Rifiuti in riva al mare e clochard in spiaggia, il Comune di Napoli: c’è il piano

L’assessore Cosenza: pronto a partire anche il contingentamento dei bagnanti

Rifiuti a mare a Napoli
Rifiuti a mare a Napoli
di Gennaro Di Biase
Giovedì 1 Giugno 2023, 23:45 - Ultimo agg. 2 Giugno, 11:02
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Un villaggio di clochard in spiaggia. È solo l’ultimo di una serie di eventi che in questi giorni, a partire dall’invasione di bagnanti del weekend appena trascorso, stanno evidenziando la criticità che aspetta quest’anno la Napoli affacciata sul mare. Si dovrà fronteggiare una folla “maggiorata” dal boom turistico, oltre ai problemi cronici di accessibilità, pulizia, record di ormeggi e abusivismo. Il Comune si prepara a rispondere all’estate 2023 innanzitutto «confermando i contingentamenti degli accessi sulle spiagge libere di Posillipo», spiega l’assessore alla Mobilità e alle Infrastrutture Edoardo Cosenza, che attualmente ha la delega al Mare: «Accordi firmati ieri sera». Accessi liberi, invece, al Mappatella Beach e Largo Sermoneta. 

Il mare di Napoli non si fa trovare facilmente, né dai visitatori né dai turisti. A Posillipo si acquatta dietro agli scogli, tra le scalinate basse dei palazzi. Ai poli opposti di Napoli, invece, a Coroglio e San Giovanni, le spiagge sono spesso sporche, larghe e già frequentate, anche se non balneabili, e preda dei gestori “ufficiosi” di lettini e ombrelloni. E cioè abusivi. A Mergellina, le fette di sabbia sono occupate da ingombranti di vario genere. A Bagnoli, nelle ultime ore, la spiaggia libera è diventata un villaggio per i clochard. Tende dei senza dimora affacciate su Nisida. Poi un lago di rifiuti sulla sabbia.

«Abbiamo segnalato la situazione alla Capitaneria di Porto e chiesto interventi di bonifica immediati – segnala il deputato dell’alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli – Quell’area è diventata una discarica.

Le spiagge pubbliche cittadine sono davvero pochissime e quelle rimaste sono il più delle volte inaccessibili. La Capitaneria sta facendo un buon intervento di recupero ma ora occorre fare anche prevenzione per evitare certe situazioni. È tempo che il mare bagni davvero Napoli, e che le spiagge vengano restituite alla cittadinanza. Abbiamo inoltre allertato i servizi sociali affinché si intervenga per dare assistenza ai clochard. Non possono vivere in quelle condizioni. È da tempo che chiediamo un nuovo piano per gestire l’emergenza senzatetto, con nuove strutture e più servizi». 

Proprio su questo tema, «faranno da supporto 20 addetti soci cooperatori, che aiuteranno nella pulizia delle spiagge», dice Cosenza. Palazzo San Giacomo ha pronto un piano per la gestione del mare. «Il contingentamento ci sarà – aggiunge – Sulla Gaiola verrà confermata la precedente concessione al Csi e ci sarà la presentazione dei risultati anche ambientali il 7 giugno al Mann: il piano prevede qui 200 accessi di mattina e 200 di pomeriggio, solo tramite prenotazione online. Confermeremo le limitazioni anche alla spiaggia delle Monache e alla spiaggetta di Palazzo Donn’Anna: circa 50 bagnanti per la prima e circa 500 per la seconda, che l’anno scorso era ferma a 400 accessi.

La prenotazione avverrà tramite la piattaforma informatica. Su Mappatella Beach e Largo Sermoneta non prevediamo un numero limitato di accessi, ma un monitoraggio. Il vero tema riguarda la possibilità di rendere balneabili le zone che non lo sono. In particolare mi riferisco a San Giovanni. Al momento, tramite l’Arpac, si sta realizzando un’analisi di rischio. Non ci aspettiamo sia balneabile già oggi, ma abbiamo qualche prospettiva.

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Entro la fine della giunta Manfredi contiamo di riqualificare il mare di Napoli Est e rendere l’attuale zona del depuratore in disuso una piccola Pietrarsa, attrezzata col verde: c’è un progetto della Cis Vesuvio da 7 milioni di euro. Sulle concessioni, l’Autorità Portuale ha dato una proroga fino alla fine del 2024, ma Palazzo Chigi dovrà seguire le direttive europee. I balneari sanno che dovranno attrezzarsi, perché le concessioni prima o poi andranno a gara. Noi spingeremo sul project financing: chi già gestisce una spiaggia potrà presentare un progetto con un piano di utilizzo, seguendo il codice degli appalti, a patto di un finanziamento».

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