Napoli: basta rally sul lungomare, ecco i dissuasori in via Caracciolo

Napoli: basta rally sul lungomare, ecco i dissuasori in via Caracciolo
di Gennaro Di Biase
Sabato 24 Settembre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 18:41
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Via Caracciolo: ecco i dissuasori, ma per debellare i pericoli della circolazione impazzita serve uno sprint per gli autovelox. Dopo la campagna di stampa partita da queste pagine successivamente alla tragedia della 34enne, a fine agosto, travolta e uccisa da uno scooter a Mergellina, si muove il Comune. Come annunciato nei giorni scorsi dagli assessori alla Sicurezza Antonio De Iesu e alla Mobilità e alle Infrastrutture Edoardo Cosenza, ieri mattina ha avuto inizio l’installazione dei rallentatori acustici: serviranno per frenare auto e moto in quel tratto di lungomare dove il rodeo notturno, e le impennate, purtroppo, sono sempre più diffuse. 

Il tratto di via Caracciolo interessato dalle operazioni delle squadre di Anm, affiancate da Polizia locale e Servizio Traffico e Viabilità, è quello compreso tra via Sannazaro e piazza Vittoria.

Per impedire accelerazioni improvvise - all’ordine del minuto dopo il semaforo nei pressi di Ciro a Mergellina, e le impennate degli incivili, all’altezza dei quattro attraversamenti pedonali e sulle tre corsie aperte al traffico, ci saranno 43 batterie di segnalatori, ognuna composta da 7 fasce poste a distanza di 50 centimetri. Altre 9 batterie saranno posizionate su viale Dhorn, altro tratto interessato dagli slalom. Ai rallentatori acustici sono inoltre abbinati impianti ottici luminescenti, posizionati ogni 50 metri lungo tutto il percorso. Di sicuro, la Mergellina del by night è una zona franca, specialmente nei weekend e a notte fonda. Impossibile, date le attuali risorse delle forze dell’ordine, garantire presidi fissi (se non quello dell’esercito, in Largo Sermoneta). Come testimoniato anche, e a più riprese, dai titolari degli chalet, i ragazzi (e anche i meno giovani) arrivano qui su di giri. Pronti a rischiare la vita con uno slalom sullo scooter solo per farsi notare o creare scompiglio. 

Il traffico, da queste parti, è cronicamente impazzito e stabilmente selvaggio nelle serate di movida. Va però detto che - dopo la morte della 37enne e la campagna del Mattino - qualcosa, di sicuro, si è mosso. Dopo i sopralluoghi delle scorse settimane e le promesse della giunta, l’intervento sull’asfalto di via Caracciolo non si è fatto attendere. «Come Comune - ha dichiarato l’assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza - siamo intervenuti partendo con il posizionamento di bande sonore e bande ottiche, quindi segnalazioni rumorose e luminose che avvertiranno gli automobilisti in prossimità degli attraversamenti pedonali. Le stiamo mettendo in tutti i punti critici di via Caracciolo, ma interverremo anche in altre strade dove necessario. Successivamente ci sarà una seconda fase nella quale abbiamo intenzione di realizzare passaggi pedonali sopraelevati e poi autovelox fissi che richiedono però autorizzazioni da parte di altri enti. Metteremo dunque in campo tutte le possibili azioni, insieme all’assessore De Iesu, e all’intera giunta Manfredi, ma è importante anche il comportamento responsabile degli automobilisti». 

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Le barre acustiche, senza dubbio, sono un deterrente alla follia dei ragazzini e degli adulti incivili, che di sera, sabato e domenica (e anche a notte fonda, nel corso della settimana) accorrono agli chalet. Ma da sole, le barre non basteranno. Il Comune aveva più volte accennato all’installazione degli «autovelox, che avrebbero costituito una certezza della pena» per chi non rispetta le regole. «Si tratta di interventi utili, ma che non basteranno a frenare completamente gli incivili - dice Antonio Siciliano, titolare del Bar Napoli - Siamo molto contenti però dell’intervento del Comune. Aspettiamo con ansia l’autovelox, ma ci sono anche tanti ragazzini senza assicurazione o auto con targa straniera di mezzi a noleggio che si lanciano nelle impennate notturne. Per arginare il fenomeno serve l’installazione dei dossi, che impedirebbero le accelerazioni». Proprio la realizzazione dei dossi, però, come trapelato sempre da Palazzo San Giacomo, risulta la strada burocraticamente più complessa da seguire. La procedura è più lunga, per via di eventuali rallentamenti per le ambulanze o i mezzi delle forze dell’ordine. 

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