Torre Annunziata: Antonio Scarpa morto sulla Napoli-Salerno, aveva rallentato per soccorrere due turiste

Il conducente di un van, 26 anni, è indagato per omicidio stradale: «Sono stato accecato dal sole»

L'auto ribaltata sulla A3
L'auto ribaltata sulla A3
di Maurizio Sannino e Dario Sautto
Lunedì 8 Maggio 2023, 00:00 - Ultimo agg. 9 Maggio, 07:04
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Un’auto con due turiste a bordo si ribalta, lui rallenta forse per soccorrerle, ma irrompe un van che travolge la sua vettura. È morto così all’alba di ieri Antonio Scarpa, 63enne di Torre Annunziata, storico dipendente della Yma. L’incidente è avvenuto poco prima delle 7 di ieri mattina nel tratto dell’autostrada A3 Napoli-Pompei-Salerno tra le uscite di Torre del Greco e Torre Annunziata Nord, al chilometro 16 e 500, in direzione sud. Un incidente che ha bloccato il traffico per oltre tre ore, in una giornata in cui migliaia di turisti avevano deciso di raggiungere le aree archeologiche, la Penisola Sorrentina e le altre località di mare.

Il drammatico incidente stradale è avvenuto di primo mattino, ed ha causato notevoli disagi sull’intero tratto autostradale, con l’uscita obbligatoria a Torre del Greco. Tre i veicoli coinvolti nella doppia carambola mortale, secondo la prima ricostruzione. Sul caso indagano gli agenti della polizia stradale di Angri, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, sostituto Matteo De Micheli) che, per atto dovuto, ha aperto un fascicolo con l’ipotesi di reato di omicidio stradale. Nel registro degli indagati è stato iscritto il nome di un autista 26enne, che era alla guida del van per turisti (in quel momento ancora vuoto). Il giovane ha raccontato di non essere riuscito ad evitare l’impatto con la Fiat Panda guidata dal 63enne, che aveva improvvisamente rallentato davanti a lui. «Sono stato accecato dal sole» ha detto agli agenti, dunque non sarebbe riuscito ad avere la percezione del rallentamento improvviso della vettura che lo precedeva.

Poche decine di metri prima, però, c’era un’altra automobile ribaltata, quella finita in una piazzola di sosta. A bordo c’erano due turiste straniere e la guidatrice ha ammesso di aver avuto un colpo di sonno. Una delle due donne è tuttora ricoverata all’ospedale del mare di Napoli per una frattura riportata nell’incidente che sarebbe avvenuto pochi secondi prima.

Un primo incidente che non avrebbe coinvolto nessun altro veicolo, come hanno ricostruito gli investigatori. Le due turiste, uscite malconce dal loro incidente, avevano appena abbandonato il loro abitacolo, quando hanno assistito loro malgrado al secondo impatto, poi risultato mortale per il 63enne.

Sulla dinamica, al momento, non sembrano esserci dubbi particolari e tutto sarebbe stato confermato anche dai primi rilievi effettuati sul posto dagli investigatori. Per i soccorsi è stato necessario anche l’intervento dei vigili del fuoco, ma per Antonio Scarpa purtroppo non c’era più nulla da fare. Ora le indagini serviranno a capire eventuali responsabilità da parte del 26enne, indagato a piede libero per l’incidente. Dopo lo scontro con la Panda, il giovane autista si è subito fermato per provare a prestare soccorso all’altro automobilista.

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Nel frattempo, per chiarire se il 63enne abbia accusato un malore, se abbia rallentato per una distrazione oppure se effettivamente avesse tentato di fermarsi per soccorrere le turiste, è stato disposto il sequestro dei tre veicoli ma anche dei telefonini di tutti i protagonisti del tragico incidente di ieri mattina. Sulla salma della vittima sarà disposta l’autopsia.
Antonio Scarpa lascia la moglie e tre figlie. Ieri mattina era in autostrada di ritorno dall’aeroporto, dove aveva accompagnato una di loro. «Antonio era un grande lavoratore, una persona educata e onesta, tutto dedicato alla sua famiglia – fanno sapere dalla Yma – ci mancherà tanto».
 

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