Era l’anima musicale di «Made in Sud», dalla sua postazione sopraelevata nell’auditorium Rai, volteggiava al ritmo dei suoi stacchetti, sorridente, scatenato, con un amore sconfinato per il suo lavoro. Se n’è andato a 47 anni Frank Carpentieri, deejay, compositore, arrangiatore. Sue erano tutte le musiche dello show comico di Raidue. A nove anni era già dietro i rullanti e tamburi.
«Made in Sud» gli aveva dato la vetrina ma lui aveva collaborato anche con Enzo Avitabile, Almamegretta, Clementino, Rocco Hunt, Subsonica, ed era stato accanto a Alessandro Siani con un cameo in «Il principe abusivo» e in «Vita, cuore, battito»» degli Arteteca. La malattia lo aveva colpito 2 anni e mezzo fa, un tumore al polmone. Era nipote di Antonio Pennarella, attore partenopeo scomparso per lo stesso male nel 2018. E ieri sera al Cilea doveva andare in scena una serata per lui, organizzata dal gruppo di «Made in Sud», con Nando Mormone e Mario Esposito, un «incontro tra amici» lo aveva definito Frank. Ora si sta pensando di recuperarla in un omaggio alla memoria.
Frank aveva 3 figli, di cui uno di 5 anni. Un mesetto fa ci diceva al telefono: «Spero di poter vivere un altro paio di anni per dare a questo bambino ancora qualcosina». E in un giorno così, torna alla mente anche Massimo Borrelli, altra colonna dello show scomparso per un male incurabile. Mariano Bruno, che è stato vicino a Carpentieri per tutto il doloroso percorso, lo ricorda così: «La prima cosa che mi viene in mente di Frank oggi è la sua verve comica. Era lui che faceva ridere noi a “Made in Sud” e non il contrario. Portava sempre l’armonia nel gruppo, sdrammatizzava e ci supportava. Ha lottato come un leone, si è affidato alla medicina, senza mai piangersi addosso».
Gigi & Ross sono stati suoi amici della prima ora: «Frank era l’anima dello show. È stato con noi dall’inizio, quando nessuno credeva nel progetto, quando era alimentato solo dall’entusiasmo di un gruppo di ragazzi. Lui era lì ad inventarsi jingle, a scrivere pezzi che sarebbero poi diventati la colonna portante. Pochi giorni fa siamo andati a trovarlo in ospedale. È stato doloroso salutarlo così, ma sapevamo che anche quello sguardo stanco avrebbe fatto parte dell’enorme bagaglio di quei sorrisi, di quel percorso unico, incancellabile, fatto insieme. Buon viaggio, zio Frank». Antonio De Carmine, ex Principe e Socio M, aveva creato un sodalizio musicale con lui: «Abbiamo composto assieme dei brani, tra i quali anche la sigla di “Made in Sud”, oltre ad aver registrato due singoli. Lui faceva tutto dal vivo nello show tv, entrate, uscite, stacchetti, senza mai sbagliarne un colpo. Un fuoriclasse. E un uomo meraviglioso, sempre pronto al sorriso. Oggi già mi manca maledettamente».
Ciro Giustiniani ricorda il suo modo di sdrammatizzare sempre, anche in momenti difficili: «Per noi è stato un riferimento, molti di noi quando abbiamo cominciato non eravamo ancora degli artisti. Era di origini popolari e ne andava fierissimo, adorava quel basso del centro storico dove ogni tanto si rifugiava». Enzo e Monica degli Arteteca rivelano un particolare: «È stato speciale fino alla fine, nella camera ardente non c’era musica lugubre. C’era musica dance, allegra, ed era una cosa voluta da lui. Un uomo incredibile. Sapevamo tutti che stava male, ma avevamo sempre la speranza che potesse accadere un miracolo. Aveva scritto le musiche di tutti i nostri spettacoli teatrali». Le esequie si terranno alle 12 nella chiesa di San Lorenzo Maggiore in piazza San Gaetano.
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