Napoli, prima grana per il sindaco Manfredi: sciopero Asia e caos raccolta rifiuti

Napoli, prima grana per il sindaco Manfredi: sciopero Asia e caos raccolta rifiuti
di Valerio Esca
Sabato 9 Ottobre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 10 Ottobre, 12:31
4 Minuti di Lettura

Esplode la grana Asìa per il nuovo sindaco Gaetano Manfredi. I lavoratori dell’azienda, che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti, incroceranno le braccia lunedì, ma già da ieri sono partite le assemblee retribuite. I disagi dello stop alla raccolta sono già evidenti in diversi quartieri, con cumuli di spazzatura che trasbordano dai cassonetti. Gli operai di Asìa si fermeranno durante il weekend due ore per ogni turno lavorativo in tutti i distretti: in via Cimitero, nell’ex Icm di via delle Brecce, nelle sedi delle Unità operative di spazzamento di via Hugo Pratt, via Blanch, Piazza Cavour e via Marco Polo, nel distretto di via Pietro Castellino e nell’autoparco.


Quello tra i sindacati e il management di Asìa è un braccio di ferro che va avanti da mesi. La patata bollente passa adesso nelle mani del nuovo primo cittadino eletto, che dovrà ricostruire i rapporti e le relazioni tra le organizzazioni sindacali, i lavoratori e l’azienda. «Da anni l’azienda non dà seguito a quanto si decide ai tavoli insieme al Comune, licenzia, assume, senza mai consultare le organizzazioni sindacali - spiegano i sindacati -. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è il concorso per dirigenti in piena campagna elettorale. L’abbiamo contestato, ma non abbiamo avuto alcuna risposta. Per non parlare degli ordini di servizio non concordati. I sindacati in azienda non sono più riconosciuti. E come se non bastasse c’è un autoparco e servizi fatiscenti». Si prevede un’adesione altissima dei 2320 dipendenti di Asìa, che preannuncia una settimana all’insegna dell’emergenza. Bastano infatti 24 ore di stop ai servizi di raccolta per mandare in tilt l’intera filiera cittadina. Lo sciopero proclamato da Cgil fp, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, ha motivazioni radicate. «Ci sono gravi carenze di organico, mancano almeno 600 dipendenti; i carichi di lavoro sono sempre più pesanti; le strutture fatiscenti; i lavoratori ex cub (consorzio unico di bacino) e Terme aspettano ancora il secondo livello; gli impiegati dei distretti non hanno avuto l’integrazione del premio; gli impiegati delle direzioni continuano a essere sotto inquadrati. E mentre la pulizia della città è sempre più insufficiente Asìa Napoli compra biciclette elettriche». L’elenco delle criticità è lungo e sullo sfondo appare un’altra grana, che riguarda l’età dei dipendenti. Oltre il 50 per cento è ultra 60enne. «Il personale - rimarcano i sindacati - è sempre più anziano ed è oramai ridotto ai minimi termini e viene costretto a sopperire a gravi carenze di organico con aumenti sproporzionati e intollerabili dei carichi di lavoro.

Diversi servizi nelle Unità operative dislocate sul territorio cittadino sono drasticamente ridotti o del tutto soppressi. La città è sempre più sporca e finanche nel periodo estivo non c’è stata la capacità o la volontà di sostituire i lavoratori in ferie, arrecando un ulteriore danno d’immagine ad una città già martoriata dalle criticità del passato. L’unica disposizione, discrezionale e discriminatoria in quanto destinata a uno sparuto numero di dipendenti, è stata quella di autorizzare lo straordinario riconoscendo altresì la produttività giornaliera». 

Video



Le strutture destinate ai lavoratori, soprattutto spogliatoi e bagni, hanno bisogno di urgenti manutenzioni e spesso di veri e propri interventi strutturali. Solo negli ultimi mesi sono stati dichiarati inagibili due distretti operativi (la sede di via Acton e quella di via Fiorante), con i lavoratori trasferiti nella sede di via Brin dove oggi si registrano notevoli assembramenti negli spazi comuni, negli spogliatoi e nei servizi igienici. «Nonostante le garanzie verbali di Asia - denunciano i sindacati -, ad oggi molti interventi di ristrutturazione non sono stati nemmeno programmati e diverse sedi rimangono chiuse. Ciò che avvilisce è che a fronte di tali e gravi problematiche, che in periodo di pandemia impattano ancor più sulla salute e sicurezza dei lavoratori, l’azienda investe soldi pubblici acquistando tricicli a pedalata assistita». 
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA