Scampia oggi, da Gomorra ​all'università

di Guido Trombetti
Sabato 8 Ottobre 2022, 00:00 - Ultimo agg. 06:54
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Parte l’Università a Scampia. Sono passati più di 17 anni da quando il progetto vide la luce. Decisamente troppi. Intoppi di ogni genere hanno dilatato i tempi. Finanziari, amministrativi, burocratici. Ma per fortuna adesso ci siamo. 

Il rettore Lorito il 17 ottobre inaugurerà il nuovo complesso universitario. L’idea iniziale fu di Antonio Bassolino. Che mi mandò a chiamare (ero rettore della Federico II allora) per dirmi «Perché non facciamo qualche cosa di utile per il quartiere di Scampia? Magari si potesse realizzarvi un insediamento universitario». L’avventura generò entusiasmo ed ebbe subito inizio. Il Comune, con il sindaco Iervolino, destinò ad uso universitario un edificio progettato inizialmente dall’ architetto Gregotti per altra destinazione. Così nel 2004 la Federico II stipulò una convenzione con il Comune di Napoli per la realizzazione del Polo Universitario.

Pensammo subito ad attività dell’area medica. Che sommasse alla valenza di una struttura didattica universitaria quella di una funzione di supporto sanitario al territorio. Giovanni Persico, allora Preside della Facoltà di Medicina e Chirurgia, si recò a Milano per discutere con Gregotti. Era infatti necessario modificare sostanzialmente il progetto per adeguarlo alle esigenze di una struttura con funzioni didattiche e sanitarie. E così dopo diciassette anni, tre Presidenti di regione (Bassolino, Caldoro e De Luca), tre sindaci (Iervolino, de Magistris e Manfredi) e quattro rettori (Trombetti, Marrelli, Manfredi e Lorito) il polo universitario vede finalmente la luce.

Grande in questi lunghi anni il lavoro della Municipalità 8, dei dirigenti e funzionari di Comune e Regione, l’impegno e la tenacia delle associazioni di volontariato attive sul territorio e, più in generale, di tutta la gente del quartiere nel credere nell’iniziativa. Ciò perché tutti assegnavano ad essa una grande funzione socio-culturale. In grado di far da volano alla rinascita dell’area. Ed una occasione preziosa di contaminazione sociale. La struttura comprenderà tra l’altro un’aula magna da 520 posti, tre aule da circa 200 posti, undici da 100, dieci da circa 50, otto da 25. Spazi studio per gli studenti, spazio per una biblioteca, laboratori didattici ed informatici… Il progetto prevede che siano attivi moderni ambulatori nei quali svolgere assistenza sanitaria. 

Progettare un insediamento universitario di area medica è cosa di estrema complessità sia dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro che da quello strutturale ed infrastrutturale.

Le norme che devono essere osservate in un edificio con funzioni sanitarie sono in continua evoluzione. Ed occorrono adeguamenti continui. Complesso e tortuoso l’iter dei flussi finanziari. Infine con il reperimento di 20 milioni di euro nel 2014 fu finanziato il completamento dell’opera, ivi compresi gli arredi. Molti colleghi hanno profuso il loro impegno. Tra tutti cito Luigi Greco, eccellente pediatra, infaticabile quanto fantasioso organizzatore che ha speso anni (anche sul cantiere) per vedere realizzato un sogno. Ed Enzo Naso, ingegnere di talento e grande capacità di lavoro.

Finalmente ci siamo dunque. Ed il Rettore Lorito insieme al sindaco Manfredi potranno dare il via a questa bella operazione. Si riverserà a Scampia una popolazione di migliaia di studenti. Ed un intenso traffico di ricercatori. Medici. Personale sanitario. Le ricadute socioeconomiche di tutto ciò sono assolutamente evidenti. Residenze per studenti. Catering. Librerie. Cartolerie.

Quando si aprì la sede di Monte Sant’ Angelo pochi vi si trasferirono con entusiasmo. Condizionati dalla cattiva fama del rione Traiano. E invece quell’insediamento ha fatto arretrare la malavita e costituisce un polmone di civismo e di attività per tutta l’area. Ogni giorno lo popolano migliaia di ragazzi. Ricercatori. Tecnici. Impiegati. Fornitori.

Scampia. Sempre alla ribalta per episodi di cronaca nera. Guerre tra bande. Uniche attività per le quali si parla di quel quartiere . Eppure solo una parte infinitesima dei residenti partecipa alle attività criminose. La stragrande maggioranza lavora e vive onestamente. Scontando le conseguenze, anche mediatiche, delle azioni di un manipolo di delinquenti. Dare un segnale di presenza forte e qualificata dello stato è vitale. Questo non è un problema di destra o di sinistra. È un problema! Un grande problema! Lo stato può e deve dare molti tipi di segnali. Nessuno dei quali da solo può essere risolutivo intendiamoci. Proprio in questa ottica il Polo Universitario è un evento di grande rilievo. In una sorta di “Guerra per la Pace attraverso la cultura” da combattere e da vincere. 

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