Il pasticcio delle multe, ultima beffa per i cittadini

di Antonio Coppola
Domenica 20 Giugno 2021, 00:00 - Ultimo agg. 08:07
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La questione delle multe nel Centro Storico sembrerebbe aver trovato una soluzione nella delibera approvata, di recente, dalla Giunta comunale. Ma non è così. Dopo vane promesse ed inutili assicurazioni si è arrivata alla conclusione, farsesca, che il Comune, pur riconoscendo i suoi errori, non ha annullato la delibera della discordia. E non poteva essere diversamente, visto che in gioco ci sono circa 3 milioni di euro di costi amministrativi, già sostenuti, per la notifica dei verbali, ed altri 16 milioni di sanzioni da riscuotere, iscritti a bilancio. Somme che sarebbero andate in fumo con l’azzeramento della delibera di giugno 2020 che estendeva la Ztl nel Centro Storico dalle 19 alle 7. Il che avrebbe comportato il conseguente intervento della Corte dei Conti per danno erariale. Per “spostare il traguardo più in là”, come dice Vittorio Del Tufo, lo scorso 10 giugno è stata approvata una delibera quale “pezza di appoggio” a favore dei sanzionati, da utilizzare in fase di un eventuale ricorso. Tentando, così, senza riuscirvi, di salvare i responsabili di questo pasticcio da un lato e di tutelare gli interessi dei cittadini dall’altro. 

Dunque, chi credeva, sulla base delle dichiarazioni di Sindaco e Assessori, che le multe inflitte sarebbero evaporate nel nulla, con un colpo di prestigio dell’amministrazione comunale, può smettere di illudersi. Per far valere le proprie ragioni non resta che una soluzione: il ricorso che, adesso, potrebbe essere accolto sulla base del “mea culpa” contenuto nella nuova delibera di Giunta. 

In altri termini, non tutti i 198.734 verbali notificati potranno essere annullati, in quanto 2 milioni di sanzioni sono stati già pagati.

Per costoro, quindi, non ci sono speranze se non una remota possibilità di intentare una causa di risarcimento al Comune. Ci sono, poi, quelli che non hanno fatto opposizione aspettando gli sviluppi di questa vicenda. Purtroppo per loro i termini per presentare, adesso, il ricorso sono scaduti e quindi dovranno attendere la cartella esattoriale alla quale potranno opporsi con tutta una serie di aggravi di spesa. Chi, infine, si è visto respingere il ricorso in prima istanza, ora può opporsi a questa decisione con fondati motivi di successo, sempre che i termini per avvalersi di tale opportunità non siano, nel frattempo, scaduti. Insomma, nella migliore delle ipotesi, bisognerà rivolgersi ad un legale per uscire da questo ginepraio, sopportando ulteriori costi che difficilmente saranno recuperabili, anche in caso di esito positivo della vertenza. C’è da scommettere, pertanto, che, alla fine, per quieto vivere, distrazione o altri cavilli molti preferiranno pagare, seppure a malincuore. 

Ci troviamo di fronte ad un caso che, altrove, avrebbe comportato le dimissioni dell’assessore competente se non addirittura dell’intera giunta. Invece, non abbiamo avuto neanche la soddisfazione di dare un nome ed un volto ai responsabili di questo pasticcio, trattato alla stregua di un banalissimo incidente di percorso. Più che una delibera riparatrice la Giunta ha approvato un “inguacchio” che, ancora una volta, si fa beffa dei cittadini. E in una città come la nostra, in perenne lotta per l’affermazione della legalità, c’è poco da sperare se poi i cattivi esempi vengono proprio dall’alto.
 

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