Rifiuti, camion bloccati: raccolta flop

Rifiuti, camion bloccati: raccolta flop
di ​Daniela De Crescenzo
Lunedì 5 Agosto 2019, 22:07
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Camion in coda, raccolta a rilento: a Napoli ieri c’erano 100 tonnellate di rifiuti nei cassonetti. I tritovagliatori hanno lavorato domenica riuscendo a smaltire un po’ di arretrati, ma poi la fila dei mezzi in attesa si sono nuovamente allungate. Il governatore Vincenzo De Luca chiede un maggior impegno di Asia, l’azienda partecipata del Comune che, però, sottolinea che le difficoltà nascono soprattutto dai rallentamenti nei conferimenti agli impianti. E il presidente della Regione detta anche la linea per l’individuazione di altre aree di stoccaggio: «Abbiamo fatto molte riunioni con gli enti d’ambito per evitare di affaticare territori che sono stati francamente martirizzati in questi decenni a cominciare da Giugliano, credo che eviteremo siti lì».

A soffrire, come sempre, è soprattutto la periferia, ma i cassonetti pieni si trovano pure in pieno centro. In mattinata in via Bausan, una delle strade della cosiddetta Napoli bene, i contenitori traboccavano e a terra si trovava di tutto, dalle bottiglie di plastica ai cartoni, ai resti della zuppa di cozze. Segno delle difficoltà dell’azienda partecipata, anche se è impossibile capire perché una strada sia pulita e l’altra lurida, e segno di inciviltà da parte dei cittadini. E infatti, l’assessore comunale all’ambiente, Raffaele Del Giudice, dice: «Con Sapna (la partecipata della Città Metropolitana) stiano lavorando per cercare di ottenere la possibilità di scaricare tutto quello che raccogliamo. Ai cittadini rivolgo un appello: fate bene la raccolta dell’umido perché gli impianti di compostaggio mandano indietro i quantitativi impuri che quindi devono andare agli Stir. E questo finisce con l’intasare ulteriormente il sistema. Fare bene la differenziata è indispensabile». Indispensabile perché altrimenti si sovraccaricano gli impianti, ma anche perché si fa lievitare la spesa: il “porta a porta” costa, e se la spazzatura torna nel circuito dell’indifferenziato quei soldi saranno buttati. 

L’ASIA
Nelle ultime settimane i camion carichi di frazione umida inviati al Nord continuano a tornare indietro creando difficoltà in tutta la Campania. L’amministratore di Asìa, Francesco Iacotucci, fa il punto di una situazione in continua evoluzione: «Stiamo continuando il recupero nelle aree più critiche, come nei Quartieri Spagnoli, la questione della fila agli impianti rimane delicata: se i camion restano in coda non possono essere nuovamente riempiti, anche perché il nostro sito di trasferenza, quello dove i rifiuti restano se non è possibile portarli agli Stir, al momento è pieno». E, a proposito delle difficoltà segnalate nel centro storico, lui spiega: «Ai Quartieri Spagnoli la raccolta è gestita con il “porta a porta” per l’ottanta per cento e quindi gli accumuli non dovrebbero esistere. Quando ci sono problemi di raccolta, la regola è privilegiare il “‘porta a porta”’ e poi i cassonetti, infine il materiale abbandonato in strada». I cumuli di rifiuti, per Iacotucci, sono anche «figli della cattiva abitudine di alcuni cittadini che al minimo problema si sentono in diritto sversare». Per questo, l’azienda sta rafforzando i controlli. 

LA REGIONE
Ma il governatore De Luca, anche in vista delle difficoltà che bisognerà affrontare a settembre con lo stop del termovalorizzatore di Acerra, insiste sulla necessità di incrementare l’impegno dell’Asia. «Bisognerà chiedere - afferma - uno sforzo particolare per gestire il problema: ricordo che la gestione dei rifiuti a Napoli la fa il Comune con la società Asia, la Regione non c’entra niente». Insomma, per De Luca i problemi vanno risolti in sede locale. «Voglio infatti ricordare - aggiunge - che oggi l’interlocutore istituzionale per il ciclo dei rifiuti non è la Regione ma sono gli enti d’ambito e le società provinciali, perché da due anni per legge la gestione del ciclo dei rifiuti è stata trasferita a loro. Si continua a tirare in ballo la Regione Campania che non c’entra: noi gestiamo la legislazione e quindi il piano dei rifiuti, gestiamo il piano per i 15 impianti di compostaggio con i Comuni e, quando non ce la fanno e gestiamo il rapporto con l’impianto di Acerra, ma lo smaltimento è nella responsabilità piena degli enti d’ambito».
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