Roccaraso, la grande truffa della neve: «Noi raggirati, rimborsateci lo Skipass»

Roccaraso, la grande truffa della neve: «Noi raggirati, rimborsateci lo Skipass»
Domenica 19 Gennaio 2020, 00:00 - Ultimo agg. 11:02
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A Roccaraso scoppia la guerra dello Skipass. Pronti a dar battaglia tutti quegli sciatori che, all’inizio della stagione, lo hanno pagato in anticipo e - causa mancanza neve - non riescono a utilizzarlo come avrebbero dovuto.

A denunciare la “querelle” è l’avvocato Angelo Pisani, fondatore dell’associazione Noiconsumatori.it, che rivendica il «diritto al rimborso, e pure tante scuse, quando non viene garantito l’utilizzo degli impianti del comprensorio». Secondo l’avvocato napoletano sarebbero «già centinaia gli sciatori pronti a denunciare il bidone subito e chiedere il rimborso dell’abbonamento per inadempimento contrattuale della società che gestisce il servizio e - scrive ancora Pisani - per la discriminazione subita rispetto agli utenti giornalieri avvantaggiati con prezzi più bassi, proprio per la chiusura degli impianti». 

In altre parole: chi ha acquistato l’abbonamento - secondo Pisani - non avrebbe a disposizione alcuno sconto per il parziale utilizzo dello Skipass; mentre chi invece compra il “giornaliero”, pagherebbe un po’ meno: «Non è giusto che chi ha versato tutto in anticipo venga beffato in questo modo». 

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Secondo l’avvocato, che si dichiara pronto a far partire le cause, «la società del comprensorio sciistico abruzzese deve rimborsare il costo degli Skipass annuali se non vuole finire nelle aule giudiziarie, visto e considerato - spiega ancora il legale - che il sessanta per cento delle piste/impianti sono chiusi per mancanza di neve e ogni pretesto, e clausola vessatoria, risultano infondate in fatto e diritto». 

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Insomma, un gran polverone che sta rovinando le vacanze a tanti napoletani appassionati di sci. «I malcapitati che hanno pagato l’abbonamento annuale - spiega ancora l’avvocato - hanno subito un gran bidone: sia per la chiusura degli impianti, che per lo sconto del trenta per cento nei confronti degli utenti giornalieri». L’avvocato la chiama la “grande truffa” che - secondo lui - interessa migliaia di abbonati ai quali non è stata garantita neanche la neve artificiale che, nella maggioranza degli impianti, non sarebbe stata sparata per risparmiare.

Chi ha fatto lo Skipass annuale pagando circa 650 euro, non può a causa della mancanza di neve, naturale e artificiale, (che invece si doveva garantire) sciare su tutto il comprensorio visto che il sessanta per cento delle piste sono chiuse. «Invece - conclude il fondatore dell’associazione Noiconsumatori.it - la società proprietaria degli impianti ha incassato la quota intera solo in danno degli abbonati, mentre per chi fa lo Skipass giornaliero sta praticando un forte sconto: due trattamenti diversi, - conclude Pisani - una vera e propria discriminazione che non può giustificarsi e impone il rimborso o altra offerta per i malcapitati paganti»

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