Porta est a Napoli, c’è il primo alt al progetto “doppione”: «Ora valorizzare la City»

Porta est a Napoli, c’è il primo alt al progetto “doppione”: «Ora valorizzare la City»
di Luigi Roano
Martedì 4 Ottobre 2022, 23:45 - Ultimo agg. 6 Ottobre, 07:30
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Non c’è traccia della relazione del workshop degli urbanisti arrivati dal Politecnico di Milano e dalla scuola di Architettura di Venezia chiamati dal Comune per diradare la nebbia sul futuro del Centro direzionale e sulla Variante orientale al Prg.

E nemmeno del progetto “Porta est” delle Fs che contiene anche quello del governatore Vincenzo De Luca che vuole costruire a 200 metri di distanza dal Centro direzionale - depauperandolo - un doppione della city di 60mila metri quadri per farci il nuovo quartier generale della Regione. La prima seduta della commissione urbanistica - presidente Massimo Pepe tenutasi nell’aula consiliare di via Verdi per la corposa presenza dei consiglieri - ha visto la vicesindaca Laura Lieto regalare ai presenti una lectio magistralis pari al livello della vicesindaca: di alto profilo. Tuttavia, non ha convinto i consiglieri - almeno non tutti - che vogliono cimentarsi su fatti concreti. Disposti sì a ragionare sulla «città del futuro di qui a 20 anni» che oggettivamente è ancora impalpabile, ma senza tralasciare la stringente attualità che si chiama “Porta Est” e il progetto della Regione, dove c’è una conferenza dei servizi aperta con De Luca in pressing affinché si chiuda al più presto per avere il via libera a costruire il suo nuovo quartier generale. E per farlo deve avere o l’aumento degli indici di fabbricabilità oppure paradossalmente far migrare i proprietari delle aree, le stesse Fs, che hanno bisogno delle loro cubature. 

All’ordine del giorno c’era la riqualificazione del Centro direzionale inquadrato nel più ampio contesto della futura Variante che comprende l’ambito 10 - appunto la cittadella voluta da Kenzo Tange - e Gianturco il cuore dell’area est della città.

La Lieto ha confermato la volontà di cambiare la destinazione d’uso dei grattacieli della city, ma ha solamente sfiorato il disegno futuro della città senza entrare nel merito lasciando da parte la questione “Porta est” il convitato di pietra della seduta sul quale invece si sono accipigliati e spaccati i consiglieri comunali.

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Da una lato i deluchiani capeggiati dal Pd, con il capogruppo Gennaro Acampora che deve difendere il Governatore, poi Napoli libera con Massimo Cilenti gruppo di emanazione del Presidente della Regione. Dall’altro, Antonio Bassolino, Napoli solidale con Rosario Andreozzi e il M5S e il capogruppo Ciro Borriello. In mezzo il gruppo Manfredi sindaco che fa capo all’ex rettore, dove i distinguo non mancano, quindi il resto della maggioranza che per ora osserva. Con l’opposizione di centrodestra che non si è espressa ancora su quale linea intende cimentarsi. Tutti però volevano capire quale fosse la posizione del Comune. E su questo la Lieto non ha convinto nemmeno sotto il profilo del metodo messo in campo, soprattutto quelli di sinistra. Programmate solo 4 sedute della Commissione - l’ultima il 28 ottobre - per poi avviare l’iter per portare in Aula la Variante e la chiusura della Conferenza dei servizi per siglare l’accordo di programma Regione-Comune. Troppo poco il tempo a disposizione per la discussione il timore dei consiglieri comunali. È Bassolino ad aprire i giochi, proprio lui che non partecipa mai alle commissioni, ieri è stata una eccezione che spiega così: «Fino a quando si accavalleranno negli orari e nei giorni non ci verrò, oggi è una occasione speciale perché si parla di urbanistica e a chi mi chiede cosa è il Comune rispondo sempre così: il Comune è l’urbanistica».

Bassolino da qui parte per spiegare il suo punto di vista: «Serve una urbanistica pubblica - racconta l’ex sindaco - dove non c’è stata abbiamo avuto quello che vediamo oggi in collina. Sono d’accordo sull’area est e sulla Variante che è strategica per la sua dimensione metropolitana. Ma servono riflessioni sul Centro direzionale e su “Porta est”. Per rilanciare il Centro direzionale serve più pubblico e più privati non meno pubblico e meno privati» la stoccata di Bassolino che ammonisce: «La Repubblica inizia dalle città e dal Consiglio comunale, senza perdere tempo, ma abbiamo bisogno di discutere. Il Consiglio non deve ratificare quello che si decide in Conferenza dei servizi su “Porta est” ma il contrario, il Consiglio deve decidere prima della Conferenza dei servizi».

Andreozzi è più esplicito: «Io dico no a qualsiasi altro consumo di suolo: è il presidente De Luca che si deve mettere a disposizione della città. Poi mi aspetto dall’Urbanistica una visione di città completa. Cosa si farà nell’area nord e nelle altre aree della città povere e depresse? Quello che serve è ascoltare la città, non può esistere nessuna deadline, serve solo una discussione aperta».

Borriello del M5S non è tenero: «Dobbiamo essere liberi da condizionamenti politici e partitici il Consiglio è sovrano e nessuna altra Istituzione deve condizionarci». Domani nuova tappa in Commissione urbanistica dove ci sarà a relazionare l’assessore alle Infrastrutture Edoardo Cosenza e probabilmente la discussione su “Porta est” entrerà nel vivo: si parlerà di cubature e suoli. 
 

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