Napoli, lavori al palo al Molo Beverello: ​il cantiere è diventato una piscina

Napoli, lavori al palo al Molo Beverello: il cantiere è diventato una piscina
di Antonino Pane
Domenica 10 Ottobre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 11 Ottobre, 13:55
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Benvenuti al Beverello, alla piscina del Beverello. Ormai lo scavo di quella che doveva essere la nuova stazione marittima è diventata un’attrazione, una pozza di acqua putrida, un monumento ai ritardi con cui si realizzano le opere pubbliche in Italia. Oggi al Beverello si dovrebbe intravedere già lo scheletro della nuova struttura, invece siamo ancora allo scavo iniziale. La nuova governance dell’Autorità di sistema portuale del mare Tirreno centrale si sta dando da fare in tutti i modi, c’è il 2022 con Procida capitale della cultura che avanza e presentare un Beverello nelle condizioni attuali sarebbe veramente troppo. «Stiamo lavorando con il massimo impegno - dice Giuseppe Grimaldi, segretario dell’Adsp - e oggi possiamo dire che i lavori riprenderanno a giorni. Ma non è stato facile. È stato necessario una variante al progetto originario per salvare i reperti archeologici. Per fortuna abbiamo potuto contare sulla massima collaborazione della Soprintendenza e della Regione che ha rilasciato la documentazione antisismica in tempi record». 


Già, i reperti archeologici. Al Beverello, dagli ormeggiatori, ai comandanti degli aliscafi sorridono tutti quando si parla di reperti archeologici. Tutti sapevano che in quella zona, ai piedi del Maschio Angioino, sarebbero stati trovati reperti e vecchi moli di attracco delle navi. Sarebbe stata una cosa eccezionale - dicono in coro - se non fosse emerso niente. E allora? Come mai si sono persi mesi e mesi, con disagi e disservizi per turisti e pendolari per un fermo di lavori che si sarebbe potuto evitare? «Eppure le indagini archeologiche - aggiunge Grimaldi - sono state fatte e risultano allegate al progetto originario». E allora, a questo punto la domanda successiva è, ma come sono state fatte? Ad allargare le braccia questa volta è il presidente dell’Adsp, Andrea Annunziata. «Sono inconvenienti - spiega - che non dovrebbero capitare quando si va ad incidere in una zona così delicata.

Bastava girarsi intorno, verificare cosa stava venendo fuori dagli scavi per la metropolitana a piazza Municipio per capire che era necessario approfondire al massimo gli studi archeologici in quest’area. 

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Il lungo stop, naturalmente, peserà anche sui costi dell’opera. Basti pensare alla performance avuta dall’acciaio con aumenti del 150% tra pandemia e post pandemia. La gara per la nuova stazione marittima è stata vinta dalla RTI “Consorzio Integra Soc. Coop. e Brancaccio Costruzioni S.p.A”. L’importo dei lavori a base di gara era di 16.550.852,31 mentre l’importo lavori a contratto è di poco superiore ai 13 milioni di euro. I tempi programmati per i lavori erano 24 mesi; più della metà già trascorsi e l’unica cosa che si vede, per ora, è una piscina…archeologica. Il fermo dopo il ritrovamento di una porzione di un molo ottocentesco definiti «di interesse storico-culturale». «Da qui la necessità - sottolinea Grimaldi - di rivedere con una variante il progetto per adeguarlo alle prescrizioni della Soprintendenza». Ma basterà la nuova stazione marittima per rendere funzionale il nuovo Beverello? No. Saranno necessarie anche opere a mare per rendere gli attracchi dei mezzi veloci più rapidi e sicuri. «Per i pontili - aggiunge il segretario Grimaldi - è stata avviata la procedura di gara per l’affidamento dei servizi di ingegneria ed architettura per la progettazione e sono state appaltate ed avviate le indagini propedeutiche, il progetto verrà sottoposto agli operatori del Beverello».
 

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