Napoli: manca l'ok della Soprintendenza, show nautico sul lungomare a rischio

Napoli: manca l'ok della Soprintendenza, show nautico sul lungomare a rischio
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 26 Giugno 2019, 00:00
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Il Salone Nautico sul Lungomare rischia il naufragio. Non è ancora arrivato l’ok della Sovrintendenza per l’organizzazione della kermesse. «Navigare» - questo il nome dell’evento – dovrebbe essere allestito tra Rotonda Diaz ed ex Circolo della Stampa e durare 9 giorni tra 19 e 27 ottobre, ma a questo punto potrebbe durare zero minuti: «La nostra deadline per poter invitare gli espositori – dice Gennaro Amato, presidente dell’Associazione Nautica Regionale Campana (Ancr), eventuale organizzatore del salone – è fissata al 30 giugno: dopo quella data non avremo più i tempi tecnici. Siamo in attesa da più di un mese, dopo aver presentato tutti i progetti aggiustati e le relazioni tecniche degli specialisti». Meno 4 giorni: il conto alla rovescia è partito non solo per «Navigare», ma anche per il naufragio di un indotto turistico stimato in «5 milioni», più altri «15 per la filiera nautica campana», continuano da Ancr. «Il progetto – aggiunge Daniela Villani, Delegata comunale al Mare – è stato portato alla Soprintendenza due mesi fa, il secondo progetto rettificato è stato consegnato. Il sindaco e io ci abbiamo messo faccia, impegno e approvazione in questo evento. Rinunciare al Salone Nautico sarebbe una grande occasione persa per Napoli e per la valorizzazione della sua storica Marina». 

Al di qua del salone, la situazione del Lungomare e del Golfo di Napoli non brilla certo per legalità e rispetto delle regole ambientali. Nonostante i blitz della Capitaneria di Porto e i monitoraggi dell’Autorità Portuale, sono circa 3000 le barche «parcheggiate» abusivamente sulle coste partenopee. «Comprendo le eventuali proteste ambientaliste – prosegue la Villani – Ma non credo che il Salone aumenterebbe l’inquinamento, che purtroppo c’è già in quei tratti. 216 ore di kermesse non farebbero la differenza, ma aiuterebbero molto la città e cambierebbero il destino del mare». 

Pontili galleggianti temporanei per 120 scafi. In 10 giorni arriverebbero 40mila visitatori, di cui almeno 10mila da fuori regione, che spenderebbero circa 300 euro al giorno. Se si guarda poi al potenziale commercio di barche, accessori e servizi – secondo lo studio di Management Service del commercialista Alberto Bruno – sfumerebbe l’occasione di vendere 100-110 imbarcazioni. «Napoli rischia di perdere 5 milioni di euro per indotto turistico – continua Amato – La filiera nautica campana perderà oltre 13-14 milioni, ma soprattutto sarà una brutta figura per la nostra città. Il Salone Nautico è ingessato dal parere della Soprintendenza di Napoli. L’ok della Sovrintendenza era stato fissato al 30 maggio scorso e poi era slittato per risolvere alcune richieste progettuali indicate dall’ente, come l’installazione di alcuni chiusini per combattere l’inquinamento e le attenzioni paesaggistiche per evitare che gli stand alterassero la visuale del Golfo sulla Promenade. Già da dicembre del 2018, dopo aver presentato il progetto, abbiamo incassato il parere favorevole del sindaco de Magistris e della Giunta comunale, l’ok del presidente dell’Autorità Portuale, Pietro Spirito e persino quello della Regione Campania. Le lancette girano e le speranze diminuiscono. Dobbiamo invitare ufficialmente gli espositori per permettergli di scegliere tra il Salone di Napoli e quello imminente di Genova. Certe istituzioni vedono il mare come barriera e non come risorsa economica». 

Si aspetta il parere della Soprintendenza: la questione è delicata, anche perché Garella lascerà a settembre e questo - il condizionale è d’obbligo - potrebbe incidere. «L’ho incontrato due mesi fa – racconta Villani – disse che il progetto non gli sembrava impossibile. Abbiamo ridimensionato gli stand per lasciare spazio alla pista ciclabile». Con 3mila barche ormeggiate abusivamente nel Golfo, viene il dubbio che in città sia difficile organizzarsi. «Il Gattopardo a Napoli esiste ancora – conclude la Delegata alla Risorsa Mare – Tutto dev’essere immobile, tutto deve cambiare perché tutto rimanga com’è. Ma si parla di installazioni temporanee: ci sarebbero 30 yacht in rada, ognuno dei quali spenderebbe 10 mila euro al giorno per partecipare al salone. C’è un aumento dell’indotto mare del 10% in Campania, a giudicare dalle patenti nautiche e dalle immatricolazioni rilasciate. Non svilupparlo sarebbe un peccato».
 
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