Piscine a Napoli, un incidente mortale
blocca l'accordo per il «polo dell’acqua»

Piscine a Napoli, un incidente mortale blocca l'accordo per il «polo dell’acqua»
di Angelo Rossi
Lunedì 8 Agosto 2022, 23:33 - Ultimo agg. 9 Agosto, 16:11
4 Minuti di Lettura

Slitta ancora la procedura di accordo tra Comune di Napoli e Federnuoto per la gestione delle piscine ex legge 219: le buone intenzioni erano quelle di annunciare la lieta novella prima della pausa estiva ma dall’assessorato allo Sport non arrivano risposte definitive in tal senso. Si è nella classica fase di stallo per via di clausole, precisazioni e dettagli da approfondire che costringono i rispettivi uffici legali a lavori suppletivi: per il momento, il centro federale che trasformerebbe Napoli e il suo quartier generale della Scandone, resta una grande idea, o forse un bel sogno. 
Allo “stand-by” ha contribuito anche l’incidente di tre mesi fa nella piscina di Secondigliano, costato la vita all’operaio Walter Carbone precipitato dal tetto durante un sopralluogo. Da quel momento, e su incarico delle Asl, i tecnici comunali sono impegnati nei sopralluoghi di piscine e strutture sportive che necessitano di lavori urgenti per la messa in sicurezza dei luoghi. Sei mesi il tempo consentito per completare gli interventi, per i fondi di finanziamento sono in atto confronti tra la Commissione sport del Comune e l’assessorato al bilancio. 


Precedenza alle piscine, pare: esistono realtà periferiche che richiedono urgenza d’interventi. Come le vasche Poerio e Acquachiara mentre la Bulgarelli di Poggioreale è chiusa. A Secondigliano le cose vanno peggio, la piscina è diventata un miraggio per via del braccio di ferro tra l’amministrazione comunale e la Asd Aquila nuoto che gestiva le attività sportive. Da palazzo San Giacomo fanno sapere che il gestore era senza contratto, che l’impianto è in cattive condizioni anche all’interno e che si trova sotto sequestro giudiziario. «Peccato però - precisa Carlo Claps, presidente di Aidacon consumatori - che ci sia scappato il morto mentre effettuava un sopralluogo presso la piscina di Corso Secondigliano. È caduto dal tetto fatiscente, a causa della inesistente manutenzione straordinaria da parte dell’Ente comunale».
Proprio la piscina comunale assegnata alla Asd Aquila nuoto è passata sotto la tutela legale dell’avvocato Claps, che intende chiarire le eventuali responsabilità del Comune nella vicenda. «In qualità di presidente di un’associazione che tutela i cittadini, devo assicurare la ripresa delle tante attività sportive e sociali a favore di soggetti in difficoltà e dei disabili.

Come se non bastasse, la situazione si è aggravata perché vi sono contenziosi  legati alle concessioni agli assegnatari».

Video

E proprio a quest’ultima problematica si lega il destino della piscina di Secondigliano. «Esistono vari impianti gestiti da società che hanno dovuto riconsegnare le chiavi al Comune, mentre altre sono in attesa di ricevere l’ordinanza di sgombero. La morosità alla quale fa riferimento palazzo San Giacomo è stata generata non solo dalle responsabilità dei concessionari ma anche da carenze normative, che non hanno permesso alle associazioni sportive di far fronte alle ingenti spese e ai costi necessari per la gestione degli impianti. E dobbiamo pure assistere – conclude Claps - a trattamenti differenziati e privilegiati: basti pensare alla concessione dello stadio Maradona al Napoli, il quale non paga i canoni ma continua regolarmente ad utilizzare l’impianto. Chiediamo che per la piscina di Secondigliano si giunga concordemente ad una soluzione equa per favorire la conferma della gestione alle associazioni già assegnatarie e restituire così, nel più breve tempo possibile, la ripresa delle attività sportive in favore dei giovani in quartieri considerati giustamente a rischio. Tuteleremo gli interessi dei cittadini e delle associazioni sportive che hanno svolto un ruolo sociale molto importante nella nostra società e che adesso vengono cacciati ingiustamente. Non mi spiego al pari di tante altre società perché non si accelera la chiusura dell’accordo tra Comune e Federnuoto per la gestione degli impianti natatori».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA