Parcheggiatori abusivi a Napoli: pronto il “super Daspo”, si parte da Santa Lucia

Parcheggiatori abusivi a Napoli: pronto il “super Daspo”, si parte da Santa Lucia
di Luigi Roano
Martedì 3 Maggio 2022, 00:00 - Ultimo agg. 07:10
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Pronto il “Regolamento di sicurezza urbana” del Comune, ovvero la riforma del perimetro dentro il quale può muoversi la Polizia municipale che si allarga e di molto. Questa la mossa per dare scacco matto ai parcheggiatori abusivi e controllare concretamente anche la movida violenta e fracassona.

È lo strumento con il quale Palazzo San Giacomo conta di dare concretezza al decreto sicurezza del 2017 - poi convertito in legge - che ha dato ai sindaci poteri speciali per la sicurezza urbana. Nella sostanza la nascita dei cosiddetti “sindaci sceriffi”. Giusto per fare un esempio che riguarda i gli abusivi della sosta con questo strumento i parcheggiatori possono avere un Daspo di un anno cioè l’allontanamento dall’area dove operavano e in caso di inosservanza del divieto, questo il salto in avanti, dai 6 ai 12 mesi di carcere. Di questo ieri il sindaco Gaetano Manfredi ha discusso nel vertice a Palazzo di Governo con il prefetto Claudio Palomba. Del resto, dopo la denuncia fatta da Il Mattino in occasione del 25 aprile, quando tra via Chiatamone e via Santa Lucia due carri gru furono cacciati dai parcheggiatori abusivi senza che nessuno avvisasse le forze dell’ordine, il clima è diventato molto pesante. 

«I regolamenti di polizia urbana - si legge nel testo - possono individuare aree urbane su cui insistono presidi sanitari, scuole, plessi scolastici e siti universitari, musei, aree e parchi archeologici, complessi monumentali o altri istituti e luoghi della cultura o comunque interessati da consistenti flussi turistici, aree destinate allo svolgimento di fiere, mercati, pubblici spettacoli, ovvero adibite a verde pubblico, alle quali si applicano le disposizioni». Vale a dire che «si intende per sicurezza urbana il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso interventi di riqualificazione urbanistica, sociale e culturale, e recupero delle aree dei siti degradati, l’eliminazione dei fattori di marginalità e di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità, in particolare di tipo predatorio». 

In che modo fare tutto questo? Il sindaco e il prefetto stipulano e un vero e proprio Patto, un contratto per dirla con chiarezza e con esso oltre ai vigili urbani ci saranno a sostenere la sicurezza urbana anche le forze dell’ordine. Un altro esempio concreto che riguarda gli abusivi della sosta per capire bene come questa può essere una autentica rivoluzione. Oggi senza “Regolamento” i vigli urbani possono elevare solo una sanzione amministrativa di 100 euro agli abusivi. Con il “Regolamento” i vigili individuano le strade da tutelare, gran parte sono nell’ordinanza anti movida, si tratta di oltre cento nei quartieri Chiaia, Posillipo, Bagnoli, Vomero, Centro storico e Ferrovia. L’abusivo della sosta che viene pizzicato in queste zone oltre alla multa viene denunciato. La denuncia finisce direttamente sul tavolo del questore che può disporre immediatamente il Daspo. E dunque «l’allontanamento urbano» per un anno e in caso di «reiterazione» l’abusivo finisce in carcere. Il “Regolamento” sulla sicurezza urbana andrà in Consiglio comunale al più presto e prima dell’estate, anche perché scade l’ordinanza anti movida e non può essere reiterata, dovrebbe essere operativo. Va dato atto a Manfredi che su questa vicenda si è mosso con grande fermezza e celerità dotando Palazzo San Giacomo di uno strumento che mancava dal 2017. Allora era questore l’attuale assessore Antonio De Iesu che per avere il “Regolamento” lottò molto con l’ex sindaco Luigi de Magistris. 

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Quali strumenti ci sono in campo? «Servizi e interventi di prossimità, in particolare a vantaggio delle zone maggiormente interessate da fenomeni di degrado, anche coinvolgendo, mediante appositi accordi, le reti territoriali di volontari per la tutela e la salvaguardia dell’arredo urbano, delle aree verdi e dei parchi cittadini e favorendo l’impiego delle forze di polizia per far fronte ad esigenze straordinarie di controllo del territorio, nonché attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza».

Non è poco: perché il Comune qualche soldo in più per la sicurezza lo può ora spendere e perché avrà il supporto di tutte le forze dell’ordine sulla «prevenzione di altri fenomeni che comunque comportino turbativa del libero utilizzo degli spazi pubblici» si legge ancora nel testo. E cosa non trascurabile il concetto di governance è molto largo dentro ci finiscono anche i privati: «Gli accordi e i patti - possono riguardare progetti proposti da enti gestori di edilizia residenziale ovvero da amministratori di condomini, da imprese, anche individuali, dotate di almeno dieci impianti, da associazioni di categoria ovvero da consorzi o da comitati comunque denominati all’uopo costituiti fra imprese, professionisti o residenti per la messa in opera a carico di privati di sistemi di sorveglianza tecnologicamente avanzati, dotati di software di analisi video per il monitoraggio attivo con invio di allarmi automatici a centrali delle forze di polizia o di istituti di vigilanza privata convenzionati». E il primo esperimento al riguardo si chiama piazza Garibaldi dove Manfredi in tempi non sospetti ha annunciato che la «piazza sarà vigilata con l’ausilio delle associazioni territoriali e dei privati cittadini». 

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