Napoli, sì agli aumenti Tari ma aiuti ai morosi: «Più rate per pagare»

Baretta: redistribuire i costi del servizio sui turisti che arrivano in città

Tari, arriva la stangata
Tari, arriva la stangata
di Luigi Roano
Mercoledì 24 Maggio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 16:44
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La batosta della Tari - aumento del 20 per cento - potrà essere ammortizzata pagandola in più rate superando lo scoglio del saldo a dicembre. Insomma, anche chi non è moroso potrà avvalersi del pagamento dilazionato. Per i morosi vale lo stesso criterio: da 101 euro fino a 80mila euro si può tornare nella legalità pagando il dovuto fino 54 rate a seconda dell’importo cumulato.

La manovra sulla Tassa dei rifiuti inizia a delinearsi in Commissione bilancio riunitasi ieri alla presenza dell’assessore al Bilancio Pier Paolo Baretta. Che ha confermato il bonus alle famiglie e non alle utenze non domestiche. «Nel bilancio 2024 - racconta Baretta - abbiamo costituito un fondo di circa 7 milioni destinati ad un bonus di sostegno alle spese energetiche delle famiglie, da erogare utilizzando gli elenchi Tari. La cifra è insufficiente a erogare un bonus adeguato e, nel caso, andrà rifinanziata» ammette l’assessore che precisa: «Per coprire tutte le utenze non domestiche serve il doppio della somma».

E poi lancia un’idea per far pesare meno la Tari «facendo la redistribuzione dei costi non esclusivamente sui cittadini residenti, tenendo conto dell’aumento importante degli ospiti». Cioè far pagare i turisti? I residenti temporanei?

Tutto passa - in ogni caso - per il nuovo regolamento Tari di cui si è discusso ieri e che domani approderà in Consiglio comunale. Argomento sul quale già ci sono scaramucce. Ma senza l’approvazione del testo - ammonisce lo stesso Baretta - non ci sarà rateizzazione e soprattutto un’altra norma introdotta utile a limitare l’evasione. Vale a dire «l’iscrizione automatica e anticipata al servizio Tari in caso di nuova residenza o di trasferimento nell’ambito cittadino». A oggi l’iscrizione automatica - sembra di vive davvero sulla luna - non c’è. Esiste l’autocertificazione e si hanno due anni di tempo per farla. La palla è dunque nelle mani dell’Assemblea cittadina.

Catello Maresca che fa parte dell’opposizione di centrodestra è critico e si interroga sull’evasione mostruosa della Tari: negli ultimi 10 anni ci sono 770 milioni di non riscosso. E a pagarla è solo il 38% dei napoletani. «Perché c’è tutta questa evasione? Sono solo motivazioni economiche che spingono tanti napoletani a non pagare oppure la macchina organizzativa non funziona? Ci servono delle risposte però quello che penso è che questa amministrazione non è stata capace di valutare la platea dei paganti e che riesce a fare una sola cosa: aumentare le tasse senza intervenire in maniera strutturale sull’evasione, non c’è una strategia». 

Dalla pulizia dell’anagrafe motivo scatenante - assieme al mancato adeguamento delle tariffe per la tassa dei rifiuti dal 2019 - sono i due motivi che hanno generato l’aumento della Tari del 20%. Baretta prima replica a Maresca: «Abbiamo individuato in Municipia il soggetto per la riscossione coattiva e mettere a posto le cose, questa la nostra strategia». Poi mette sul tavolo altri dati allarmanti. «L’aggiornamento delle tariffe Tari - racconta Baretta - è un atto dovuto per legge. Il costo della raccolta e dello smaltimento va ripartito tra la platea dei contribuenti. Allo stato le cose stanno così: 356.261 sono le utenze domestiche. Le non domestiche sono 56.572. Si tratta di un numero largamente al di sotto della realtà. Per questo motivo l’ufficio, utilizzando i dati della Camera di Commercio, ha anche mandato ad un campione di circa 600 attività economiche l’invito a registrarsi; hanno aderito solo in 200 utenti. Non è stato possibile proseguire in questo lavoro per la carenza di organici dell’ufficio».

Ci sono delle tabelle che rendono bene l’idea. Le utenze alla voce ristoranti, pizzerie, osterie e pub nel 2019 erano 3332. Nel 2023 sono 2731 una mortalità di questa aziende pari a 601 unità. Sembra una barzelletta perché basta giarre pe rla città per verificare che non c’è un buco dove non si siano insediati pizzerie, osterie pub e via dicendo. Con il boom turistico. E ancora: bar, pasticcerie e da 3145 sono scesi a 2829. Un altro dato fotografa meglio la realtà attuale le strutture ricettive senza ristorante sono passate da 273 del 2019 a ben 820 del nell’anno in corso cioè sono quadruplicate. E intorno a queste strutture sono nati pizzetterie, osterie e via dicendo tanti che il Comune sta cercando in tutti i modi di limitarne la proliferazione scavando nelle normative locali e nazionali. 
 

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