Napoli, nuovo crollo a Posillipo: off limits la strada riaperta dopo sette anni

Napoli, nuovo crollo a Posillipo: off limits la strada riaperta dopo sette anni
di Paolo Barbuto
Mercoledì 17 Agosto 2022, 00:00 - Ultimo agg. 18:19
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Era il 6 marzo, appena cinque mesi fa: il Comune di Napoli restituiva alla città via del Marzano dopo sette anni di chiusura dovuti ai lavori di ripristino in seguito al cedimento di un muro. Era il 10 di agosto, una settimana fa: il Comune imponeva una nuova, immediata, chiusura di via del Marzano, colpa del cedimento di un muro. La vicenda rappresenta uno dei paradossi della sgangherata città di Napoli che non conosce normalità, una città nella quale dopo sette anni di divieto viene concesso il transito su una strada di Posillipo per soli cinque mesi, prima di ordinare in fretta una nuova chiusura per gli stessi pericoli che ne avevano generato il divieto iniziale.

L’ultima emergenza è scattata qualche giorno prima di Ferragosto, quando sulla città si sono abbattuti i primi temporali estivi: un residente ha sentito il tonfo del tufo sull’asfalto, ha lanciato l’allarme e sul posto si sono presentati vigili del fuoco e protezione civile i quali non hanno potuto fare altro che osservare i conci di tufo schiantati al suolo, scoprire che era stato il terreno di un giardino sovrastante a provocare il crollo, constatare l’evidente pericolo, imporre la chiusura al traffico automobilistico e pedonale della strada, poi imporre che la riapertura avvenisse solo dopo l’eliminazione totale di ogni pericolo. Subito sono stati piazzati i segnali di divieto all’ingresso di via del Marzano e sono state posizionate grate di ferro che impediscono il transito all’altezza del cedimento: la strada è di nuovo spezzata a metà, così com’è accaduto dal marzo del 2015 fino al marzo del 2022.

Operai sono stati inviati sul posto per le prime operazioni, ma la questione s’annuncia lunga perché a provocare il guaio è stata la pressione di un terrapieno, e adesso bisogna verificare la solidità del costone prima di procedere ad interventi specifici.

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Anche la prima, lunghissima, chiusura di via del Marzano era stata generata dal cedimento del muro di contenimento di un terrapieno, anche in quell’occasione il danno s’era manifestato in seguito a una pioggia torrenziale che aveva appesantito il terreno impedendo ai blocchi di tufo di reggerne il peso. Quando la stradina venne riaperta, qualche mese fa, le autorità comunali, in testa l’assessore alla viabilità Edoardo Cosenza, manifestarono il loro entusiasmo per il traguardo finalmente raggiunto dopo sette anni d’attesa. Gli interventi di riapertura furono avviati grazie a fondi della municipalità e la presidente, Giovanna Mazzone, ricordò che «I cittadini sono stati costretti a subire la lunghissima chiusura di questa importante strada di collegamento, per colpa dell’inerzia di soggetti privati». 
Adesso, invece, non c’è nessun privato che può rallentare gli interventi con la propria inerzia, perché stavolta il danno è stato creato dalla stessa amministrazione locale.

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Secondo l’ordinanza che impone la chiusura della strada, «...il muro di contenimento risulta di pertinenza dell’Istituto Comprensivo Statale Raffaele Viviani di Via Manzoni 193». Insomma, il muro di una struttura del Comune è crollato su una strada del Comune imponendo una nuova chiusura dopo sette anni di divieto. La prima domanda che sgorga dall’osservazione di questa vicenda è la seguente: possibile che nei sette lunghi anni di divieto di transito, nessuno abbia pensato di dare una controllatina al muro di contenimento di quella scuola, vicino a quello che era crollato nel 2015? Domanda retorica, naturalmente, perché è chiaro che nessuno ci ha pensato, altrimenti non staremmo raccontando questa paradossale vicenda. Intanto in via del Marzano, antica strada di Posillipo che corre parallela alla sovrastante via Manzoni e alla sottostante via Petrarca, i residenti sono attoniti e chiedono che, stavolta, i tempi di attesa non siano lunghi come quelli che si sono esauriti appena cinque mesi fa. In quest’occasione tutto è nelle mani del Comune che dovrà far eseguire un’attenta analisi sul terrapieno che ha ceduto, predisporre progetti di eliminazione di ogni futuro pericolo e poi provvedere alla ricostruzione del muro crollato. 
 

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