​Napoli, raid vandalico al Plebiscito: sfregiate anche le statue

Napoli, raid vandalico al Plebiscito: sfregiate anche le statue
di Gennaro Di Biase
Domenica 20 Marzo 2022, 00:12 - Ultimo agg. 21 Marzo, 10:55
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Qualcuno salvi il Plebiscito. Agonizza e sprofonda in un degrado sempre più intenso il primo simbolo di Napoli nel mondo. Alle orribili svastiche e ai deprimenti falli che da mesi imperversano nel colonnato-villaggio dei clochard, si è aggiunto nelle ultime ore un nuovo atto vandalico. Stavolta a essere prese di mira dai pennarelli indelebili degli incivili sono state le statue equestri di Canova al centro della piazza. In pratica, anche gli ultimi monumenti “illesi” del Plebiscito, e che erano stati protetti con dei recinti negli anni scorsi, sono stati danneggiati dai colpi dei giovani teppistelli, che scorrazzano indisturbati nella piazza a ogni ora del giorno e della notte. Europa Verde chiede la rimozione immediata delle scritte. L’assessore alla Sicurezza Antonio De Iesu, nelle prossime ore, effettuerà un sopralluogo in piazza per studiare eventuali contromisure.

Scritte oscene e volgari, insulti e dichiarazioni d’amore, sia laterali sia frontali, sui due basamenti delle statue equestri che raffigurano rispettivamente Carlo III di Borbone (1716-1788) e suo figlio, Ferdinando I delle due Sicilie.

Una sfilza di “ti amo” incivili accompagnati da frasi irripetibili. Parolacce in napoletano: un raid vandalico partorito da menti sicuramente poco istruite. E soprattutto indegne della memoria storica della città in cui abitano. «Vergognoso - commentano il consigliere regionale di Europa Verde Francesco Borrelli, i consiglieri della Municipalità 1 Gianni Caselli e Lorenzo Pascucci e il conduttore radiofonico Gianni Simioli, cui si sono rivolti alcuni cittadini avviliti - Abbiamo chiesto la rimozione di queste scritte ma c’è troppa gente che non mostra alcun rispetto per la propria città e per la sua storia e niente si sta facendo per contrastare questi incivili. Chiediamo all’amministrazione di tutelare maggiormente i monumenti storici prevedendo più controlli in strada ed applicando punizioni esemplari per chi danneggia il patrimonio pubblico e storico. Piazza del Plebiscito, la piazza più importante della città, dovrebbe avere un occhio di riguardo ed è invece abbandonata a se stessa. Questi atti vandalici sono avvenuti al centro della piazza nel disinteresse generale». I vandali hanno addirittura pensato di firmare il reato commesso sui marmi secolari con i loro nomi propri. Sono tredici, gli incivili, 9 ragazzine e 4 ragazzini: si chiamano «Kekka, Mery, Rosy, Jasmin, Asia, Gaia, Anna, Elena, Ilaria, Sasi, Luciano, Marco, Ciro». Chissà che una comitiva composta da questi nomi non possa risultare identificabile, magari attraverso il passaparola dei social.

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È sotto gli occhi di tutti, il Plebiscito, ma nessuno se ne cura. Il degrado e l’abbandono, in questa fase (in cui sono almeno iniziati i lavori sul belvedere di via Cesario Console, transennato da anni), si sono completamente impossessati della piazza e del colonnato della basilica di San Francesco di Paola. Sono solo due le saracinesche rimaste alzate (un bar e un artigiano), dopo la recente chiusura «per morosità» - come spiegato dalla Prefettura - di una piccola pizzeria. Gli homeless e gli incivili dominano la scena. Una delle poche speranze di rilancio è la riapertura dell’Ipogeo, annunciata dal sindaco Gaetano Manfredi nei prossimi mesi, dopo il completamento dei lavori. Nel corso di questa primavera, poi, è prevista da Gesco l’apertura de Il Poggio di Leopardi, un ristorante a tema letterario negli spazi della ex Libreria Treves. La Prefettura, intanto, sta procedendo con le verifiche sulle assegnazioni dei locali (successive al bando del 2017), che non hanno però portato a nessuna nuova apertura. È in questa selva di competenze e burocrazia che sta annegando il Plebiscito. Tutti (Prefettura, Fondo Edifici di Culto, Agenzia del Demanio, Sovrintendenza, Comune) hanno una porzione di responsabilità nella gestione della piazza, eppure il degrado avanza ogni giorno senza trovare ostacoli efficaci. È in questo senso che interviene De Iesu, assessore alla Sicurezza di Palazzo San Giacomo (che ha garantito un presidio fisso della Polizia municipale nella vicina Galleria Umberto I, grazie al quale il degrado diurno del primo salotto di Napoli è rientrato). «Per sua natura e per la sua importanza - dice De Iesu - il Plebiscito è già fortemente attenzionato dalla polizia municipale. Farò un sopralluogo, nelle prossime ore, per comprendere quale sia lo scenario maturato in piazza a oggi». 

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