«Andate via o spariamo»: il clan sfratta il cantiere di Porta Capuana

Il cantiere di Porta Capuana (foto Renato Esposito)
Il cantiere di Porta Capuana (foto Renato Esposito)
di Paolo Barbuto
Giovedì 9 Maggio 2019, 00:00
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All’improvviso gli operai hanno smesso di lavorare, poi pian piano sono arrivati i camion e hanno cominciato a caricare mezzi e materiali: il cantiere del grande progetto Unesco di Porta Capuana è stato abbandonato. Due giorni consecutivi di pressioni e minacce da parte della camorra hanno convinto l’azienda, la Spinosa Costruzioni di Isernia a mollare tutto e tornare in Molise.

Già in passato i clan avevano provato ad avvicinare l’azienda. Più o meno un anno fa, quando il cantiere era ancora nella zona di piazza San Francesco, era arrivata una persona cercando di imporre il pizzo. Subito scattò la denuncia alla questura ma non fu necessario nessun intervento perché dopo quell’unico contatto, la camorra non si fece più viva.

Stavolta, invece, la pressione per la Spinosa Costruzioni è stata insostenibile. Martedì mattina il primo «avvicinamento» agli operai che stavano entrando nel cantiere. Sono stati raggiunti dal lato della chiesa di Santa Caterina a Formiello: un uomo in scooter, protetto da un casco integrale per nascondersi alle telecamere, li ha bloccati e li ha minacciati «andate via, chiudete il cantiere e venite a parlare alla “Maddalena”. Se non venite vi spariamo uno a uno».

Come nell’altra occasione, è scattata immediatamente la denuncia. Alla questura sono stati portati anche i filmati delle telecamere che sorvegliano ogni area del cantiere. Ma stavolta al primo segnale ne sono seguiti altri. Lo stesso uomo che aveva minacciato gli operai ha continuato a passare davanti al cantiere per l’intera giornata, rallentando per farsi notare, cercando di intercettare gli sguardi degli operai.
Poi ieri mattina c’è stata la seconda «missione» al cantiere. L’uomo si è ripresentato, stavolta alzando i toni e il livello delle minacce: non avete chiuso il cantiere e non siete venuti da noi? La pagherete. Il concetto è stato espresso in termini decisamente più violenti e coloriti ma era esattamente quello.
Di fronte alle nuove minacce, anche queste denunciate alla polizia e segnalate alla sede centrale della Spinosa Costruzioni a Isernia, è arrivata la decisione del presidente Cosmo Galasso di fermare i lavori e andare immediatamente via.

Così ieri pomeriggio, dopo la sosta per il pranzo, gli operai impegnati nei lavori del «Lotto 2» del grande progetto Unesco sono stati convocati ed è stata annunciata loro la chiusura del cantiere.
Sul posto nel corso della giornata sono arrivati i primi rimorchi per portare via alcuni dei mezzi meccanici impiegati nei lavori; nei camion sono state caricate anche decine di nuovi lampioni che avrebbero dovuto essere sistemati, nel corso dei prossimi giorni, nella zona di Porta Capuana e nelle aree limitrofe attualmente interessate dal cantiere. Nella giornata di domani arriveranno anche altri mezzi di trasporto, più grandi, per riportare a Isernia anche gli ultimi escavatori, quelli più impegnativi e pesanti, poi il cantiere chiuderà, così come ha chiesto l’emissario della camorra.

La polizia sta conducendo indagini sulla richiesta estorsiva che ha raggiunto il cantiere di Porta Capuana. La società molisana ha anche contattato il Comune di Napoli, presso il quale ha vinto il bando degli interventi, per comunicare ufficialmente la sospensione dei lavori a causa delle minacce.
I lavori Unesco affidati alla ditta di Isernia dopo lo step di Porta Capuana sarebbero previsti anche nel centro storico con interventi concentrati su via Tribunali. Ma attualmente il futuro è un punto interrogativo: il cantiere è abbandonato, la viabilità è stravolta ma non si lavora più: la camorra ha deciso così.
 
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