Napoli, società partecipate: slitta la “super holding”, il Comune aspetta il nuovo governo

Napoli, società partecipate: slitta la “super holding”, il Comune aspetta il nuovo governo
di Luigi Roano
Giovedì 29 Settembre 2022, 23:48 - Ultimo agg. 30 Settembre, 19:14
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Chiesta e ottenuta la proroga dal Governo per mettere a posto l’ultimo pezzo del puzzle che compone il “Patto per Napoli”: la razionalizzazione delle aziende partecipate. Il Comune, attraverso l’assessore alle Finanze Pier Paolo Baretta ha ottenuto più tempo e presenterà il piano non più in autunno, ma entro dicembre. Un po’ perché realizzarlo è più complesso di quanto a Palazzo San Giacomo immaginassero, molto perché si aspetta l’insediamento del nuovo Governo con il quale la discussione sulle finanze della città si presume sarà più larga. 

Palazzo San Giacomo non sta a digiuno, l’idea di massima su come strutturare il piano di razionalizzazione già c’è: «È intendimento dell’Amministrazione implementare il ruolo della Holding.

A tal fine si valuterà la percorribilità dell’opzione di conferimento alla Holding - dove già è collocata l’Anm - delle quote di partecipazione totalitaria detenute dal Comune di Asia e NapoliServizi». Così lo stesso Baretta presentò il “Patto per Napoli” in Sala dei Baroni. E non è cambiato l’indirizzo da allora. Cioè creare la super Holding del Comune che dovrebbe segnare la svolta sul fronte del decoro e della pulizia della città e anche della mobilità. Uno dei perni, assieme alla riscossione, che hanno convinto il Governo della bontà del piano di rientro dal debito - che è di 5 miliardi - e il varo del “Patto” che vale 1 miliardo e 250 milioni per il Municipio. Con l’opzione che tutto quello che recupererà il Municipio dal miglioramento della riscossione non verrà riversato a Roma ma resterà nelle casse del Comune. Mentre tutte le perdite delle partecipate peseranno invece sull’erogazione dei fondi stanziati dal Governo per salvare la Capitale del sud. «L’operazione - questo l’impegno che si è preso il Comune - darà altresì avvio ad un’attività di ricerca e promozione di misure finalizzate al raggiungimento di economie di spesa sui costi di funzionamento che porterà la holding ad assumere il ruolo di centrale di committenza, dapprima per le sole partecipate conferite e, successivamente, anche per le altre partecipate del “Gruppo Comune di Napoli” nonché gestione delle funzioni di staff come dalle risultanze delle attività previste nel piano che sarà redatto alla luce del “Patto per Napoli”». 

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Napoli Holding - l’amministratore unico è Amedeo Manzo - detiene il 100% delle azioni di Anm soggetto gestore dei servizi di trasporto pubblico e «supporto alla mobilità» vale a dire la sosta sulle strisce blu. Con Asia e NapoliServizi diventerà super Holding, primo passo di una razionalizzazione tesa a conservare tutti. La NapoliServizi gestisce «il patrimonio immobiliare ad uso strumentale ed il patrimonio urbano del Comune di Napoli». La società «progetta e fornisce servizi integrati di facility management. Manutenzione del verde, edile ed impiantistica, progettazione e realizzazione di spazi e postazioni di lavoro, servizi di custodia, vigilanza, trasporto persone, facchinaggio, igiene ambientale e pulizie» e a queste mission va aggiunta l’attività «di gestione delle pratiche di condono edilizio ed a quelle di supporto agli uffici dell’ente per tributi minori». Asia si occupa della raccolta rifiuti e costa al Comune 237 milioni l’anno. La gestione unitaria della Holding dovrebbe abbattere i costi e far crescere i servizi questa la scommessa del Comune. 

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