Napoli, Comune tra crisi e veleni: de Magistris licenzia quattro staffisti

Napoli, Comune tra crisi e veleni: de Magistris licenzia quattro staffisti
di Luigi Roano
Domenica 27 Ottobre 2019, 00:00
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Anche la guerra degli staffisti ha contribuito e non poco alla bufera politica che si è abbattuta su una larga parte della maggioranza che regge il sindaco Luigi de Magistris. Perché in atto non c’è solo la caccia alle poltrone della giunta e delle partecipate, in ballo c’è una buona fetta dell’intero organigramma di Palazzo San Giacomo. Sullo sfondo - intanto - continuano a fioccare le scuse dei consiglieri comunali implicati nella cosiddetta congiura anti-sindaco (nell’audio diffuso da Repubblica) ovvero Ciro Langella e Carmine Sgambati di Agorà, Marco Gaudini e Stefano Buono dei Verdi e Gabriele Mundo dei Riformisti democratici, ma emerge anche un dato politico: tutti, ma proprio tutti vogliono il rimpasto di giunta e i conti si faranno in Consiglio comunale, la data la stabilirà la conferenza dei capigruppo domani. E se le opposizioni riuscissero a raccogliere le firme, si potrebbe discutere anche della mozione di sfiducia contro il sindaco. 

Una rabbia - quella dei ribelli - scaturita dal valzer di staffisti che il sindaco ha messo in atto in queste ore. De Magistris ha interrotto la collaborazione con 4 di loro, due sono andati via più spontaneamente, ma non è stato così in particolare per altri due, Giuseppe Sbrescia e Sergio Barca, ritenuti molto vicini ad Alessandro Nardi - numero uno della Mostra d’Oltremare - e nemico storico di Attilio Auricchio, capo di gabinetto del Comune e braccio destro del sindaco. L’intreccio è questo: Buono e Sgambati a loro volta con Nardi hanno un forte legame, di qui l’implosione. Un valzer che potrebbe non essere ancora finito. Certo è che quanto accaduto ha messo in crisi tutti i gruppi politici. I Verdi, per esempio, a livello nazionale sono rimasti molto colpiti da questa vicenda che vede coinvolti Buono e Gaudini, vogliono vederci chiaro e hanno sostanzialmente chiamato a rapporto i due consiglieri comunali che sono ancora a rischio espulsione dal partito: «L’esecutivo della città di Napoli della Federazione dei Verdi - si legge in una nota - dopo aver ascoltato quanto riferito dai consiglieri Buono e Gaudini circa i fatti avvenuti in sede politica negli uffici del gruppo consiliare e non in forma di complotto - vista anche la composizione dei presenti all’incontro, esponenti di maggioranza e il capo di gabinetto della Città metropolitana Pietro Rinaldi - in attesa di una valutazione più approfondita della Federazione nazionale si dissocia dai toni che sono stati espressi nell’incontro, pur rilevando la ricostruzione artata della registrazione pubblicata». Chiarito il contesto in cui si sono svolti i fatti, la Federazione conferma ai consiglieri dei Verdi del Comune di Napoli Buono e Gaudini «piena fiducia quali rappresentanti della Federazione dei Verdi nel Consiglio comunale auspicando che questa amministrazione, sostenuta dal nostro gruppo e dal partito sempre con lealtà e correttezza, riesca a realizzare le politiche green come sta avvenendo in tutta Europa. Respingiamo ogni ulteriore strumentalizzazione politica sulla vicenda».

Gia ieri i consiglieri ribelli insieme alle scuse avevano ribadito la necessità di «un rilancio dell’attività della giunta», oggi anche Sinistra in Comune con il capogruppo Mario Coppeto ribadisce questa necessità. Ed è uno dei gruppi più rappresentati in Consiglio con alle spalle partiti che stanno nel governo nazionale. «Solo attraverso un democratico e trasparente dibattito politico si possono affrontare i problemi della città. Ribadiamo - si legge in una nota congiunta - che il rilancio politico e amministrativo della giunta resta necessario pur prendendo le distanze da quando sta accadendo in questi giorni». Secondo la Sinistra «occorre chiarezza e determinazione evidenziando i limiti della squadra di governo cittadino e intervenendo su di essa per rafforzare l’azione istituzionale tesa alla soluzione delle criticità come l’intero sistema delle partecipate, l’igiene della città, la crisi della mobilità. Procedendo in questo modo e solo con questi presupposti Sinistra in Comune resta disponibile a dare il proprio contributo se ci viene richiesto». 
 
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