Per un posto sull'ottovolante

di Vittorio Del Tufo
Venerdì 21 Aprile 2017, 23:53
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Assessori sull’ottovolante: a Palazzo San Giacomo è già partita la resa dei conti, chi scenderà dalla giostra?
Neanche il tempo di smaltire il sonno arretrato per la nottataccia del bilancio e già un nuovo rompicapo irrompe nella scena politica cittadina. I rumors di maggioranza, che danno per imminente l’ennesimo rimpasto, rischiano di scardinare il complicato equilibrio su cui si regge la giunta arancione. Per De Magistris è di nuovo tempo di scelte: quali pedine sacrificare e quali tenersi strette? Una cosa è certa: in queste ore devono tirarlo un po’ tutti per la giacchetta, se anche sua moglie ha deciso di scendere in campo su Fb per attaccare i piantagrane e tutti coloro che, pur di colpire gli avversari politici, non esiterebbero a disseminare di trappole la strada della maggioranza. «Se sono così bravi e dotti, perché non si candidano a sindaco al posto di mio marito?». Giusto, perché?

Certo che di grane, nella famiglia allargata del sindaco, ce ne sono parecchie. Due gli assessori in bilico, per motivi diversi: Palma (Bilancio) e Daniele (Cultura). Il primo ha già fatto capire di essere pronto a farsi da parte, pur di non restare bruciato tra le diverse anime che compongono la maggioranza e si contendono nuove postazioni in giunta. La grana bilancio, d’altra parte, è di quelle grosse: le casse sono vuote, i debiti da capogiro e l’equilibrio faticosamente raggiunto rischia di franare a settembre, a meno di un salvagente del governo, tutt’altro che scontato. Le architravi del risanamento dovevano essere le dismissioni (flop), le riscossioni (flop) e la riorganizzazione delle partecipate. Operazione, quest’ultima, partita in ritardo e di cui non si vedono ancora i frutti, soprattutto in termini di miglioramento dei servizi. 

Al tema caldissimo dei conti pubblici si aggiunge in queste ore anche quello, altrettanto incandescente, delle pedine da redistribuire per accontentare i gruppi e i gruppuscoli che hanno contribuito al successo elettorale di Dema. Lo scontro tra le due anime della maggioranza, quella più movimentista e quella più politica, rischia di fare una vittima d’eccezione, l’assessore alla cultura e al turismo Nino Daniele. Dema se ne è servito per riaprire un dialogo con molti segmenti della sinistra che, senza Daniele, avrebbe avuto difficoltà a intercettare: vorrà davvero privarsene per concedere spazio alle frange più oltranziste del suo movimento, che chiedono spazi e visibilità? Sarebbe paradossale se proprio nei giorni in cui la città sembra aver ritrovato, sul piano culturale, smalto e vivacità, come testimoniano anche i numeri record del turismo, a pagare per i giochi e i giochetti delle eminenze grigie che campicchiano all’ombra della maggioranza fosse proprio uno degli assessori più presentabili della giunta.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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