Napoli, la qualità ritrovata riapre il campionato

di Francesco De Luca
Lunedì 17 Gennaio 2022, 23:30 - Ultimo agg. 18 Gennaio, 07:09
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Non sappiamo se i dirigenti di Atalanta e Inter siano stati sfiorati dall’idea di scrivere un tweet per elogiare la prestazione del Napoli, né sappiamo se sia stato «onesto e spettacolare» il calcio esibito dagli azzurri a Bologna. De Laurentiis, che si è entusiasmato per la prestazione delle due squadre dai colori nerazzurri al punto da aver fatto un messaggino notturno, avrà senz’altro apprezzato la vittoria con una prova di qualità degli uomini di Spalletti. Il riscatto di Lozano, con una doppietta da centravanti (si è sostituito a Mertens), è coinciso con il rientro di due giocatori fondamentali per il gioco del Napoli: Fabian e Zielinski. Più efficace la manovra, si è rivista la scioltezza con cui la squadra giocava nelle prime settimane di campionato, quando il tecnico aveva una rosa integra. E adesso si è quasi ricomposta, perché mancano all’appello - africani a parte - il portiere Ospina e il capitano Insigne. È tornato anche Osimhen, che nei venti minuti giocati dopo 57 giorni ha fatto vedere di essere sulla via della piena ripresa fisica, sfiorando anche il gol.

Contro un avversario debole, non soltanto per i postumi lasciati dal Covid in molti giocatori rossoblù (quella di ieri è stata la quinta sconfitta nelle ultime sei gare per il Bologna), vi è stata una prova tatticamente perfetta. Il Napoli ha dominato, come già confermava il 72 per cento di possesso palla dopo il primo tempo, in cui Lozano senza faticare ha portato avanti il Napoli. E Fabian ha colto il palo con un tiro dei suoi. Pur rispettando il contributo fornito da Demme e Lobotka, lo spagnolo fa la differenza e deve rappresentare un punto fermo per il futuro: c’è da augurarsi che il suo contratto - scadenza 2023 - non divenga oggetto di tormentata trattativa.

Si è visto orgoglio nella prestazione degli azzurri, quello che con i suoi gesti e le sue parole Spalletti avrà probabilmente sollecitato negli spogliatoi di Castel Volturno dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia. Elmas, tra i peggiori contro la Fiorentina, si è scatenato sulla fascia sinistra, offrendo l’assist per Lozano. El Chucky aveva rovinato tutto con un rosso allo Stadio Maradona e ieri è stato il protagonista della vittoria che ha avvicinato il Napoli alla vetta.

Il Milan è a 2 punti e l’Inter a 4, anche se i nerazzurri dovranno venire a giocare a Bologna, contro un avversario che in questa fase non sembra poter creare problemi a una squadra di livello superiore come quelle di Inzaghi e Spalletti. Davvero poco hanno fatto i rossoblù: quel palo di Svanberg su punizione nel terzo minuto di recupero. Eppure, Luciano si è irritato per un atteggiamento difensivo sbagliato nel finale, quando ai più i tre punti sembravano in cassaforte: l’allenatore forte di una squadra forte - deve esserlo sul piano tecnico come su quello mentale - non può mai accontentarsi.

Questo scatto in classifica può lasciare una traccia nelle prossime settimane se il Napoli continuerà a proporre tale rendimento e tali risultati. Non si dimentichi che l’Inter e il Milan dovranno venire a Fuorigrotta in febbraio e marzo, le occasioni per allungare il passo in una classifica che già adesso non avrebbe potuto “condannare” gli azzurri alla difesa del terzo o del quarto posto. Certo, la Juve è in ripresa ma il Napoli ha risorse tecniche notevoli. Si è visto nella prima fase della stagione e si noterà ancor meglio quando l’organico sarà interamente a disposizione di Spalletti, che intanto domenica ospiterà l’ultima della classe, la Salernitana che si è messa nelle mani di un vecchio amico di Luciano, il direttore sportivo Sabatini, per trovare qualche buon pezzo sul mercato di gennaio e tentare l’impresa della salvezza.

E alla ripresa ci sarà la trasferta di Venezia. Il Milan, che si è lamentato per il gol annullato a Messias sull’1-1 prima della prodezza dello Spezia («L’arbitro ci ha chiesto scusa», ha detto Pioli), ha un calendario peggiore perché lo aspettano le sfide con Juventus e Inter. Tutto aperto, con quella qualità - le giocate di Fabian, le accelerazioni di Zielinski (e che apertura nell’azione del raddoppio), i colpi di Lozano - che fanno la differenza in attesa che il miglior Osimhen torni sulla scena con i suoi gol.
 

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