Napoli, la grande fuga dei medici dal pronto soccorso del Cardarelli: caccia ai rinforzi

Napoli, la grande fuga dei medici dal pronto soccorso del Cardarelli: caccia ai rinforzi
di Ettore Mautone
Domenica 4 Luglio 2021, 00:00 - Ultimo agg. 18:03
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Pronto soccorso del Cardarelli alla prova dei turni estivi: nella prima linea del più grande ospedale del Mezzogiorno mancano all’appello almeno una dozzina di specialisti. Lo stillicidio di unità di personale tra pensionamenti, defezioni e ripieghi verso discipline equipollenti, nell’ultimo anno ha fatto perdere all’unità operativa guidata da Fiorella Paladino circa 10 specialisti in Medicina di urgenza, accettazione e pronto soccorso. 

Dottori esperti e formati ma logorati da anni di lavoro hanno preferito partecipare ai concorsi per discipline equipollenti attive nelle retrovie, abbandonando una prima linea con poche gratificazioni, rischi continui di aggressioni e senza possibilità di svolgere attività intramoenia in regime privato. Altre unità, almeno un paio, tra titolari di contratti a termine e specializzandi, non hanno voluto rinnovare il contratto da precari. E così, mentre le attività ordinarie (non Covid) impegnano i medici del pronto soccorso con circa 90 o 100 pazienti in media ospitati in Osservazione breve intensiva - principale bacino ospedaliero, quest’ultimo, che accoglie i pazienti dopo il triage in pronto soccorso e in attesa di ricovero – c’è ora difficoltà a coprire i turni estivi, quando l’organico è ulteriormente ridotto per le ferie. 

Il direttore generale dell’ospedale per tamponare la situazione è stato costretto ad adottare alcuni ordini di servizio indirizzati a medici di reparti impegnati in discipline equipollenti (cardiologia, chirurgia e altre) obbligati a prestare alcune ore di servizio in pronto soccorso. Ovviamente, si tratta di una modalità straordinaria di reclutamento del personale che serve per assicurare un servizio pubblico essenziale, ma che crea malumori, insofferenze e anche un calo dei livelli di assistenza. Del resto, provvedimenti simili sono in questi giorni adottati anche in altri grandi ospedali d’Italia. Una delibera del tutto sovrapponibile a quella firmata dal manager Giuseppe Longo è stata adottata e resa operativa dalla Regione Toscana.

Evidentemente, è un nodo che avviluppa tutte le grandi realtà sanitarie d’Italia e che andrebbe affrontato a livello nazionale. Di fatto l’unica strada percorribile dopo che, nei mesi scorsi, era naufragato il tentativo del manager di impiegare in pronto soccorso, per il 30 per cento del monte orario, i nuovi assunti con bandi di concorso. 

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Una intenzione non prevista dal contratto e pertanto bloccata sul nascere dall’Anaao. Più di recente gli altri sindacati della dirigenza medica, come gli anestesisti dell’Aaroi, i primari Anpo, la Cimo, la Cgil, Cisl e Uil medici che, insieme a Fassid e Fesmed, hanno firmato una nota congiunta in cui da un lato esprimono preoccupazione in merito al grave deficit orario per la copertura dei turni in un reparto nevralgico come il pronto soccorso e dall’altro denunciano il disagio estremo dei medici per un carico di lavoro non sostenibile. «Problemi irrisolti che hanno condotto in questi anni ad un continuo esodo di medici formati dal nostro pronto soccorso presso altri presidi», la sintesi. Viene riconosciuto, tuttavia, «lo sforzo messo in campo dalla direzione strategica nel reclutamento molto difficoltoso di unità mediche, anche in corso di specializzazione». Ciononostante la prima linea dell’ospedale è passata dalle 45 unità di circa un anno fa alle 33 di oggi che sono destinate ulteriormente a diminuire. «Con questi numeri i turni – dicono i sindacati - anche in vista delle ferie estive presentano vuoti molto pericolosi con rischi medico legali non accettabili. A luglio e agosto sono circa 828 le ore per mese che mancano senza considerare le ferie e ulteriori diminuzioni di organico. 

In questo scenario servono davvero a poco anche i 5 posti letto che ogni giorno Policlinici e azienda dei Colli, compreso il Pascale, devono mettere a disposizione del Cardarelli per decongestionarne le corsie. «Come Policlinico federiciano - commenta Maria Triassi, presidente della Scuola di Medicina – torniamo a dare la nostra massima e totale disponibilità ad accelerare al massimo tutte le procedure che servono per mettere a disposizione della attività di programmazione, prerogativa esclusiva della Regione, un pronto soccorso del Policlinico». 
 

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