Napoli, l'odissea dei lavori sul lungomare: cantieri aperti fino a Pasqua

Napoli, l'odissea dei lavori sul lungomare: cantieri aperti fino a Pasqua
di Gennaro Di Biase
Martedì 16 Febbraio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 12:16
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Dovranno passare almeno altri due mesi per vedere ripristinata la curva più famosa della città, quella di via Partenope, devastata dall’ormai sempre più lontana mareggiata del 28 dicembre 2020. In sostanza, e nella migliore delle ipotesi, il parapetto e il marciapiede del lungomare verranno restituiti alla circolazione, e ai napoletani, a ridosso di Pasqua (che quest’anno è il 4 aprile). Il Comune ha stimato in «10-15 giorni i tempi per l’affidamento dei lavori a una ditta» e le operazioni, una volta partite, dureranno «una ventina di giorni». Il conto è fatto, dunque. E i via libera già arrivati dalla Sovrintendenza e dal Comune stesso, con la Giunta che nei giorni scorsi ha approvato e finanziato il progetto di ripristino dei luoghi per 230mila euro, non hanno allontanato le lentezze burocratiche che in questi mesi (non ultimo in occasione delle maxi-uscite di San Valentino) stanno causando diversi disagi a auto, pedoni, ciclisti e ristoratori sull’ex lungomare liberato.

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L’odissea dei tempi si spiega anche col fatto che la burocrazia che imbriglia il lungomare è fittissima. Sono tanti gli enti coinvolti nelle decisioni, anche in una situazione di massima urgenza come questa. «La parte sottostante del parapetto, è cioè la scogliera, è gestita dal Comune ma è di proprietà del Demanio marittimo - osservano il presidente di Confesercenti Vincenzo Schiavo e quello di Fiepet Napoli Antonio Viola - Quindi serve coinvolgere anche il Demanio per un restyling del parapetto.

La Capitaneria di Porto, inoltre, deve dire la sua: tutto ciò che è in acqua è gestito dalla Capitaneria. Questo e altri temi sono emersi dal nostro confronto con il Comune nei giorni scorsi». Due le questioni dipendenti una dall’altra: il ripristino del tunnel della Vittoria e la questione delle occupazioni di suolo per i ristoranti. In ogni caso, sono trascorsi cinquanta giorni esatti dalla bufera di libeccio che ha devastato via Partenope e fatto entrare il mare nelle cucine dei 7 ristoranti della curva. E ne trascorreranno altrettanti per chiudere questa triste pagina dei dissesti. Il ripristino della curva in ottanta giorni, insomma, se tutto filerà liscio. Il Servizio strade di Palazzo San Giacomo annuncia infatti che «in 10-15 giorni si procederà con l’affidamento dei lavori». «Una volta trovata la ditta - aggiunge Nino Simeone, consigliere comunale e presidente della commissione Trasporti in via Verdi - serviranno 20 giorni circa per portare a termine i lavori. Non escludo che manchi ancora qualche passaggio burocratico per aprire finalmente il cantiere, vista la quantità di soggetti coinvolti. Tali lungaggini per riparare una zona così cruciale della città non hanno fatto fare bella figura a nessuno. Sono felice che finora non sia accaduto nessun incidente in via Partenope: la situazione è pericolosa». Per velocizzare le cose, anziché indire un bando di gara, il Comune ha assicurato un affidamento diretto, la cui procedura prevede un sorteggio tra le ditte accreditate con Palazzo San Giacomo e poi la scelta della società che avrà offerto il prezzo più basso. «15 giorni per un affidamento sono purtroppo normali - commenta il presidente della Prima Municipalità Francesco de Giovanni - Ma ciò non toglie che il lungomare sia stato abbandonato a se stesso.

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Persiste un problema di attribuzione tra Demanio e Capitaneria, per esempio, per quanto riguarda l’Arco Borbonico crollato a inizio 2021, che a oggi è in ogni caso sottoposto a sigilli della Procura. E nulla si è mosso per il ripristino del molo di Colonna Spezzata, distrutto dalle mareggiate. Nessuna novità anche per il tunnel della Vittoria. I miei tecnici sentono parlare di tempi particolarmente lunghi, addirittura alcuni di loro ipotizzano con terrore che la Galleria potrebbe restare chiusa fino al 2023, perché una volta iniziate le operazioni i lavori dovrebbero poi durare circa un anno». Tornando alla curva, disagi e rischi per la circolazione non stanno mancando, come abbiamo ripetutamente segnalato su queste pagine, e vanno a intaccare anche l’emergenza sanitaria, come accaduto a San Valentino: «Con il marciapiede interrotto dalle transenne - dice Andrea Macchia, socio di Regina Margherita- Non c’era spazio per clienti, veicoli e passanti, tutti a ridosso del cantiere». Un cantiere centralissimo in cui, dopo cinquanta giorni, non si è mai visto nemmeno un operaio. 
 

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