Mercato, il restyling è un flop: piove e la piazza si allaga

Mercato, il restyling è un flop: piove e la piazza si allaga
di Gennaro Di Biase
Giovedì 6 Agosto 2020, 23:59 - Ultimo agg. 7 Agosto, 11:31
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È un lago la nuova piazza Mercato. L’area appena liberata dopo oltre due anni e mezzo di restyling per i lavori Unesco «si allaga ogni volta che c’è maltempo». La denuncia è dei commercianti e residenti che hanno fissato nelle immagini di alcuni video le conseguenze dell’ultimo temporale con la corsia compresa tra i marciapiedi a ridosso di palazzo Ottieri completamente invasa da acqua e fanghiglia. Del resto, le piogge dei mesi scorsi avevano fatto scattare l’allarme.

Ieri mattina esercenti e abitanti aspettavano il sindaco per l’inaugurazione del Mercato, ma «l’appuntamento previsto è slittato a causa dei lavori non ancora del tutto finiti», spiega Francesco Chirico, presidente della Municipalità 2. In ogni caso, la piazza appare oggi ancora diversa da come era prospettata nei rendering del progetto Unesco, che prevedevano fontane “da terra” e alberature. Restando in zona, procedono i lavori nell’adiacente piazza del Carmine: qui lo scavo è stato aperto da poco, a ridosso del lockdown. 
 

 

Questo dell’altro ieri non è il primo allagamento post-lavori in piazza Mercato. «Era dai tempi di Masaniello che qui in zona non si vedeva tanta acqua – ironizza Giuseppe Brandolini, consigliere municipale e segretario dell’associazione piazza Mercato – Un fiume in piena. Prima del restyling questa situazione non esisteva. Evidentemente è nato con i lavori». Come mai? Di sicuro, uno slittamento nella riconsegna dell’area è stato dovuto, nei mesi scorsi, a «una variante nel progetto del sistema fognario», per ricordare le parole dell’assessore all’Urbanistica di Palazzo San Giacomo Carmine Piscopo. Non tutto appare come era stato previsto originariamente: «Anche le panchine non sono adeguate alla storicità della piazza – attacca Brandolini – Sono troppo moderne e molto diverse da quelle del progetto iniziale Unesco di due anni fa, di marmo e legno. Invece stonano. Si rischia di vanificare il restyling, e non c’è illuminazione. Anche qui il progetto prevedeva lanterne colorate, e invece non c’è niente. Erano poi previste fontane e alberi, ma non ci sono né le prime né i secondi. Solo ieri mattina hanno realizzato l’accesso per i disabili sul marciapiede. Questo potrebbe essere uno dei motivi dello slittamento dell’inaugurazione, a parte l’allagamento». 
 

Le rifiniture non sono ancora complete, ma diversi dissuasori del traffico sono stati già vandalizzati e distrutti dagli incivili dotati di scooter. Il rilancio dell’area resta in salita, nonostante l’imminente riconsegna e nonostante i soldi spesi per i lavori Unesco. Tra i tanti negozi falliti, c’è anche chi ha chiuso da pochi mesi e a un anno scarso dall’apertura dell’attività. Non se la passano meglio i locali nei pressi di Sant’Eligio, incendiati lo scorso autunno e ancora abbandonati. «Ieri era stato tutto ripulito in piazza, per l’inaugurazione, ma poi sono proseguiti i lavori di rifinitura – racconta Luigi Piscopo, titolare dello storico negozio Pescatore – Di certo va risolto il problema del maltempo: quando piove si allaga tutto, ed era successo anche con le piogge dei mesi scorsi. Le fogne sono intasate: bisogna mettere delle grate davanti alle bocche di tufo, che a oggi mancano». Grate e lavori a parte, il resto lo fa l’inciviltà: «I tombini lasciati aperti quindi si otturano con facilità anche a causa dell’immondizia gettata a terra dalla gente – prosegue Piscopo – Insomma chi abbandona i rifiuti fa allagare il Mercato. Le erbacce intanto crescono, ma mancano manutenzione e cura. Aver allargato la piazza non basta. Serve un parcheggio custodito e gestito magari da Anm o da noi commercianti. Potrebbe tenere la zona pulita e ordinata e non la deturperebbe da un punto di vista paesaggistico. Questo aiuterebbe la vocazione commerciale della piazza e quei negozi che ancora resistono. Bisogna trovare un modo per orientare il target di piazza Mercato dopo i lavori. Il 70% delle attività ha chiuso nell’ultimo quinquennio, più o meno una trentina di negozi».
 

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