Salone Nautico a Bologna, ​un fallimento per Napoli

di Antonino Pane
Mercoledì 30 Settembre 2020, 00:00
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«Gres porcellanato effetto pietra: il total look firmato Casalgrande Padana». «Oggi si inaugura il salone nautico di Bologna». I titoli di due mail, arrivate ieri pomeriggio a pochi secondi di distanza l’una dall’altra. La prima che scivola nel cestino come qualcosa di assolutamente naturale; la seconda che si blocca sullo schermo perché di naturale non ha niente, anzi. E allora ti fermi a riflettere. Barche a Bologna? E Napoli? È come dire facciamo la pizza in brodo o spargiamo i tortellini sulla pietra del forno a legna. Va bene la globalizzazione, ma cosa c’entrano le barche con Bologna? 

Gommoni, gozzi, pilotine esposte ai margini della pianura padana mentre la galleria della Vittoria cade a pezzi e il lungomare di Napoli ridiventa quello che è sempre stato, un rumoroso vialone dove incanalare auto e motorini. Insomma a Bologna si mettono a mostrare le nostre barche mentre Napoli, sul suo mare, espone i fallimenti di un sindaco, incapace di salvare anche l’unica cosa buona fatta in dieci anni di governo, il lungomare liberato dallo smog; e di un apparato burocratico, la Soprintendenza nello specifico, che annega nelle sue contraddizioni, nel suo bello volitivo, legato ai gusti dei poltronai di turno che abitano Palazzo Reale, più che a canoni di valutazione oggettivi. E non affannatevi a trovare linearità nelle decisioni: basta parlare con gli architetti o ascoltare il governatore Vincenzo De Luca per avere l’esatta valutazione di staticità delle Soprintendenze nel contesto in cui operano. E quello dello nautica è uno specifico dove le valutazioni fatte negli uffici di Palazzo Reale hanno avuto un peso notevolissimo: se domani Bologna presenta il suo Salone nautico, deve ringraziare proprio la miopia dei burocrati napoletani del ministero dell’Ambiente.

Sì, perché la rassegna bolognese è targata Napoli. L’ha ideata, voluta e realizzata un imprenditore napoletano, quel Gennaro Amato che ha presentato, rivisto, ridimensionato, il suo progetto di salone nautico sul lungomare di Napoli senza riuscire ad avere dai maestri della «conservazione fisica», come li definisce De Luca, il sì definitivo.
Pensieri che si affollano nella mente; rivedo progetti, piani, proposte, sfide. Dove si trova un luogo più bello per esporre barche se non sul lungomare di Napoli? Una cosa naturale, semplice, bella anche da immaginare. Un evento che, illuminato dalla luce di questo fine settembre, farebbe impallidire anche il blasonato salone genovese, che alza la bandiera proprio domani, anche in tempo di pandemia.

E così mentre noi sogniamo le nostre barche, i nostri gozzi, i nostri gommoni viaggiano verso Genova e da lì si trasferiranno alla fiera di Bologna per farsi vedere. L’intuizione di Gennaro Amato a Bologna deve essere sembrata una vera e propria manna discesa dal cielo. I numeri che indicano un settore in crescita vertiginosa produrranno effetti benefici anche lontano dal mare, c’è da giurarci.

D’altro canto basta sfogliare uno dei tanti studi di settore per rendersi conto che la nautica genera un valore aggiunto di quasi 12 miliardi di euro e negli ultimi due anni l’occupazione del comparto è cresciuta del 20%, raggiungendo 22mila addetti diretti e 180mila nella filiera.
Le stime, che riportiamo così come vengono esposte, mostrano una crescita del fatturato 2020 per il 62% delle aziende, che per due aziende su tre si attesterà intorno al 5%. I dati 2019 dello stipulato di leasing nautico ha registrato una significativa crescita in termini di volumi, con un valore dei contratti complessivo pari a 512,2 milioni di euro. Se il Centro-Nord primeggia per fatturato, il Sud si distingue per il numero di contratti stipulati, cresciuti del +19% nel 2019. Particolarmente bene sono andati Sicilia e Puglia. E poi i comprati territoriali. La cantieristica nautica vede primeggiare la Toscana, davanti a Liguria, Marche, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Campania e Lazio. Ma, udite udite, nel segmento 5-18 metri la prima è la Campania e la seconda è la Liguria. E, guarda caso, il Salone di Bologna metterà in mostra proprio il tesoro campano, barche dai 5 ai 18 metri.
 
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