Napoli, caos al Cardarelli. De Luca: «Subito letti in altri ospedali»

Napoli, caos al Cardarelli. De Luca: «Subito letti in altri ospedali»
di Ettore Mautone
Venerdì 18 Giugno 2021, 00:00 - Ultimo agg. 17:59
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Tutti gli ospedali della città in aiuto del Cardarelli: Monaldi e Cto (Azienda dei Colli), policlinico Federico II, quello dell’Università Vanvitelli (divaricato tra via Pansini e Centro storico) e anche l’Istituto Pascale, dovranno, fino al superamento dell’attuale fase critica, garantire quotidianamente la disponibilità di almeno 5 posti letto di area medica per ciascuna azienda ospedaliera. Degenze da mettere a disposizione del Cardarelli che scoppia con oltre 100 pazienti ospitati tra area di Osservazione e pronto soccorso. 


A stabilirlo è una circolare emanata dall’Unità di crisi regionale, firmata dal coordinatore Italo Giulivo e dai dirigenti di area dell’assessorato alla Sanità ma sostanzialmente ispirata da una indicazione del presidente Vincenzo De Luca.

L’obiettivo è porre un argine all’attuale quadro generale in cui, alla riconversione dei centri Covid e dei pronto soccorso in attività ordinarie, corrisponde un afflusso record di malati da Napoli, ma anche dalla provincia, verso il Cardarelli. Unico presidio, quest’ultimo, in grado di dare risposte a qualunque tipo di urgenza, dalle patologie più banali (che andrebbero trattate negli ospedali di provenienza) a quelle più complesse e legate alle reti cosiddette tempo-dipendenti (infarto, ictus e gravi politraumi). Ad aggravare la situazione, lo stop alle attività chirurgiche e i limiti agli accessi al pronto soccorso dell’Ospedale del mare in attesa che sia ripristinata l’aria condizionata. «La Rete ospedaliera della provincia di Napoli - si legge nella nota regionale - se da un lato mostra una riduzione sensibile dei ricoveri dei pazienti Covid, dall’altro registra una significativa ripresa degli accessi nei Pronto soccorso di pazienti non Covid con incremento dei ricoveri. In pratica 20 posti letto, ogni giorno, dovranno essere messi a disposizione affinché il Cardarelli vi possa ricoverare malati. La lista delle unità di degenza aggiuntive va trasmessa alla centrale operativa del 118 che potrà poi trasferire i pazienti. Una valvola si sfogo preziosa in grado di alleggerire un peso assistenziale diventato insostenibile per l’ospedale collinare. L’obiettivo è migliorare l’accessibilità dei pazienti e la qualità dell’assistenza assicurata ai malati che giungono al Cardarelli. Ma non basta: tutte le aziende sanitarie e ospedaliere della Campania devono trasmettere i posti letto non Covid attivi e occupati alla data del 15 giugno. Un cruscotto da trasmettere in Regione entro martedì 22 giugno. E non è tutto: nella nota inviata ai manager di Asl e ospedali viene ribadito che i pazienti oncologici devono poter avere accessi diretti, 24 ore su 24, presso le strutture di provenienza (Monaldi, Cto, Policlinici, Pascale e altre strutture della provincia) laddove accusino scompensi legati in particolare alla loro condizione di malati cronici. Un freno tirato agli accessi in pronto soccorso di malati che è impossibile inquadrare e seguire adeguatamente da persone che non ne conosca nei dettagli la storia clinica. In particolare devono essere garantite, a questi malati, le trasfusioni di sangue, anche di notte, senza impegnare dunque la banca ematica del Cardarelli devoluta a fronteggiare le emergenze sanitarie di natura traumatica e cardiovascolare. L’ultimo invito è diretto ai manager dell’Asl Napoli 1 e Napoli 3 sud: devono concentrare i malati Covid in un’unica struttura per ogni territorio e così garantire una maggiore ricettività nelle corsie ordinarie e nei pronto soccorso.

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Invito che a Napoli si è tradotto nel trasferimento, ieri, degli ultimi 6-7 malati Covid dell’Ospedale del mare (di fatto da oggi Covid free) al Loreto nuovo. Tornano così al servizio della città 47 posti letto di degenza presso la Day-surgery, la Medicina interna e l’Ematologia di Napoli est. Uno scenario in cui invece slitta la riapertura del San Giovanni Bosco dal 14 giugno al 21 di questo mese quando dovrebbe riaprire anche il Pronto soccorso. Il condizionale è d’obbligo vista la carenza di personale e per la congiuntura dei turni estivi. Pertanto la Asl ha richiesto a tutte le direzioni sanitarie ospedaliere la disponibilità a prestare ore in regime di straordinario nelle discipline carenti. 
 

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