​Pompei, miracolo cercasi
per Bartolo Longo santo

Pompei, miracolo cercasi per Bartolo Longo santo
di Susy Malafronte
Lunedì 8 Novembre 2021, 23:30 - Ultimo agg. 9 Novembre, 17:12
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Pompei, caccia al «miracolo» di Bartolo Longo per accelerare la causa di canonizzazione. È quanto si è prefissata di fare la Chiesa di Pompei lanciando un appello ai fedeli di tutto il mondo: «Avete ricevuto un miracolo attraverso il Beato Bartolo Longo? Lasciateci la vostra testimonianza». I «racconti» dei miracoli saranno raccolti in occasione della discesa della sacra icona, sabato 13 novembre. Accanto al Quadro sarà collocato un contenitore dove saranno riposti e custoditi gli ex-voto portati dai fedeli, mentre nel «cuore» della Madonna sarà possibile inserire le testimonianze scritte. Tutti i messaggi saranno letti e vagliati dai sacerdoti e, i più significativi, posti all’attenzione della Congregazione della causa dei santi.

L’ultima segnalazione di un miracolo che sarebbe avvenuto per intercessione di Bartolo Longo arrivò in Santuario nel 2016 dall’Ungheria. Un devoto del fondatore della nuova Pompei inviò una lettera all’arcivescovo Tommaso Caputo raccontando di «essere stato guarito da Bartolo Longo, dopo averlo sognato, da un cancro al pancreas». La lettera fu ritenuta autentica, così come le relazioni dei medici che avevano in cura l’uomo. Tutta la documentazione venne inviata in Vaticano per essere vagliata. Il clero e i pompeiani erano fiduciosi che la vicenda avrebbe potuto dare una nuova e decisiva spinta alla canonizzazione di Bartolo Longo, divenuto Beato nell’ormai lontano 1980. Poco tempo dopo, però, quell’uomo è morto. Così il miracolo attualmente allo studio della congregazione è ritornato ad essere «il dono degli orfanelli accolti dalle opere create da Bartolo Longo: loro sono pietre di una Chiesa viva che produce carità, fede e speranza». Questo è il messaggio che la Chiesa e i fedeli di Pompei hanno trasmesso al cardinale Marcello Semeraro, dal 15 ottobre del 2020 Prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi.

Probabilmente questo non è sufficiente: c’è bisogno di una guarigione miracolosa per proclamare Santo l’autore della Supplica alla Beata Vergine del Santo Rosario di Pompei, venerata in tutto il mondo. Sabato prossimo saranno migliaia i devoti che giungeranno al Santuario in pellegrinaggio per venerare da vicino il Quadro e così si spera di riuscire a intercettare la storia tanto attesa.

Come ogni anno la tela raffigurante la Vergine del Rosario sarà fatta scendere dal trono e resterà davanti all’altare per l’intera giornata, dalle 5.30 del mattino fino ad oltre l’una di notte, e verrà ricollocata in alto solo quando l’ultimo fedele in fila avrà potuto renderle omaggio.

In questo gesto sono racchiuse le attese e le speranza di tutta l’umanità. Nel rispetto delle norme anti-covid, non è prevista la possibilità di toccare o baciare il Quadro, ma soltanto di sostare in preghiera davanti ad esso, dopo aver compiuto il cammino penitenziale lungo il percorso predisposto. La giornata avrà inizio alle 6 con la recita della preghiera speciale del «Buongiorno a Maria». Poi, ogni fedele potrà accedere alla devozione personale dell’immagine, dopo aver affrontato il percorso predisposto, accompagnato dal canto e dalla preghiera animati da sacerdoti, religiosi, religiose e laici. Per i diversamente abili, e per coloro che hanno particolari necessità, sarà predisposto un percorso agevolato, al quale si potrà accedere solo ed esclusivamente presentando dovuta certificazione medica. Questo per smascherare i furbetti, che si fingono disabili per saltare la lunghissima fila. 

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