Istituto degli studi filosofici di Napoli, una nuova casa per la biblioteca di Gerardo Marotta

Istituto degli studi filosofici di Napoli, una nuova casa per la biblioteca di Gerardo Marotta
di Adolfo Pappalardo
Mercoledì 6 Luglio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 19:00
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La dispersione di quegli oltre 300mila volumi, per lo più rarissimi, è ancora una ferita enorme per la città. Sparsi in depositi provvisori offerti dal Comune di Napoli e dalla Regione Campania, tra cui l’ex ospedale Leonardo Bianchi, i capannoni all’interno dell’area di competenza dell’azienda di trasporti Ctp e l’Istituto Colosimo, dovevano essere riuniti. La caserma Bixio, l’Albergo dei Poveri. Sono solo alcune delle tante sedi che per anni sono state proposte per riunire il patrimonio librario. Senza che però si approdasse mai a nulla. È di ieri, invece, la buona notizia: dovrebbe trovare finalmente casa la biblioteca dell’Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli, un patrimonio di circa 300mila volumi nato dall’accorpamento di ingenti fondi librari acquisiti dal fondatore dell’Istituto, l’avvocato Gerardo Marotta, scomparso nel 2017 a 90 anni. E’ stato infatti pubblicato dalla Regione il bando di gara per la realizzazione della biblioteca nei locali di piazza Santa Maria degli Angeli a Pizzofalcone di proprietà della giunta regionale, primo passo verso la ricollocazione definitiva dei libri.

Sparsi da anni nei vari depositi, i tomi hanno subìto una via crucis dagli ultimi anni in cui era ancora in vita Marotta. Privi, infatti, di una sede adeguata e data l’impossibilità per l’Istituto di corrispondere i canoni di fitto richiesti per i depositi e gli appartamenti in cui era stato concentrato il materiale librario, sono stati poi sistemati in depositi provvisori offerti da palazzo San Giacomo e palazzo Santa Lucia. «Le biblioteche napoletane – disse nel 2013 l’avvocato Marotta – sono votate alla distruzione e ora, dopo tutte le promesse che mi sono state fatte, quella dell’Istituto studi filosofici inizia a essere smembrata». Dal 2010 infatti l’Istituto fu privato del tutto dei contributi, a differenza di altre istituzioni, alle quali furono solo ridotti, e in genere in misura non superiore al 30 per cento. Anche il Miur lo escluse da un bando di finanziamento per dodici milioni di euro nel 2002. E da allora, gli ultimi anni di vita, l’avvocato li spese per cercare una casa adeguata alla biblioteca «costruita» nell’arco di una vita. Un lavoro enorme portato avanti vendendo proprietà e beni personali pur di lasciare il prezioso patrimonio librario nella disponibilità degli studiosi e della città. Nel maggio del 2015 fu anche organizzata al Mercadante una festa per i quarant’anni della sua fondazione, con la partecipazione del giornalista e scrittore Sergio Zavoli e vari esponenti della cultura italiana, a causa delle difficili condizioni in cui versava l’accademia tra fondi elargiti col contagocce, gangli e ritardi burocratici che stavano strozzando la creatura di Marotta, considerato l’ultimo combattente per il sapere e la conoscenza, l’uomo delle battaglie per difendere ideali e libri. Ma ieri, a 5 anni dalla scomparsa di Marotta arriva la svolta impressa da palazzo Santa Lucia che, a dir la verità, aveva tenuto sempre acceso un piccolo faro sulla vicenda. 

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L’intervento oggetto del bando prevede il recupero dell’immobile destinato ad ospitare i volumi della «Biblioteca Marotta» dal punto di vista strutturale.

L’importo complessivo dell’appalto è pari a 1,2 milioni di euro e il termine per la presentazione delle offerte è fissato per il 29 luglio, mentre i tempi dei lavori sono fissati in 240 giorni. La biblioteca dell’Istituto italiano per gli studi filosofici di Napoli conserva opere di carattere filosofico, con un accento particolare sulle tematiche legate ai testi del Settecento europeo soprattutto di orientamento illuminista, la grande filosofia tedesca e francese dei secoli XVIII e XIX, opere dei pensatori italiani dell’Ottocento tra cui gli esponenti della scuola hegeliana napoletana fino alle più autorevoli voci del dibattito culturale e filosofico novecentesco. Alla biblioteca dell’Istituto è stato riconosciuto con decreto della Soprintendenza archivistica e bibliografica della Campania «l’interesse particolarmente importante storico».

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