Ventidue associazioni rappresentate, tre consiglieri regionali, l’assessore allo sport del Comune di Napoli, cinquanta persone in aula. Il tutto per un nulla di fatto. Perché in commissione Trasparenza in Consiglio regionale, in occasione dell’audizione sul Collana, in luogo del direttore generale Risorse strumentali, che avrebbe dovuto farsi carico delle istanze fornendo risposte, si è presentato un funzionario che ha confessato di non essere in grado di poter dare alcuna informazione. «Io sono un funzionario, in quanto tale sono un mero esecutore, non partecipo alla programmazione, né alla progettazione. Di tutti questi passaggi non so nulla e mi dispiace per quanti sono venuti oggi». Parola di Gennaro D’Angelo, funzionario della direzione generale risorse strumentali.
Una situazione surreale con cinquanta persone, in rappresentanza di un popolo di sportivi, che attendevano risposte. «È stato mandato allo sbaraglio un funzionario che, dopo aver palesato la sua mortificazione, ha confessato di essere un mero esecutore, di non sapere nulla dell’oggetto dell’audizione. Questa è l’attenzione e il rispetto che De Luca e la giunta regionale hanno nei riguardi delle istituzioni e dei cittadini» hanno dichiarato la presidente della commissione Trasparenza, Valeria Ciarambino, e la consigliera regionale M5S Maria Muscarà a margine dell’audizione sullo stadio Collana convocata ieri. Audizione alla quale ha partecipato anche il consigliere Carmine Mocerino. «Riconvocheremo il dirigente competente e se dovesse assentarsi nuovamente, ci recheremo personalmente nel suo ufficio» ha concluso Ciarambino.
Non intervenuta Giano per aver ritenuto di non doversi presentare in una assise con le associazioni che componevano l’Ati concorrente, alcune delle quali hanno adito alle vie legali. Giano avrebbe intenzione di aprire le preiscrizioni per alcuni sport tra i quali atletica, arti marziali, ginnastica entro la metà di novembre.
«Oggi non abbiamo avuto alcuna risposta - afferma Sandro Cuomo, presidente comitato associazioni ex Collana - ci sono evidenti difformità tra le convenzioni di Cesport e Giano. Se la Regione interviene con un contributo alle spese dell’impianto significa che l’utilizzo pubblico deve essere garantito. Non può essere gestito come impianto privato. Chiediamo trasparenza e anche la riammissione delle associazioni che dovranno entrare che non deve essere clientelare». Contestata la modalità con la quale il Collana è prima uscito e poi rientrato negli impianti delle Universiadi e l’atto aggiuntivo con il quale si definisce l’aggiudicazione secondo il quale il costo complessivo di 7 milioni, interamente a carico di Giano, per i lavori da effettuare, è lievitato a 15 milioni e che la differenza se la accollerà la Regione. Perché la Regione dovrebbe concorrere in una operazione privata?». Peppe Esposito, presidente della Cesport, sottolinea le differenze tra le due convenzioni: «La disparità nelle fidejussioni, il costo assicurativo, la pubblicità vietata all’esterno a Cesport e non alla Giano, i proventi delle antenne Telecom che andranno alla Giano».
«Spero il Collana non diventi il Mario Argento 2 - le parole dell’assessore allo Sport del Comune di Napoli Ciro Borriello - Noi non abbiamo condiviso il bando. Le attività commerciali non si potevano fare prima e non si possono fare ora perché i vincoli urbanistici comunali non sono cambiati. La progettazione originaria delle attività commerciali andava sì fatta in una convenzione, ma in un regime diverso e compatibile con gli attuali strumenti urbanistici».
Stadio Collana, pasticcio in Regione Campania. Il funzionario: «Non ne so nulla»
di Gianluca Agata
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Venerdì 8 Novembre 2019, 00:00
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