonia di gatti (segnalata), pedane di ferro arrugginite, un’unica tettoia pericolante (segnalata). Il cancello ha la serratura rotta (segnalato)». In alcuni nidi anche i lavabi per pulire i bambini risultano fuori uso.

LA PROTESTA 
I motivi dell’agitazione, che potrebbero mettere a rischio l’apertura delle scuole comunali, sono stati messi nero su bianco dai segretari di Csa e Uil, Franca Pinto e Annibale de Bisogno, che aggiungono: «Manca la programmazione della dotazione dei dispositivi di protezione (mascherine, guanti, visiere), così come è incompleta l’igienizzazione dei plessi. Manca addirittura il sapone per le mani e il detersivo per alcuni asili nido». Nel volantino Csa e Uil vanno oltre: «I luoghi di accoglienza all’aperto sono inutilizzabili per incuria e sterpaglie. Manca la barriera di plexiglass nelle segreterie a contatto con l’ utenza». Cgil e Cisl, attraverso i segretari Danilo Criscuolo e Agostino Anselmi, invitano i lavoratori a non partecipare alle assemblee organizzate dalle altre sigle. «È arrivata una circolare del dirigente del Comune – aggiunge Anselmi - in cui viene assicurato che le scuole non in sicurezza non riapriranno.

Manteniamo in piedi la procedura di sciopero, siamo stati anche convocati per le procedure di raffreddamento».

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