Napoli, col Leicester resta un'occasione sprecata

di Francesco De Luca
Giovedì 16 Settembre 2021, 23:11 - Ultimo agg. 17 Settembre, 06:00
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Il Napoli rientra da Leicester con un punto che dà tanta forza, soprattutto a Osimhen, che ha afferrato il pareggio proprio quando sembrava che la partita a Leicester fosse compromessa. E invece no, vi è stata la seconda rimonta in cinque giorni.

L’ha firmata Victor, ai primi gol stagionali e ai primi in Europa da quando gioca in azzurro. Era un esame di maturità per lui, che aveva cominciato male il campionato, con quel cartellino rosso nella partita col Venezia: è stato assoluto protagonista nel primo match di Europa League, crescendo mentre scorrevano i minuti e prendendo più coraggio dopo la seconda rete degli inglesi. Il Leicester ha fatto poco e ha rischiato di perdere. Questo fa aumentare i rimpianti di una squadra che ha creato un impressionante numero di palle gol, sprecandole soprattutto nel primo tempo. Spalletti ha saputo, ancora una volta, fare le mosse giuste quando si è trovato in difficoltà. Una in particolare: l’inserimento di Ounas, che è riuscito anche a Leicester a dare una spinta in più al Napoli, che prosegue nella sua striscia positiva. Due rimonte in cinque giorni non sono casuali, rappresentano la conferma di una mentalità che il tecnico ha saputo trasmettere nei primi due mesi di lavoro.

Alla fine Spalletti il turnover lo aveva fatto: quattro cambi rispetto alla squadra che aveva battuto la Juve. Indisponibile Rui, a sinistra si è spostato Di Lorenzo perché Juan Jesus non è ancora pronto: il tema dell’assenza di un altro terzino mancino è aperto da quasi quattro anni ed è una lacuna che la società non ha colmato. Malcuit a destra e Rrahamani al posto di Manolas (fuori fase dopo l’errore nella partita con i bianconeri): in difesa un solo giocatore al suo posto, Koulibaly, e questo ha inciso sulla tenuta del reparto, attaccato dal Leicester sulle fasce. Poi Zielinski alle spalle di Osimhen e Lozano in luogo di Politano a destra. La partita si è fatta subito difficile perché Perez ha sfruttato il punto debole - appunto la fascia sinistra - sbucando alle spalle di Di Lorenzo, sorpreso come nell’azione del gol inglese nella finale degli Europei.

Le Foxes non hanno alzato il ritmo, anzi si sono fermate qui nel primo tempo perché il Napoli, con un significativo scatto di personalità, ha preso d’assedio l’area di Schmeichel, guidato da capitan Insigne, puntuale anche nei ripiegamenti difensivi. Al tiro - ne sono stati contati 8 nello specchio della porta su un totale di 15 alla fine della prima frazione - sono arrivati un po’ tutti, da Lozano a Malcuit. Ma vi è stata imprecisione, soprattutto da parte del generoso Osimhen, che si è pure allargato per lasciare spazio ai compagni: il suo assist è stato sfruttato male da Zielinski ben posizionato davanti alla porta del Leicester. Quelle del polacco e di Lozano sono state le occasioni più clamorose fallite. Osimhen si sarebbe rifatto nel secondo tempo. E con autentici colpi di classe.

Il Napoli, in divisa rossa, si è acceso. Ha avuto coraggio ed è stato aggressivo, tuttavia ha mostrato un eccesso di imprecisione nelle conclusioni, fallendo la rete del pareggio. Si capisce perché Spalletti abbia iniziato a lavorare fin dal ritiro sulla cura della tecnica individuale perché certi errori rischiano di incidere sull’esito di una partita o di una stagione. E quelli del primo tempo stavano pesando sul risultato perché all’inefficacia dell’attacco si sono aggiunte le difficoltà di una difesa inedita: così il Leicester ha avuto la possibilità di raddoppiare con Barnes, altro gol dalla fascia, con goffo tentativo di copertura di Malcuit (e poco prima era stato annullato il gol di Daka per fuorigioco). Spalletti dovrà ancora lavorare per eliminare difetti che il Napoli si trascina da anni, tuttavia è riuscito a trasmettere un concetto: non si molla mai. E infatti Osimhen ha piazzato l’uno-due, la splendida doppietta - un doppio pallonetto e un colpo di testa - che ha consentito al Napoli di conquistare un pareggio che vale più di un punto per come è stato conquistato. Una rimonta d’oro ma la squadra, con maggiore freddezza là davanti, si sarebbe messa in tasca la prima vittoria. 

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