Le risposte più importanti ​dal mercato

di Francesco De Luca
Domenica 27 Settembre 2020, 00:00
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Sono i giorni della verità per il Napoli, che al San Paolo aspetta il primo gol di Osimhen. Mister 80 milioni, dopo la brillante mezz’ora finale a Parma, gioca dall’inizio nella partita col Genoa, atteso in città all’ultimo momento perché i giocatori sono stati sottoposti a tampone dopo la positività del portiere Perin.

Proprio quella scoppiettante frazione ha spinto a Gattuso a riproporre subito il nigeriano - uno dei pochissimi grandi colpi della Serie A - perché è forte la tentazione del 4-2-3-1, l’alternativa al 4-3-3 su cui il tecnico lavora da un mese. Quattro punt e tutte insieme, un azzardo calcolato, anche in funzione dell’avversario. Maran si presenta col 3-5-2 e linee molto strette per mettere in difficoltà le punte azzurre: il colpo gli riuscì unanno fa, quando era sulla panchina del Cagliari, con un gol in contropiede dopo aver alzato le barricate per l’intera partita e fatto girare a vuoto gli uomini di Ancelotti.

È stata la performance di Osimhen ad aver dato non solo la sveglia ai suoi compagni al Tardini ma anche ad aver spinto alcuni opinionisti a correggere già il pronostico sul Napoli, inizialmente messo in “terza fascia”. Ci vuole pazienza con Victor, che deve completare il suo percorso di crescita tecnica e tattica anche confrontandosi con avversari molto chiusi, come quelli di oggi. Contro il Genoa un test dal primo minuto, dunque più attendibile, in attesa della partitissima contro la Juve tra una settimana. Riconfermato Mertens, acquistati Osimhen e Petagna, è scontata la rotazione in attacco da parte di Gattuso. Meno comprensibile che continui quella tra Meret e Ospina tra i pali perché una priorità va assegnata in un ruolo delicato, in base a una valutazione tecnica o aziendale.

Il Genoa è partito bene in campionato e proverà a fermare quell’attacco che ha dimostrato negli ultimi trenta minuti a Parma di poter fare faville. Dopo il confronto con i rossoblù, nelle ultime stagioni arrivati quasi sempre in extremis alla salvezza, si aprirà una settimana chiave per il Napoli perché c’è il mercato da completare prima della missione a Torino, dove Gattuso vorrà tirare fuori l’orgoglio azzurro contro il fraterno amico Pirlo. C’è una fase di impasse nelle trattative, per la verità non soltanto per il club di De Laurentiis, che ha dovuto incassare al momento il pesante contraccolpo della mancata cessione di Milik. È saltato tutto per la incapacità della società e dell’attaccante di trovare il punto di intesa, anche se avrebbero tratto un evidente vantaggio economico dall’accordo con la Roma. Il braccio di ferro ha rivelato la debolezza caratteriale di entrambe le parti. E così, a otto giorni dalla chiusura del mercato, Arek rischia di rimanere fermo e il club di non incassare 25 milioni: si sta cercando una soluzione in Premier, ma di questi tempi nessuno fa operazioni a cuor leggero. Ci sono poi altri giocatori “esclusi dal progetto” di minore importanza, da Malcuit a Llorente, per i quali non è stata trovata ancora sistemazione. Il direttore sportivo Giuntoli potrebbe non riuscire ad alleggerire il monte ingaggi - operazione ritenuta fondamentale per De Laurentiis - mentre Gattuso attende un rinforzo a centrocampo e negli ultimi giorni è circolata l’ipotesi-Vecino, per il quale l’Inter vorrebbe un indennizzo pur non ritenendolo utile per Conte. Anche se ha rinnovato il centrocampo otto mesi fa con Demme e Lobotka, il Napoli deve fare un nuovo investimento sulla mediana e peraltro non puntando sul reale obiettivo del tecnico, il romanista Veretout.

Nell’ultima settimana di mercato tutto può accadere ma è difficile in pochi giorni realizzare un colpo, anche perché ci sono i paletti economici saldamente fissati da De Laurentiis. Questa situazione di stallo non aiuta il lavoro di Gattuso, che peraltro sa di dover convivere con l’incertezza su Koulibaly fino al 5 ottobre. C’è la concreta possibilità che Kalidou rimanga perché nessun club è arrivato alla cifra richiesta dal presidente e questo sarà un indubbio vantaggio tecnico, se continuerà a giocare con la concentrazione, la ferocia agonistica e lo spirito di attaccamento visti a Parma.

Con una settimana di ritardo, è cominciato anche il campionato del Benevento, che ha piazzato un bel colpo sul campo della Sampdoria. Sotto di due reti dopo diciotto minuti, ha effettuato con due difensori - Caldirola e Letizia, il terzino di Scampia, protagonisti nella stagione-record della promozione - la rimonta da 0-2 a 3-2. La squadra ha il carattere del suo allenatore, Pippo Inzaghi, che non mollava mai quando era uno dei bomber più forti al mondo. L’ex campione ha tentato di costruire con il presidente Vigorito - ieri in panchina - e il ds Foggia una squadra solida, in grado di assicurarsi la salvezza e quello di Marassi è un confortante indizio sul suo carattere.
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