Napoli: spari contro la casa del contrabbandiere, vendetta per un debito non pagato

Napoli: spari contro la casa del contrabbandiere, vendetta per un debito non pagato
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 21 Novembre 2019, 00:00 - Ultimo agg. 13:47
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Via della Bussola, quartiere San Pietro a Patierno, mancano dieci minuti all’una della notte quando il fragore dei colpi squarcia il silenzio. In molti si svegliano terrorizzati, e tra questi c’è D.R., pregiudicato attualmente agli arresti domiciliari. È contro le finestre del suo appartamento che qualcuno ha puntato la canna di una pistola, premendo per sei volte il grilletto.

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Pochi dubbi sul fatto che l’obiettivo del raid fosse proprio quest’uomo, che sta scontando in casa un periodo di carcerazione preventiva dopo essere stato raggiunto, con altre 26 persone, da un’ordinanza di custodia cautelare nel giugno scorso con l’accusa di associazione finalizzata al traffico internazionale di sigarette di contrabbando. Un fenomeno, quello della importazione e commercializzazione illegale di tabacchi lavorati esteri, che sta tornando ad assumere le dimensioni di un fenomeno preoccupante. Stando ai risultati dell’indagine che lo aveva portato in carcere, D.R. sarebbe stato uno dei promotori del giro di affari, oltre che uno dei fornitori di sigarette ai vari “grossisti” di Napoli e provincia.

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Ma che cosa si cela dietro quest’ultima stesa? Sul posto, dopo aver ricevuto l’allarme, sono intervenuti i carabinieri della stazione di San Pietro a Patierno, con i colleghi della sezione investigazioni scientifiche, che hanno repertato sei bossoli di pistola calibro 9. I proiettili si sono conficcati nelle imposte della cucina, senza fortunatamente ferire nessuno. 

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L’aggressione assume, insomma, tutti i contorni di un chiaro e sinistro avvertimento. Al momento gli investigatori seguono diverse piste: dietro la spedizione punitiva potrebbe nascondersi una questione di denaro, un debito non onorato dal pregiudicato ai domiciliari; ma non si esclude nemmeno un contesto semmai ancor più inquietante, riconducibile agli ambienti della criminalità organizzata attiva nell’area nord. C’è poi anche una terza ipotesi, che porterebbe ancora ai traffici di sigarette di contrabbando, un fenomeno illegale che oggi muove ingenti somme di denaro.
 

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