Napoli: «Salviamo gli alberi di Posillipo», e i tronchi diventano opere d'arte

Duecento ceppi decorati da Ruben D'Agostino tra via Boccaccio e viale Virgilio

I tronchi decorati a Posillipo
I tronchi decorati a Posillipo
di Melina Chiapparino
Sabato 10 Giugno 2023, 00:00 - Ultimo agg. 11 Giugno, 11:13
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Una protesta scenografica per restituire a Posillipo la sua bellezza e denunciare l’abbandono del verde pubblico. È stato questo il senso del blitz artistico ed ecologico che, ieri mattina, ha trasformato l’aspetto di duecento tronchi di albero tra via Boccaccio e viale Virgilio. I ceppi che troneggiano nel quartiere posillipino da quando, nel 2018, vennero abbattuti i pini a rischio di crollo, sono stati trasformati da Ruben D’Agostino in installazioni artistiche per «abbellire un’oasi oramai sfregiata da incuria e degrado».

L’azione dell’artista napoletano che ha fasciato i tronchi con una carta speciale, è durata sette ore e mezza, attirando la curiosità e l’interesse dei residenti che, grazie a Ruben, hanno rilanciato la raccolta firme per «salvare il verde a Posillipo».

Un’emergenza che «riguarda anche la mancanza di manutenzione e cura di aiuole e alberi su via Petrarca, discesa Coroglio e, più in generale, la totalità del quartiere» hanno denunciato i cittadini impegnati nei comitati civici della zona. 

Un carrellino, uno sparachiodi e duecento fasce decorate con i simboli legati al misticismo religioso e ai numeri della cabala napoletana. Con questa attrezzatura e un aiutante al suo fianco, Ruben ha cominciato dalle sette del mattino, a fasciare i tronchi all’altezza della rotonda su cui via Boccaccio incrocia via Petrarca, per concludere l’installazione intorno alle 14.30 su viale Virgilio. «Le fasce colorate e vistose sono ispirate al culto di Madre Natura attraverso i simboli delle religioni mistiche espresse dalle maschere polinesiane e dai riti dei nativi americani, dell’Africa, dei Maya e degli Aztechi» spiega il 42enne, originario del Vomero, che non ama la definizione di street artist e utilizza la sua arte come «impegno civico«. «I Totem evidenziano quanto sia importante il rispetto della natura che, invece a Posillipo, è stata sfregiata, umiliata e abbandonata» continua Ruben che ha riportato anche «alcuni numeri della cabala napoletana come il 52 che indica la terra ed il 40 gli alberi». «L’obiettivo è stato riqualificare esteticamente un territorio che dopo l’abbattimento dei pini, è stato lasciato all’incuria - insiste l’artista - non c’è stata ripiantumazione né piani alternativi per proteggere la bellezza di queste strade».

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La distesa dei tronchi posillipini era già stata oggetto della «strage di alberi» denunciata da Ruben nel novembre del 2022 con la creazione di un «cimitero di croci bianche apposte su ogni tronco reciso». Ad oggi, nulla è cambiato. Nonostante l’intenzione estetica del blitz artistico, quindi, l’azione di ieri mattina porta con sé il peso della denuncia «per ciò che rimane di un bosco urbano, ormai abbandonato da oltre 5 anni, preda dell’immobilismo amministrativo» tuona Fabio Procaccini, avvocato napoletano, partner delle battaglie civiche di Ruben. «È giunta l’ora che il Comune affronti il tema del verde urbano» sottolinea Procaccini, accogliendo le istanze dei cittadini e delle associazioni. «Se il Comune non ne ha la capacità gestionale allora apra un tavolo tecnico con la Regione - conclude l’avvocato - indichi una short list di partners privati che possano partecipare all’operazione di rinverdimento e di manutenzione del verde». 

Legname e ramaglie abbandonati. Alberi tagliati e non ripiantumati. Manutenzione del verde assente «nella più totale indifferenza delle istituzioni». Questa è solo una parte della lunga lista nera a margine della raccolta firme che i cittadini di Posillipo stanno portando avanti per il quartiere e, in particolare per via Petrarca, discesa Coroglio, via Boccaccio e viale Virgilio. Un grido d’aiuto per la collina che, da sempre, fa da cornice alla cartolina più suggestiva della città partenopea. 

Uno scenario, quello di Posillipo, su cui è intervenuto di recente il Comune di Napoli, che sta elaborando una strategia su due livelli: la messa in sicurezza degli alberi giudicati a rischio, dopo i recenti casi di tronchi crollati; ma anche un piano di ripiantumazione, che ovviamente deve fare i conti con le condizioni del sottosuolo e che i diktat della Sovrintendenza.
 

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