Pnrr e Mezzogiorno: il cantiere è partito, vietato frenare

di Nando Santonastaso
Martedì 14 Dicembre 2021, 00:00 - Ultimo agg. 06:00
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Il cantiere Pnrr è partito anche al Sud, più in sordina certo rispetto al resto del Paese, e con incognite operative decisamente forti.

Uno di questi: i dubbi sulla capacità amministrativa degli enti locali. Ma si è messo in moto, proponendo un cambio di passo e soprattutto di prospettiva che va ben oltre la pure ingente disponibilità di risorse e il rischio di non riuscire a spenderle tutte e bene. Non era così scontato considerati il divario, il pessimismo sulla fragilità complessiva del sistema economico meridionale, i ritardi e i disimpegni anche dello Stato verso quest’area. Ma dall’evento di ieri a Villa Pignatelli, organizzato da Pwc e Il Mattino per l’annuale classifica delle migliori 500 imprese campane in base ai dati di bilancio, indicatore inequivocabile dello stato di salute delle aziende, si è capito perché “il Sud che verrà” può non restare solo un titolo, uno slogan o un auspicio. Intanto, proprio dalla lettura della condizione finanziaria delle imprese, in gran parte pmi, viene fuori un sistema resiliente, che anche nel 2020 non ha rinunciato a investire, per quanto possibile, con l’88% delle aziende in utile e un comparto agroalimentare in salute. Per molti sarà forse una sorpresa ma in realtà il sostegno garantito dagli aiuti pubblici per affrontare la pandemia è diventato il ponte attraverso il quale superare il mare in tempesta. Ma è dalla testimonianza di imprenditori, esperti e tecnici che si è avuta la sensazione che davvero questa può e deve diventare l’occasione irripetibile per voltare pagina o quanto meno per gettare le basi di un duraturo percorso di sviluppo (che è cosa ben diversa dalla crescita, come da anni ammonisce Adriano Giannola, presidente della Svimez). Il messaggio forte e chiaro lanciato da Pwc, non a caso, sollecita le aziende a darsi da fare subito per intercettare il cambiamento e adeguarsi a quello che sarà lo scenario dei prossimi anni. Il nuovo paradigma, che parte dal Pnrr ma accomuna anche i Fondi ordinari europei e quelli nazionali di Sviluppo e coesione, è proprio questo, come ha ricordato il sindaco di Napoli Gaetano Manfredi: non contano più le ideologie ma il saper fare, la visione del futuro, la capacità e le competenze. 

Naturalmente non sarà semplice realizzare questa trasformazione.

Le imprese, il vero motore di ogni economia, sono ancora scottate da problemi di burocrazia che fanno cadere le braccia, dai 15 anni che occorrono per un dragaggio all’impossibilitò di sostituire pale eoliche ingombranti per il paesaggio con modelli più ridotti ma frenati da ritardi incomprensibili. Per non parlare dell’esigenza di definire una politica industriale che sappia rendere finalmente attrattivo il Sud, come ha chiesto nel suo intervento il presidente di Confindustria Bonomi. Il riferimento è al riordino e al completamento degli incentivi che proprio su sollecitazione dell’Associazione è stato recepito dal Nadef ma che di fatto ancora non c’è. Come pure le norme che devono indicare non solo alle aziende produttrici di energia ma a tutte le altre cosa vuol dire e come praticare la decarbonizzazione, come ha lasciato intendere sempre Bonomi. Tema, quest’ultimo, che per il Sud, produttore di energia eolica e solare, non può che essere centrale.

Non sono nodi semplici da sciogliere, come si intuisce. Ma come detto il cantiere Pnrr è di fatto aperto e l’impegno ribadito anche ieri dal ministro Mara Carfagna garantisce un’attenzione al Sud costante, preziosa. Stanno arrivando i bandi, altri si sono persino già chiusi come quello sugli ecosistemi dell’innovazione, i cantieri delle infrastrutture per le Zes sono pronti ad aprire con la consapevolezza che andranno completati entro due anni, e così via. Si avverte insomma tutta l’importanza di questo momento e del ruolo che le imprese sono chiamate ad assicurare perché il nuovo “piano Marshall” al Sud non diventi l’ennesima occasione persa. Quello che portò alla nascita della Cassa per il Mezzogiorno non lo fu: ripercorrere la stessa strada potrebbe essere come l’uovo di Colombo, tanto semplice da non doverci nemmeno pensare più. 

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