Napoli, riapre il Gran Bar Riviera; “Leonessa” scaccia la crisi: «L’azzurro per ripartire»

Napoli, riapre il Gran Bar Riviera; “Leonessa” scaccia la crisi: «L’azzurro per ripartire»
di Elena Romanazzi
Mercoledì 27 Ottobre 2021, 23:30 - Ultimo agg. 29 Ottobre, 07:24
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Il conto alla rovescia è iniziato. Il Gran Bar Riviera Leonessa riapre i battenti il prossimo 4 novembre. Due mesi di lavori, un grande prato sintetico con piante di limoni e arance davanti allo storico locale. E dentro e fuori l’azzurro come colore predominante. Salvatore Leonessa, 72 anni, con la moglie Giulia e la figlia Mary lo gestiranno. Hanno rilevato quello che era rimasto, ovvero i macchinari, il laboratorio di pasticceria. Rimesso a nuovo e pronto alla nuova sfida. «Perché ci è voluto - spiega Salvatore Leonessa - coraggio a buttarsi in questa impresa»

Era il bar della notte, della colazione fatta prima di rientrare a casa dopo una serata fuori. Il locale dei nottambuli e non solo. Lo resterà ancora ma solo fino alle 2 due di notte, spiega la famiglia Leonessa. Sulla strada la gente passa e chiede novità. C’è curiosità di clienti che un tempo passavano e si fermavano a prendere un aperitivo o acquistare dolci o a sedersi fuori ai tavolini per appuntamenti di lavoro o di amicizia. «Pensavo di non farcela - spiega Leonessa - mi ha appoggiato la famiglia, mia moglie, mia figlia Mary, facendomi capire che si invecchia quando non si hanno più progetti e io sono un sognatore mi sono buttato in questa impresa». Non si aspettava che nessuno oltre lui si facesse avanti alla manifestazione di interesse. «Ero pronto - spiega - a sfidare altri concorrenti e invece mi sono trovato da solo e devo ammettere che pur avendo avuto qualche tentennamento mi sono detto tra me e me ora non mi posso più tirare indietro e vado avanti». In questi ultimi giorni di lavoro non ha saltato un giorno davanti allo storico locale della Riviera di Chiaia. Presente dalla mattina alla sera per gli ultimi ritocchi dopo aver scelto di sistemare per prima cosa il laboratorio di pasticceria e gastronomia elemento portante del bar. «Proprio il laboratorio - aggiunge Leonessa - forse è quello che ha spinto le altre persone a tirarsi indietro, io vengo dalla gavetta, prima chef, poi alta pasticceria, i locali. Ecco oggi sono emozionato come quando negli anni settanta ho aperto il mio primo locale a Ercolano “La brace”, poi è arrivata “La stalla”, “il Vagabondo”, i “Giardini di Villa Giulia” e Ischia per i grandi eventi. Passo dopo passo «ora siamo qui, malgrado i miei anni». Non è un caso che l’anno prossimo festeggia i 50 anni di attività e le nozze d’oro.

«Il bar di tutti il bar di Napoli».

Mary Leonessa spiega lo slogan per la riapertura del bar. «Vogliamo che tutti si sentano a proprio agio - spiega - dai bambini agli adulti, vogliamo che tutti si sentano a loro agio, ci saranno delle “box” dedicate ai piccoli e menù dieta per gli adulti, per i vegani, per chi ha intolleranze. Per noi è importante l’accoglienza e far sentire tutti a proprio agio. Con la pandemia il valore del tempo ha assunto un significato diverso ecco il caffè non deve essere solo il caffè ma la pausa caffè, un momento di giusta pausa senza correre troppo». «Siamo entrati qui - aggiunge la figlia di Salvatore Leonessa - in punta di piedi e la scelta fatta di non stravolgere ma solo di dargli un allure diversa con l’azzurro e un top bianco sopra i vecchi banconi è stata fatta proprio per non cancellare la storia di un bar conosciutissimo. Ci sarà gastronomia, take away, catering, alta pasticceria ma anche uno showroom di vendita dei prodotti tipici, panettoni, cioccolate». Il coraggio - conclude Mary - che hanno avuto i miei genitori, io non l’avrei avuto, non sono stata io a spronarlo ma gli sono stata accanto se non ci fossero folli come mio padre rimarremmo tutti fermi. 



La famiglia Leonessa non si aspettava l’affetto del quartiere. «Pur venendo da fuori ci hanno dimostrato solidarietà e questo ci rende davvero orgogliosi. Ripartire, rimettersi in gioco con tutti i rischi legati ad una nuova attività soprattutto dopo la fase della pandemia è importante. E noi ci proviamo». L’inaugurazione il 4 novembre, l’orario dovrebbe essere intorno alle 19 con un grande buffet, chef e bollicine a volontà per ridare lustro a un locale storico piegato (il marzo scorso dopo quasi due anni di stop) dalla pandemia. Come tanti altri locali della zona. Che ristori o no non hanno retto all’onda d’urto e si sono arresi. 

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