L'orgoglio di una capitale

di Gennaro Sangiuliano *
Mercoledì 7 Giugno 2023, 00:00 - Ultimo agg. 06:00
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L’arte e la cultura sono espressioni di sé e insieme terreno privilegiato di dialogo, che avviene sotto forma di interesse, ammirazione e talora scambio di valori. E quando scendono in campo due grandezze storico-culturali gigantesche, come Napoli e Parigi, ciascuna con un portato di secoli e secoli di vita e di memoria, in cui s’intramano estetica e mentalità, lingua e politica, il palcoscenico è di gran gala.

D’altronde parliamo di due popolose capitali di rango europeo, una lo è l’altra lo fu, che si guardarono a lungo vicendevolmente – per primeggiare, la Reggia di Caserta docet , ma anche per serrati confronti culturali senza soggezione, vedi le critiche riflessioni del filosofo partenopeo Giambattista Vico sullo spirito “franzoso” del collega Renato Cartesio. Dunque ogni iniziativa comune - come quella odierna tra i Musei del Louvre e quello di Capodimonte – non è sorprendente avvio di un rapporto ex novo bensì aggiunta di un nuovo ceppo di legno a ravvivare un fuoco comune che arde già da tempo; basta sfogliare le pagine di Stendhal nel suo Voyages en Italie, per cogliere quasi un idem sentire (“Forse perché Napoli è una grande capitale come Parigi che trovo così poco da scrivere”), con le due città poste dallo scrittore sul medesimo piedistallo. Ed anche uno spirito così profondamente moderno come quello del tedesco Walter Benjamin, generatore di nuovi approcci estetico-critici, scelse Napoli e Parigi quali metropoli-emblema di certe luci ed ombre della modernità. 

Questa storia para-gemellare tra Napoli e Parigi, costellata di numerosissimi episodi e personaggi, si rinvigorisce ora con la mostra “Napoli a Parigi.

Il Louvre invita il Museo di Capodimonte”, che porta nella capitale francese per ben 7 mesi opere “icone” del Museo napoletano, una preziosissima antologia di arte e cultura non solo cittadina bensì italiana (da Raffaello a Tiziano, da Caravaggio al Parmigianino, elenco molto ridotto, cui aggiungere le meravigliose, celebri porcellane), coronata da un intenso programma di altissimo profilo ricco di teatro, musica, letteratura cui spetterà di offrire al pubblico francese uno spaccato della Napoli contemporanea, vivente.

Mi ritengo personalmente, oltre che istituzionalmente, onorato nel partecipare quale Ministro della cultura del governo italiano, a questo momento magico che oggi acquista anche un ulteriore significato, quello di favorire ed evidenziare gli stretti e positivi rapporti politici esistenti tra Italia e Francia, due colonne della comune cultura europea e, proprio grazie a ciò, due pilastri portanti dell’attuale assetto istituzionale del nostro Continente. La mia città è sempre stata protagonista, lungo la sua storia, nel processo di evoluzione della civiltà umana nonché nello sviluppo di un dialogo aperto e, consentitemi, sorridente, verso ogni realtà incontrata. E quello con Parigi – per restare sul piano relazionale tra le nostre città di antico lignaggio, resta un incontro significativo. 

Noi napoletani dobbiamo tornare ad essere orgogliosi del nostro grande passato per costruire un futuro di sviluppo e ricchezza. Napoli, segnata da una nobile storia, è una grande capitale della cultura nazionale ed europea.

* Ministro della Cultura

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