Napoli, promessa di nozze trash in Galleria. L'ipotesi: business di eventi abusivi

Napoli, promessa di nozze trash in Galleria. L'ipotesi: business di eventi abusivi
di Melina Chiapparino
Venerdì 4 Settembre 2020, 00:00 - Ultimo agg. 14:55
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La promessa di matrimonio celebrata nella storica Galleria Umberto I di Napoli, in barba ad autorizzazioni e permessi, è ora materia d’indagine per la Procura partenopea. I festeggiamenti dei futuri sposi, avvenuti la notte tra il 31 agosto ed il primo settembre con l’allestimento di palloncini, candele e fuochi d’artificio esplosi all’interno della struttura, non avrebbero solo violato la tutela di un bene monumentale. Dietro la coppia di innamorati, infatti, potrebbe esserci di più, come un vero e proprio business di “organizzatori di eventi”.

Questione di ore e gli accertamenti dei carabinieri della Compagnia Napoli Centro potrebbero concludersi con l’individuazione della coppia di innamorati. La chiave di volta per i militari, al secondo giorno di indagini, è il lavoro investigativo sui social partito dal filmato al vaglio anche dell’unità operativa Chiaia della polizia municipale, ma c’è di più. Potrebbe trattarsi di una sorta di business definito a tavolino e non di un episodio isolato. Una specie di pacchetto “all inclusive” con servizio fotografico regale all’interno della Galleria, re e regina per una notte: è questa una delle piste battute dalla Procura di Napoli che sull’ipotesi di “danneggiamento” ha aperto un fascicolo. L’inchiesta condotta dal pool coordinato dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone punta a capire se ci sono stati danneggiamenti al patrimonio monumentale cittadino e se esista una sorta di tariffario, organizzato proprio attorno alla gestione dell’evento festa in galleria “chiavi in mano”. Personaggio ritenuto centrale, sulla base di questa ipotesi, sarebbe il fotografo e, l’eventuale regista, entrambi da individuare insieme alla coppia di fidanzati “attori” nel video. 
 


«Sono testimone non degli sposini ma del wedding planner allestito nella Galleria Umberto I». Comincia così la lettera inviata al Mattino da Maurizio Carillo che «poco dopo le 22 di lunedì mattina 31 agosto» si trovava nella Galleria Umberto I. «Ho notato all’angolo, proveniente da via Santa Brigida su via Roma, il set cinematografico con tutto l’occorrente per una ripresa che si rispetti - scrive il testimone - un folto gruppo di curiosi e al centro la sedia del regista (?) al momento seduta una ragazza con il telefonino». Come forse è accaduto ad altri, Maurizio ha creduto si trattasse «della ripresa di una soap opera, film o spot pubblicitario» ma ora si chiede se ci saranno ammende «per gli organizzatori che hanno incassato una considerevole somma». Infine una domanda. «Come mai per una manifestazione preparata con tanto anticipo, nessun vigile o poliziotto che spesso presidiano il salotto buono di Napoli, ha chiesto, durante l’intera giornata, ai responsabili lo dell’assembramento il motivo dell’occupazione di suolo e l’eventuale permesso?». 
 
«A me spiace che non si riesca a dare una svolta alla Galleria Umberto I - ha commentato il sindaco Luigi de Magistris - si è fatto un lavoro importante, sono stati aperti esercizi coraggiosi». La festa senza autorizzazione ha riacceso l’attenzione sul tema della sicurezza. «La struttura non è pubblica: è venuto il momento di impegnare risorse economiche per garantire maggiore sicurezza e anche semmai una chiusura notturna» ha ipotizzato il primo cittadino intervenuto nella trasmissione Barba&Capelli su radio Crc Targato Italia. «Occorre più controllo del territorio soprattutto nell’orario serale - ha riferito de Magistris al conduttore Corrado Gabriele - un’altra cosa su cui stiamo lavorando è che quella zona non può diventare un ritrovo di persone che hanno bisogno di accoglienza». Ma la sicurezza della galleria «vandalizzata in continuazione - secondo Francesco de Giovanni, presidente della prima municipalità - dovrebbe essere garantita dal Comune e dalla Sovrintendenza».
 

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