Napoli, il peso del fattore Dybala

di Francesco De Luca
Mercoledì 7 Aprile 2021, 23:30 - Ultimo agg. 8 Aprile, 07:00
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La differenza la fanno sempre i campioni. La Juve ha piegato il Napoli con i gol di Ronaldo e Dybala e ha conquistato una vittoria preziosa per la lotta Champions, portandosi a +3 sugli azzurri. Che sono scivolati al quinto posto, a due lunghezze da quella piazza che garantisce l’accesso alla più importante competizione internazionale. Il Napoli se l’è giocata bene nel secondo tempo e forse il corso delle cose sarebbe stato differente se l’arbitro Mariani avesse sanzionato il fallo da rigore di Alex Sandro su Zielinski allo scadere della prima frazione. Al 90’ è stato poi concesso il penalty agli azzurri (Chiellini su Osimhen), trasformato in maniera impeccabile da Insigne.

Il Napoli ha provato a costruire la rimonta ma non ha i mezzi della Juve. CR7, Dybala ma anche (e soprattutto) lo straordinario Chiesa, che De Laurentiis avrebbe seguito nelle stagioni fiorentine, fino al 2019. Mertens ha passeggiato, capitan Lorenzo è stato per un tempo nell’ombra e poi il più attivo nella costruzione offensiva, Lozano non è al momento quello ammirato prima dell’infortunio subito nel match di febbraio contro i bianconeri. Aver inserito a inizio ripresa Osimhen e Politano ha consentito al Napoli di essere più pericoloso, ma non di superare la barriera bianconera perché il 43enne Buffon - a sorpresa schierato al posto di Szczesny - c’è stato sempre sui tiri più insidiosi (Di Lorenzo, Insigne e Fabian) prima del raddoppio di Dybala, a segno quattro minuti dopo l’ingresso in campo.

La partita era stata subito in salita. Ronaldo ha sbagliato una volta, dopo due minuti, sprecando un cross dalla destra ma non nella successiva identica azione, quando Chiesa - che numero ha fatto scartando Insigne e due volte l’imbambolato Hysaj - gli ha offerto la palla buona per il vantaggio, con i centrali azzurri che non si sono preoccupati della copertura sull’ex Pallone d’oro. Il Napoli ha cercato di organizzarsi ma tutto si era messo nel verso giusto per la Juve, arrivata a questi 90’ con un carico di tensioni non indifferente (sembrava una partita cruciale per il destino di Pirlo, che comunque continuerà ad avvertire il peso dell’ombra di Allegri anche nelle prossime settimane), mentre gli azzurri avevano la positiva spinta di 4 vittorie consecutive.

I bianconeri si sono piazzati perfino in otto dietro alla linea della palla difendendo il vantaggio, con Gattuso che lanciava anche Koulibaly nella trequarti avversaria per creare maggiore pressione, come poi è accaduto nella ripresa, con gli azzurri che sono anche arrivati al gol su rigore grazie a Insigne, troppo tardi però: è stata la rete della bandiera in una sfida equilibrata dove i fuoriclasse sono stati decisivi.

E quelli il Napoli non li ha mai avuti e non può certo costruirli Gattuso, o chi tra pochi mesi prenderà il suo posto.

La sconfitta fa male e riporta il Napoli - anche se di poco - fuori dalla zona Champions. Ma non deve essere una resa perché l’atteggiamento della squadra è cambiato nelle ultime settimane. Ci sono coraggio e gioco, contro la Juve sono mancati i finalizzatori. Basta guardare i dati: possesso palla, Napoli 52 per cento e Juve 48 per cento; tiri, Napoli 15 (5 in porta) e Juve 12 (3). Purtroppo per Gattuso, a prescindere dagli infortuni, Mertens sta vivendo una stagione altalenante, con spunti di grandi classe - le punizioni contro Roma e Crotone - e dannose pause. Osimhen è un lottatore ed è stato bravo a procurarsi il rigore ma deve cominciare a inquadrare la porta. Questa era come una finale, ma in realtà non lo era perché restano da giocare altre nove partite e ai vertici della classifica c’è una sola squadra che ha un passo tremendamente regolare, l’Inter, che nel recupero contro il Sassuolo ha vinto la decima gara di fila e si è portata a +11 sul Milan, dunque a pochi centimetri dallo scudetto.

Le altre procedono a strappi e di questo deve poter approfittare Gattuso, che già poche settimane fa ha saputo rimettere in carreggiata gli azzurri. La classifica incoraggia la speranze: il Napoli è quinto, a ridosso di Juve e Atalanta, e alle sue spalle la Lazio è a 4 punti e la Roma a 5. Ma dopo la caduta a Torino non sono possibili altri passi falsi e Rino lo ha già detto agli azzurri. 

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