Ordigni esplodono a pochi metri dal campo rom di Giugliano: tre feriti

Ordigni esplodono a pochi metri dal campo rom di Giugliano: tre feriti
di Cristina Liguori
Venerdì 18 Dicembre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 14:57
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Un boato fortissimo, udito da Ponte Riccio fino a Licola e Varcaturo. Tre uomini feriti, trasportati d’urgenza all’ospedale Pineta Grande di Castelvolturno. Una deflagrazione tanto potente da aver fatto tremare porte e vetri di case e palazzi e terrorizzato migliaia di residenti che immediatamente hanno lanciato l’allarme sulle pagine social. In tanti si sono chiesti cosa fosse accaduto temendo il peggio. C’è chi su Facebook ha scritto dell’esplosione di una fabbrica di fuochi, chi del serbatoio esploso e chi di un aereo che aveva infranto il muro del suono. Con il passare dei minuti però il quadro è andato delineandosi facendo emergere la verità. A esplodere, verso le 22.30 di mercoledì sera, erano stati tre potenti ordigni, fatti brillare da tre uomini, proprietari di appezzamenti di terreno a pochi metri dal campo rom di Giugliano di via Carrafiello. Un campo abusivo, occupato da un centinaio di persone trasferitesi lì dallo scorso maggio quando furono sgomberati da un altro accampamento. Il nuovo insediamento è sorto su un suolo privato e da mesi i rom si sono impossessati anche di porzioni di terreno attigue, provocando disagi e danneggiando le colture della zona. Inevitabili le tensioni con i residenti, sempre più insofferenti verso una presenza considerata dannosa.

 



Di che genere fossero gli esplosivi ancora non è chiaro. Sul posto sono giunti i vigili del fuoco, i carabinieri e gli agenti di polizia del commissariato di Giugliano che ora stanno indagando sul caso. In campo anche la scientifica che ha effettuato tutti i rilievi. Sul terreno, circondato da cataste di rifiuti accumulati, è stata ritrovata carta da combustione, ma ancora non è chiaro cosa sia stato fatto esplodere e soprattutto perché. Per ora i tre, rimasti feriti in modo non grave, non hanno fornito spiegazioni sufficienti a ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Il gruppo dovrà fornire dettagli su molte cose che non sono del tutto chiare. Innanzitutto cosa ci facessero ad ora tarda a ridosso del campo rom, abitato da numerose famiglie con bambini. È vero che i tre uomini sono i proprietari degli appezzamenti, ma perché trovarsi sul posto a tarda sera, a maneggiare potente polvere pirica? Si tratta solo di una goliardata serale per provare dei fuochi d’artificio - come i feriti hanno detto nel corso dei primi colloqui con gli inquirenti - o i tre avevano altri intenti? Volevano forse spaventare, o dare in qualche modo un avvertimento, ai loro scomodi vicini? Sul posto così come hanno rilevato le forze dell’ordine c’è una catasta di rifiuti ingombranti, è possibile anche che i tre volessero dare alle fiamme i rifiuti appiccando l’ennesimo rogo tossico.

Ma per ora nulla è certo e la polizia indaga a tutto campo in attesa dei risultati della scientifica che ha raccolto tutti gli elementi possibili. 

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Da chiarire ci sono altri elementi: dove hanno acquistato i tre potenti ordigni e la polvere pirica? Perché il boato è stato così forte? Cosa è realmente esploso insieme ai petardi? Data la potente deflagrazione uditasi per chilometri è probabile che i botti fossero illegali. Su web per più di un’ora si è poi scatenato il panico. Molte persone hanno scritto di aver udito una forte esplosione. Nei post si sono susseguite una serie di notizie che riguardavano auto andate in fiamme ed elicotteri che sorvolavano la zona. In tanti hanno cercato notizie per fugare ogni dubbio relativo a tragedie che purtroppo non sono rare in zona. Qualche anno fa ci fu un’esplosione in una fabbrica di fuochi d’artificio a Qualiano, a pochi chilometri da via Carafiello. Una tragedia immane che vide la morte di 4 persone che lavoravano nell’opificio. 
 

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