Pozzuoli, la sfida finale: oggi il voto per il sindaco

Pozzuoli, la sfida finale: oggi il voto per il sindaco
di Gennaro Del Giudice
Sabato 25 Giugno 2022, 23:45 - Ultimo agg. 26 Giugno, 15:55
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Si torna al voto oggi a Pozzuoli. Dalle 7 alle 23 saranno aperte le urne per scegliere il nuovo sindaco. La sfida è tra i due candidati del centrosinistra, Luigi Manzoni e Paolo Ismeno, i più votati al primo turno rispettivamente con il 46,35% delle preferenze (17.333 voti) e il 41% (15.332 voti). Chiamati al voto 65.622 puteolani, alto è il rischio astensionismo: quattordici giorni fa votò il 59% degli aventi diritto, pari a 38.719 elettori.

Ieri durante la costituzioni dei 69 seggi, attimi di tensione si sono vissuti a Licola dove gli scrutatori della sezione 34 si sono ammutinati contro il nuovo presidente nominato dalla Prefettura (avrebbe dovuto sostituire quello del primo turno). All’arrivo dell’uomo, un puteolano sulla sessantina di anni, i tre scrutatori hanno lasciato l’aula affermando di non voler lavorare con lui in quanto ritenuto «instabile mentalmente». Il presidente, preso atto della volontà dei presenti, ha tentato invano di nominare un segretario che potesse supportarlo, ricevendo una lunga serie di rifiuti. Alle 16, termine ultimo per la prima costituzione del seggio, il responsabile comunale presente nell’istituto ha chiesto alla sezione centrale del Comune l’invio di un nuovo presidente. A quel punto il presidente appena sollevato si è scagliato contro gli scrutatori, rendendo necessario l’intervento delle forze dell’ordine. 

Tensioni che hanno fatto da sfondo anche alla lunga ed estenuante campagna elettorale e ai mesi che hanno preceduto le elezioni. Diverse le tappe che hanno portato alla costituzione di due blocchi contrapposti, nati dal Pd e dalla stessa maggioranza. La prima l’estate scorsa, quando si diede vita al tavolo di coalizione a guida Pd che avrebbe dovuto dettare tempi e modalità per il dopo Figliolia e da cui furono messi alla porta gli alleati «Uniti per Pozzuoli» e rimosso l’assessore di riferimento.

Poi lo scontro tra i dem, la proposta di candidatura a sindaco di Manzoni a cui parte del partito rispose con quella di Ismeno, la richiesta delle primarie da parte di 19 membri (su 42) del direttivo che sostenevano Manzoni, il rifiuto da parte della segreteria del circolo Pd di Pozzuoli che diede vita a un muro contro muro fino alla nascita di due coalizioni di centrosinistra.  

Mesi di tensioni contraddistinti da frizioni, annunci, espulsioni, passaggi da una coalizione all’altra fino all’inchiesta, un mese prima delle elezioni, sul Rione Terra che vede il sindaco uscente Vincenzo Figliolia indagato per corruzione e turbativa d’asta e che ha portato il M5s a lasciare, una settimana prima della presentazione delle liste, la coalizione di centrosinistra di Ismeno.

Una lunga sequenza di eventi che all’indomani del primo turno, quando dalle urne erano appena usciti i nomi dei due candidati che si sarebbero sfidati al ballottaggio, ha fatto registrare un nuovo colpo di scena con nuove accuse rivolte dai magistrati della Procura di Napoli al sindaco Figliolia, indagato in un secondo filone di indagine sul Rione Terra per concussione sessuale e peculato. 

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Oggi l’ultimo atto, con il voto e lo scrutinio previsto a partire dalle 23. Alla coalizione del candidato sindaco vincitore andranno quindi seggi, otto a quella del candidato sconfitto, a cui si aggiunge un nono che è già stato assegnato a Raffaele Postiglione, candidato sindaco sconfitto al primo turno, mentre saranno assenti dal prossimo consiglio comunale il M5s e Fratelli d’Italia che non hanno raggiunto il quorum. 

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